
Autore: Simone Perotti
Pubblicato da Mondadori - Gennaio 2021
Pagine: 372 - Genere: Romanzo di formazione, Letteratura per ragazzi
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Strade blu. Fiction
ISBN: 9788804722335

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Il Tranquillo è un adolescente che si divide tra mille problemi del quartiere, il calcio e il sesso che non capisce ancora bene. L’amicizia sarà la chiave della sua crescita, grazie al Pratico, al Vecchio e al Padre, ma sarà lui stesso a fare la scelta giusta.

Quando il Tranquillo riesce a pensare a qualcosa che è tutto inventato e che non ha neanche un chiodo su cui appendere domande reali, allora gli pare di essere davvero al riparo. Di solito, però, si tratta di un sogno. E poi dai sogni ti svegli. E allora ci resti male. Alla fine il problema sta lì: ogni cosa che immagini o che sogni poi finisce. E subito ti viene una domanda senza risposta. E siamo daccapo.
Il Tranquillo vive in una città imprecisata sul mare, un misto tra Ostia e Napoli, dove la criminalità non è qualcosa di sentito dire, lui ci vive in una famiglia dai traffici loschi. Solo che fino alla sua adolescenza non se ne era mai accorto, quando arriva il punto di non ritorno deve scegliere chi vuole essere. I nomi dei personaggi sono tutti insoliti, la famiglia del Tranquillo è composta dalla Regina, il Re, il Principe e la Principessa e subito i loro ruoli sono determinati senza aggiunta di altro se non del nome che li rappresenta: sono affaristi ignoranti e senza scrupoli che vivono ai margini tra delinquenza e normalità.
Il rapporto con la famiglia è uno dei temi principali: il protagonista di I momenti buoni vive con loro sempre in angoscia, non a caso il Duende, un animale che vede solo lui, si manifesta solo tra quelle mura della Reggia. Il Tranquillo va a scuola dove ci sono episodi spiacevoli di bullismo, ma anche di vere e proprie minacce verbali e fisiche da parte dei Persecutori, ma il personaggio che più lo inquieta è il Sorcio, uno spacciatore della zona che lo minaccia e dal quale per metà del romanzo dovrà scappare. Per fortuna il Tranquillo non ha solo nemici, dalla sua parte trova validi alleati: il Vecchio, un saggio che lavora il ferro e che dà ottimi spunti di riflessione anche al lettore (attraverso i dialoghi è facile immedesimarsi nel Tranquillo che ascolta i ragionamenti filosofici del fabbro); il Padre, allenatore di calcio e ottimo mentore capace di saper ascoltare e capire in silenzio; il Ronin, amico a distanza che ha deciso di non uscire dalla sua stanza, ma vede tutto dal suo computer; il Marinaio col suo piccolo negozio di cose particolari e con i suoi racconti di mare. Tra questi personaggi così diversi e particolari uno tra tutti è quello più importante: il Pratico. Lui è il braccio destro per le sue fughe, quello che sa come aggiustare le cose ed esserti vicino anche se non dovrebbe: i due, infatti, sono figli di famiglie rivali nei loschi traffici e non dovrebbero nemmeno vedersi, lo fanno di nascosto altrimenti sarebbero guai.
Come se non bastasse entra in gioco anche il sesso, quello visto da un computer o quello vissuto con la Signora e qualcosa di diverso nei confronti di TeneraSilvia, sua amica di classe che però non riesce ad essere sincera con lui e viceversa.
La vita del protagonista di I momenti buoni è letteralmente in contraddizione con il suo nome, ma nonostante questo dovrà trovare la tranquillità e solo lui potrà scegliere in che modo tirarsi fuori da tutto questo.
Pensa alle dieci volte che sei stato bene, ma proprio bene bene: che facevi, che clima c’era, che mangiavi, che luce c’era. In che posto ti trovavi? Poi fai la stessa cosa con le ultime dieci volte che sei stato male, che eri triste: che succedeva? Dov’eri? Quella è una mappa, precisa e dettagliata, come le mappe del tesoro. Può non essere completa, ma ti aiuterà sempre a capire da che parte andare. Senza quella scena, vai alla deriva. Se starai bene sarà un caso, come se starai male.
Il romanzo non mi ha colpita particolarmente all’inizio, visto che entrare nel mondo del Tranquillo non è semplice, il narratore si mette al suo livello e lo introduce nel suo habitat casalingo, privo di affettività. Nei capitoli successivi si apre al mondo intorno a lui e alle sue paure che riescono ad essere credibili per un ragazzo della sua generazione. I capitoli sono frammentari di varie scene a scuola, casa, dal Vecchio, in strada e fanno entrare in empatia con il protagonista sempre di più anche nelle scene più violente o erotiche.
Il tema del sesso ritorna quando meno te lo aspetti e spiazza, anche se osceno, ma riesce a essere credibile nel contesto generale e mai un modo per suscitare clamore nei lettori e far parlare del libro per questo motivo. L’ho trovato un romanzo di formazione moderno, si adatta alla condizione degli adolescenti dei nostri giorni e alle ansie che abbiamo tutti nell’affrontare delle scelte difficili che possano cambiare la vita. Il metodo dei momenti buoni descritto dal Vecchio mi sembra un ottimo esercizio di partenza per ragionare su chi siamo, unica domanda da porsi sempre.
Approfondimento
I momenti buoni è stato proposto da Paolo Mauri al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:
«I momenti buoni di Simone Perotti (Mondadori) è un romanzo dedicato alla generazione post-millennials, quella che non sa molto bene se il mondo esiste fuori dal web. In una città di mare innominata che ricorda Genova, ma anche Napoli, si muovono alcuni adolescenti (il Tranquillo, il Pratico, il Sorcio, Ronin) mentre si prepara una grande rissa tra due famiglie rivali di affaristi ignoranti e senza scrupoli. Videogioco o realtà? I ragazzi non hanno le stesse mete degli adulti: hanno però loro gerarchie, i loro conflitti e inseguono nuove esperienze. Domina la scoperta del sesso che spesso ha la crudezza dei siti porno, circola un po’ di droga. Il protagonista Tranquillo è ossessionato da un mostro semiumano, il Duende, che però vede solo lui. Via di fuga, o di salvezza, il calcio, dove l’allenatore, che non per nulla si chiama Padre, ricorda al Tranquillo che senza regole non c’è partita e che un campo senza linee è solo un prato qualunque. Dunque? Perotti insinua che (forse) per salvarsi dal Nulla indistinto che ci sovrasta occorre prendere strade diverse e magari andare per mare. Intanto il tecnologico Ronin, che ha passato un anno chiuso in casa a guardare il mondo dal pc, ora è uscito allo scoperto e sembra (finalmente) solo un bambino. I momenti buoni è un romanzo ambizioso, che cita Jack London e tace molte cose, lasciando al lettore il gusto di scoprirle.»
L’autore Simone Perotti ama molto il mare, forse la figura del Marinaio è lui stesso. Ne ha scritto molto in passato e in I momenti buoni riesce a inserirlo come via di fuga e fonte di libertà. Viene citata la traversata dell’Oceano di Jack London e i suoi romanzi classici senza tempo; i libri del celebre scrittore mi sembrano ottimi compagni di viaggio per chi leggerà I momenti buoni e lo apprezzerà.
Gloria Rubino