
Autore: Richard Powers
Pubblicato da La nave di Teseo - Giugno 2020
Pagine: 384 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: I delfini. Best seller
ISBN: 9788834603031

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Edward Hobson è quello che tutti comunemente definirebbero un “tipo strano”. L’unico modo in cui riesce a comunicare con i propri figli è attraverso un linguaggio nebuloso fatto di indovinelli, metafore e nozionismo esasperato. In qualche luogo, sdraiati al freddo insegna ai suoi figli i nomi delle costellazioni. “Ecco” dice a noi, a se stesso, alla notte vuota: “Lassù”.
“Mio padre è una freccia che indica: Siete qui. Ho bisogno che dica, almeno una volta, chiaro e tondo, dove si trova lui.”

C’è di più in chiunque di loro di quanto chiunque sospetti.
Edward Hobson, l’ultimo dei tuttologi, sembra vivere in un mondo tutto suo fatto di frasi fatte, indovinelli triti e ritriti, regole che sfuggono a ogni logica, cercare di comprendere le parole che stanno dietro le sue parole è il compito di Artie, Lily, Rach e Eddie junior. I suoi quattro ragazzi parlano correntemente dalla nascita il linguaggio condensato dei segni, il codice segreto di famiglia e come bravi soldatini lasciano che il loro vecchio trasformi ogni evento della vita, anche il più banale, in una lezione da impartire. Prima che riescano a ricostruirsi lentamente in un luogo estraneo si trasferiscono e si sradicano più e più volte per motivi che solo il vecchio conosce fino ad approdare a De Kalb, Illinois.
Artie è iscritto al college, celando un amore viscerale per la letteratura, frequenta la facoltà di legge con poco entusiasmo. Lily si è sposata unicamente per il dolce suono che il suo nome accostato a quello del marito produceva e dopo pochi mesi di matrimonio e un finale di violenze è ritornata a casa Hobson. Rach, legittima erede dello humor nero di suo padre, vive una carriera promettente a Chicago per una gigantesca compagnia di assicurazione. Eddie, l’ultimo vagone del treno, non ancora maggiorenne è un ragazzo di buon cuore. E poi c’è Ailene, fedele compagna di Edward Hobson, sposata per amore, con la sua semplicità è l’antidoto alla mente labirintica e eccessivamente elaborata del marito.
Al suono del vecchio ritornello di Ailene, “ Tuo padre non sta bene”, tutti gli Hobson vengono rigettati nella crisi familiare. Il vecchio Ed da anni soffre di una strana malattia. Allucinazioni, svenimenti, vomito, sanguinamenti sono i sintomi ma la diagnosi non si conosce visto il categorico rifiuto del capofamiglia di lasciarsi visitare da un medico.
Il fantasma della malattia del padre porterà di nuovo scompiglio nella vita adulta dei quattro ragazzi. Cercheranno di trovarne la causa, coglierne l’origine e soprattutto capire cosa c’entra e se c’entra Hobstown – il progetto segreto del vecchio – con il suo malessere.
Inizierà un viaggio nella storia e nei ricordi del passato di Edward attraverso un luogo. Un luogo magico, incantato dove il desiderio potrebbe diventare realtà, dove i due mondi quello dell’immaginazione e quello del reale si fondono l’uno nell’altro. Come una catarsi, questo viaggio comporterà la partenza anche di tutti gli altri Hobson. Ognuno di loro cercherà di scoprire dove la storia l’abbia depositato e quanto possa dirsi libero.
Approfondimento
Il dilemma del prigioniero è la metafora della vita.
Muovendo da un gioco non cooperativo, dove due prigionieri vengono arrestati dalla polizia senza prove, rinchiusi e interrogati in celle separate con solo due alternative collaborare o non collaborare senza conoscere quale sarà la scelta dell’altro, Richard Powers ci pone di fronte ad un paradosso: scegliere la strategia migliore per sé o per entrambi?
In un mondo che ha fatto della razionalità il proprio principio di autoconservazione a scapito dei sentimenti, dove la scelta ottimale per sé prevale sempre e comunque al bene comune, dove di fronte alla guerra i buoni non sempre fanno scelte buone, Powers ci regala un mondo alternativo, colorato che guarda al futuro con speranza dove non c’è niente che una manciata di Polvere delle Fate non possa risolvere. Ma siamo proprio sicuri che niente possa scalfire questo mondo iridescente? In nessun proclama scritto si legge: “La Terra delle Fate finisce qui. State entrando nel reale.” Eppure sarà proprio il reale ad entrare in “Mondo Mondo”.
Richard Powers, vincitore del premio Pulitzer con Il sussurro del mondo, riconferma con Il dilemma del prigioniero la propria statura di grande scrittore.
Di grande fascinazione è l’ambientazione storica: l’America del 1939, musica, film, l’Esposizione Mondiale di New York e la sua Westinghouse Time Capsule, lo sforzo bellico nella Seconda Guerra Mondiale e il contributo alla causa del padre dell’animazione Walt Disney.
Elisa Guerra