
Autore: Jack Kornfield
Pubblicato da Corbaccio - Settembre 2016
Pagine: 468 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Brossura

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Un testo illuminante, che parla della riscoperta della nostra capacità di entrare in reale contatto con noi stessi per ritrovare la strada perduta verso una felicità duratura. Jack Kornfield ci mostra quale percorso intraprendere per fare anche degli inevitabili momenti di difficoltà un'occasione per imparare a guardare il mondo con occhi diversi.

Il cuore saggio rappresenta una sorta di manuale che insegna a riconoscere i segnali che il nostro cuore ci manda, a riconoscerne la saggezza e a fidarci, riconoscendone al tempo stesso l’immensa forza illuminante portatrice dell’autentica conoscenza. Dentro ognuno di noi, afferma l’autore, c’è un’infinita capacità di provare amore e gioia profonda, sentimenti che ci conducono a sentirci in connessione profonda con tutto ciò che ci circonda. Molti dei concetti espressi nel libro sono fondamentalmente gli stessi precetti di cui si nutre la psicologia buddista, di cui Jack Kornfield si dichiara fiero sostenitore. Proprio lui ha sperimentato in prima persona nella sua stessa esperienza di vita l’immenso potere che i precetti buddisti hanno nella vita delle persone, instradandole e prendendole per mano sulla strada del cambiamento autentico.
Le stesse difficoltà che tutti noi incontriamo quotidianamente nella nostra esistenza altro non sono che altrettanti modi che la vita ci offre per metterci alla prova e testare la nostra flessibilità e non resistenza dinanzi al fluire delle cose, anche di quelle che meno ci piacciono. Accogliere tutto è pertanto il pensiero dominante espresso da Kornfield, perché non importa quanto duro e pesante sia il momento che ci mette alla prova, l’essenziale è stare nel qui e ora, senza opporre resistenza, ma lasciando semplicemente che le cose siano per quello che devono essere.
Ecco che la coscienza di fronte a ciò che ci accade, la consapevolezza di quanto viviamo diventano fondamentali per lasciare aperta la porta del cuore e permettergli di riconoscere come buono e utile anche quello che apparentemente non lo è.
Molti sono gli strumenti buddisti che vengono presentati dall’autore, dagli esercizi per sviluppare le pratiche di consapevolezza agli esempi di visualizzazione che possiamo mettere in atto.
Tutto concorre a sviluppare in noi l’esperienza della gentilezza e della forza d’animo, che ci radicano e ci fortificano, allontanando ogni forma di paura e angoscia. A ciò concorre anche una sana pratica di gratitudine, iniziando dalle piccole cose che ci circondano, imparando a scorgere la magia anche in ciò che abbiamo incessantemente sotto gli occhi e che troppo spesso passa inosservato.
Approfondimento
Lo stile di Kornfield è piano e scorrevole, in grado di catturare l’attenzione del lettore con esempi pratici o realmente accaduti. Lui stesso è stato monaco buddista in Thailandia, Birmania e India. Dopo avere imparato abbastanza sulla pratica dell’attenzione e della compassione, decise di provare a mettere in pratica quanto appreso nella vita ordinaria, applicandolo nell’amore, nelle relazioni sociali e nella costruzione di una famiglia. Provò a portare tutto ciò che aveva imparato su attenzione e compassione nelle nevrosi che la vita gli poneva di nuovo di fronte, trasformando i suoi stati d’animo. Ci riuscì anche praticando costantemente la meditazione, la gentilezza amorevole, il giusto respiro e la consapevolezza.
Proprio la consapevolezza è, a parer mio, il concetto che meglio esprime l’obiettivo finale da perseguire per ciascun individuo, poiché è proprio raggiungendo la centratura del proprio io che si può sperare di vivere una vita piena, dove la frustrazione e la sofferenza che spesso ci accompagnano cedono il passo a una nuova visione delle cose, all’accettazione consapevole di tutto ciò che c’è in ogni momento e alla conseguente capacità di fare di ogni momento un’occasione di scoperta e di apprendimento continui.
Ottimo libro, pieno di ispirazione e da rileggere soprattutto nei momenti difficili.
Apri le mani e il corpo al dolore. Arriva a onde, come una marea: bisogna essere aperti come un recipiente adagiato sulla spiaggia e lasciare che ti riempia per poi lasciarti vuoto e limpido, quando si ritrae. (…)
Roberta Morico