Autore: Benjamin Wood
Pubblicato da Ponte alle Grazie - Aprile 2015
Pagine: 411 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori
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Cambridge, Inghilterra. Il giovane Oscar Lowe, operatore sanitario in una casa di riposo, tornando dal lavoro, viene “rapito” dalla musica di un organo e decide di entrare nella chiesa da cui proviene la melodia. Da quel momento in poi la sua vita monotona e solitaria, scandita dai turni di lavoro, non sarà più la stessa. Si innamorerà e arriverà a mettere in discussione tutto ciò in cui fino ad allora, da cristiano, aveva creduto.
Oscar Lowe è un giovane operatore sanitario nella casa di riposo Cedarbrook a Cambridge. La sua è una vita abitudinaria, solitaria e scandita dal lavoro. Non ha amici (fatta eccezione del professor Paulsen, residente della Cedarbrook, con cui ama parlare di libri) e il suo rapporto con la famiglia è praticamente nullo, a parte qualche sporadica telefonata ai genitori, che hanno come risultato l’allontanarli ancora di più.
Un giorno, però, la sua routine viene stravolta: sulla via di casa viene come “rapito” dalla musica di un organo proveniente da una chiesa lì vicino. Oscar decide di entrare ed è proprio qui che si innamora a prima vista di Iris Bellwether, studentessa di medicina al King’s College. Iris appartiene a un altro mondo, altolocato, fatto di privilegi, una vita agiata che Oscar ha solo potuto sognare. L’amore però, come si dice, trionfa sempre ed è così che il nostro giovane operatore sanitario e la bella e ricca studentessa si mettono insieme. Iris, ragazza allegra e spensierata, ha un fratello, Eden Bellwether, organista con un legame quasi “viscerale” con la musica classica. Una sera, a casa Bellwether, accade qualcosa di molto strano che ha proprio a che fare con questo singolare rapporto di Eden con la musica. Oscar viene sottoposto, a sua insaputa, a una seduta di ipnosi musicale “curativa”: il fratello di Iris crede infatti di poter alleviare, se non addirittura curare, non solo dolori ma anche patologie serie.
Preoccupata che il fratello possa soffrire di una qualche strana turba psichica, Iris chiede aiuto proprio ad Oscar. È cosi che facciamo la conoscenza di Herbert Crest (psicologo e vecchia fiamma del Prof.re Paulsen) che ipotizza che Eden Bellwether soffra della sindrome del “complesso di Dio”. Per provarlo Crest, malato da tempo di tumore al cervello, accetterà di sottoporsi “per amore della scienza” (e forse anche nella speranza di migliorare le sue condizioni?) alle sedute di ipnosi a casa Bellwether.
E Oscar nel frattempo? Oscar passa dallo scetticismo più assoluto alla partecipazione durante le sedute in qualità di cameraman. Manterrà sempre i piedi per terra anche se tutto sommato non gli dispiace l’esser finalmente parte di un qualcosa (seppur strano intendiamoci), di un gruppo (il “gregge” di Eden) che lo accetta ormai come suo membro.
Due episodi, però, destabilizzeranno Eden, coinvolgendo la sua amata Iris e Crest… Sarà in grado di dimostrare che lui, Eden Bellwether, non è un ciarlatano, che le persone può curarle davvero o addirittura… riportarle in vita?
Approfondimento
Il caso Bellwether è un thriller con la T maiuscola. Fin dalle primissime pagine abbiamo un colpo di scena, che anticipa in qualche modo il finale, tragico ma quasi inevitabile come si capirà andando avanti nella lettura. Benjamin Wood fa capire dal principio il suo stile accattivante, che ci accompagnerà durante tutto il romanzo. La trama è sapientemente costruita senza lasciare nulla al caso. Molti sono i riferimenti scientifici, psichiatrici e musicali a cui fa ricorso, che fanno sì che la storia sia fondata su solide basi. Ho apprezzato molto il concatenarsi degli eventi che mi hanno fatto leggere Il caso Bellwether tutto d’un fiato. Non manca un’attenta cura dei dettagli: dalla descrizione dei personaggi, alle scene delle “sedute” dirette da Eden nella sala dell’organo, a quella del ritrovamento agghiacciante dei merli in Harvey Road. È talmente una storia ben costruita e avvincente al punto giusto che la prima idea che viene in mente è: perché non ne fanno un film?
Assolutamente consigliato nelle sere d’estate…il brivido è garantito!
Consuelo Tuzio