
Autore: Antonio Moresco
Pubblicato da Mondadori - Marzo 2015
Pagine: 1013 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori italiani e stranieri

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Tutto inizia dalla morte dell’io narrante. Lo svolgimento segue l’avventura nella morte, nella vita e nella tracimazione dove lo sfondo è una guerra che si combatte su più fronti. La scoperta, o per meglio dire la riscoperta, di personaggi all’interno della narrazione porta, da una confusione di dialoghi apparente a una chiarezza a tratti e alla scoperta di una visione del mondo dove ogni cosa, pur se senza senso sulla superficie, ha un suo perché.

Nella quarta di copertina de Gli increati c’è scritto una verità a riguardo del libro: è una narrazione a sé stante. E dopo averlo letto non si può che confermare che questa definizione-descrizione non fa una grinza. Verrebbe da dire, sempre andando a vedere il libro nelle sue pari interne: perché c’è scritto allora che si tratta di un terzo appuntamento, dopo Gli esordi e Canti del caos? È solamente una mossa commerciale per far comprare anche gli altri libri? Di certo Mondadori lo vorrebbe, ma ci si può fermare a leggere questo libro anche da solo. Si può dire che si tratta di una scelta che l’editore pone: conoscere la storia per intero, comprando tutti e tre i volumi, o gustarsi questa leccornia letteraria dove tutto e il contrario di tutto creano un elemento di letteratura pieno, ma non in negativo, di cultura raccolta a 360°?
La mole di pagine de Gli increati può spaventare, come avrà certamente spaventato chi ha provato a prendere in mano la prima e la seconda puntata di questa trilogia denominata “L’increato”. Ma se si considera la lettura una scoperta continua, dove imparare è un verbo che non si affievolisce mai nella sua intensità, si può dire che Gli increati sia tutto da scoprire. Ci sono luoghi e scene che cinematograficamente spaventerebbero anche il più bravo, il più abile e il più tecnologico dei registi. Ma sono luoghi e scene che non sono un particolare di secondo piano come in altre narrazioni. Ogni singolo soggetto e particolare che transita all’interno del film mentale di ogni bravo lettore durante la lettura ha un valore molto importante, perché da senso a uno scorrere degli eventi che per certi versi si accartoccia e si richiude in se stesso, senza naturalmente perdere una visione ampia di quello che si vuole raccontare. E che cos’è che si vuole raccontare? Dirlo sinteticamente sarebbe togliere a questo libro la complessità che lo rende affascinante, e soprattutto farebbe intuire il finale. Motivo per cui si rimanda a una lettura calma e ragionata, eventualmente non da prendi-sonno, ma cosciente e presente. Gli increati è un libro che richiede una attenzione differente da quella residua dopo una giornata lavorativa singola. Ma non per questo lo si deve relegare ad una lettura da evitare. Lo si può affrontare anche prima di dormire, ma con il consiglio di fermarsi prima, di calcolare la propria stanchezza e non far sbiadire l’ultima pagina letta. Se ne perderebbe la splendida complessità…
Approfondimento
Oltre al consiglio di lettura dei due libri precedenti della trilogia, è difficile dire a cosa si può collegare questo libro. I rimandi culturali sono tanti. Si potrebbe partire da Wikipedia per eventuali approfondimenti di particolari, per poi tuffarsi nel singolo mondo del libro con le sue storie singole, le biografie dei personaggi nominati ed eventuali trattati o saggi scientifici.
Matteo Baudone