Autore: Jón Kalman Stefánsson
Pubblicato da Iperborea - Giugno 2016
Pagine: 426 - Formato disponibile: Brossura
Collana: Narrativa
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Un viaggio verso le proprie origini per stare al capezzale del padre morente porterà Ari in un viaggio nel passato che attraverserà tre generazioni raccontando le loro vite, i loro pensieri, le loro infelicità. Infelicità che seguirà ogni generazione come una triste eredità.
Secondo libro della saga familiare di Jón Kalman Stefánsson, in Grande come l’universo ritroviamo Ari che lascia moglie e figli in Danimarca per recarsi a casa in Islanda, nel suo paese natio, al capezzale del padre malato, dopo essere stato avvisato dalla sua matrigna tramite una lettera molto complessa, lettera che leggerà però solo dopo essere arrivato in patria.
Qui incontra Margrét e Oddur, i suoi nonni. L’inizio della sua famiglia, la genesi, il principio. La loro storia sarà la guida base su cui viaggia successivamente la vita di tutti i loro discendenti, fino ad Ari. Una vita piena di infelicità, come se fosse una maledizione che li perseguita di generazione in generazione.
Iniziano così a raccontare le loro vite, la scoperta da parte di Oddur che il mare lo comprende molto di più chiunque ci sia sulla terraferma, mentre Margrét è guidata dalle stelle, dal cielo, nel suo lungo viaggio nell’oscurità, e via via generazione dopo generazione.
Lo vediamo, mentre la palla di fuoco prende forma oltre i monti lontani, come se qualcosa di grande stesse salendo dal profondo, una forza che riesce a sollevare il cielo e cambiare tutto, lo vediamo quando le tinte fosche della notte arretrano al suo arrivo. Poi il sole sorge. Prima è un’eruzione che dissolve le stelle del cielo, quei cani affettuosi, poi si alza, si alza maestosamente sopra la penisola di Reykjanes strinata dal magma. Lentamente sorge, e noi siamo vivi.
Jón Kalman Stefánsson riesce a fare delle descrizione che sono delle vere e proprie poesie che, oltre a trasmettere al lettore la fisicità dell’immagine, rende palpabile anche la magia e tutte le emozioni che ha essa sono collegate così da condividere ogni aspetto possibile.
Ogni sforzo era stato inutile e l’unica cosa che Lilla aveva potuto fare, l’unica cosa che era riuscita a offrire alla figlia era stato tenerla tra le braccia mentre le lacrime scorrevano, una supplica dopo l’altra, così sincere e pure che è incomprensibile che non abbiano sortito alcun effetto, che non siano valse a nulla, forse è vero che non esiste giustizia in questo mondo, né un briciolo né una traccia. Ma allora, e forse proprio per questo, compose la poesia su sua figlia.
Anche le descrizioni relative ai personaggi mantengono lo stile poetico e la stessa profondità. Come in questo caso, dove dalla descrizione di quello che potrebbe essere un semplice abbraccio viene trasmesso tutto l’amore esistente tra madre e figlia e il dolore legato alla vicina separazione causata dalla morte della seconda quando aveva ancora soltanto otto anni.
Non ne avevano nemmeno parlato, padre e figlio, ma presumibilmente, a rifletterci bene, i due non avevano mai parlato d’altro che di pesce, del mare, dei monti, delle mosche sul davanzale della finestra e dell’importanza di sapersela cavare nella vita.
Un rapporto difficile quello tra padre e figlio. Un rapporto fatto di poche parole e di pochi gesti d’affetto, ma sia il lettore che i protagonisti capiscono quanto sia profondo, sincero e forte da tanti piccoli gesti che in questa realtà valgono cento vite tanto, diventando gesti importanti e molto significativi.
Approfondimento
La voce narrante che troviamo in Grande come l’universo è quella che sembra essere un clone di Ari, un suo doppio, esattamente come nel primo volume della saga, I pesci non hanno gambe.
Il tema fondamentale di tutto il romanzo è la morte. Morte che viene esorcizzata con la poesia, perché se ognuno di noi ha una poesia dedicata e questa viene ricordata dopo la nostra morte, allora vuol dire che nessuno si dimenticherà mai di noi. È questa una credenza islandese, come la superstizione che per evitare brutti sogni, la prima notte in una nuova casa si devono contare tutte le finestre prima di andare a dormire.
Credenze e leggende vengono raccontate come basi fondamentali per la vita dei personaggi, come regole importanti da seguire passo passo.