
Autore: Claudio Magris
Pubblicato da Garzanti - Febbraio 2020
Pagine: 50 - Genere: Classici
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Garzanti Classici
ISBN: 9788811604518

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“A lui è sempre piaciuto quando galleggiavano gonfi da scoppiare o magari mangiati dai granchi, pronti per essere acciuffati e messi su”.

Se vuoi trovare quello che cerchi devi lasciarti andare, la corrente il vento la gente che spinge o che so io trascinano tutto dalla stessa parte, la scopa raccoglie la spazzatura, e lì alla fine ritrovi quello che volevi e ti ritrovi anche tu.
Il Conde venne pubblicato per la prima volta il 23 Dicembre del 1990 sul ‘Corriere della sera’ con il titolo “Io, pescatore di anime morte”. L’autore, Claudio Magris, venne l’idea di scrivere il Conde alla foce quando era in Portogallo, mentre leggeva su un giornale la notizia dei festeggiamenti a un vecchio che da diversi anni ripescava i morti da un fiume. Il libro, piccolo ma consistente di ciò che vuol spiegare l’autore, parla di un protagonista senza nome. Egli è compagno e vittima del Conde, con il quale lavora su una barca per recuperare le vittime nelle acque paludose del fiume Douro. Il personaggio durante la sua storia , vive temi molto cari all’autore: amore,, tradimento, indifferenza e oblio della quale fa parte anche la figura del Conde. Magris parla della vita del protagonista in prima persona, facendone scaturire i pensieri e sensazioni, cercando di far capire al lettore che nella vita possono esserci degli ostacoli, ma si possono superare al momento giusto, con coraggio e determinazione evitando e allontanando le persone che voglion prendersi gioco di se.
Approfondimento
Il Conde è un personaggio che non ha scrupoli, gli piace farsi beffa degli altri e prendersene gioco, cercando di demoralizzarli e abbatterli emotivamente. Un vile che non ha paura di niente e nessuno, ma sa essere anche buono, per certi versi. Il personaggio anonimo, invece, sembra quasi che non abbia il coraggio di farsi rispettare e obiettare dopo essere stato deriso dal Conde. Magris scrive in modo dettagliato la vita e il modo di fare del personaggio senza nome. È un libro che a mio modesto parere rileggerei una seconda volta solo per il modo e l’eleganza di come viene scritto, ovvero con una certa attenzione nei dettagli, anche perché l’ho trovato un po’ noioso per certi versi. L’autore può scrivere anche bene, ma essendo un libro di poche pagine devi prendere il lettore e trasportarlo nel tuo mondo, cosa che sinceramente non è avvenuta.
Pasquale Provenzano