
Pubblicato da DeA Planeta - Marzo 2020
Pagine: 362 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788851177034

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Il figlio dell’italiano è la storia di un amore proibito che ha per sfondo le vicende di un episodio poco noto della Seconda Guerra Mondiale: il bombardamento e il naufragio della corazzata Roma da parte dei fascisti. Ma è anche la storia di un figlio che vuole indagare sulle sue vere origini, che vuole scoprire perché tutti là nel paesino spagnolo lo chiamano da sempre “il figlio dell’italiano”

Sono incompiuto, non so se mi spiego. Dicono che le cose hanno un principio e una fine, ma per me non sarà così. Quando morirò, rimarrà di me una storia incompleta. Ci ho messo molto a muovermi e adesso forse è tardi: se non ha un inizio, la mia storia non avrà neanche un finale. Ma non so che pensare. Dopo aver cercato tanto, è possibile che tutto finisca nel nulla?
Alla morte della madre, Mateu decide di indagare sulle sue origini, di scoprire perché è tanto diverso dai suoi fratelli e di cercare quell’italiano che tutti dicono essere suo padre. Ha solo una foto come prova, la foto di un gruppo di giocatori di calcio, tra loro anche quell’italiano che nel 1943, dopo il bombardamento e il naufragio della corazzata Roma, ha trovato rifugio e protezione nel paese catalano dove Mateu è nato.
…quel momento il fotografo scattò e immortalò l’esplosione di allegria dei giocatori italiani, che contavano i giorni che mancavano per tornare a casa. E, proprio al centro dell’immagine, ritrasse per la posterità lo sguardo tranquillo di Ciro Sannino, che sfidava, anche lui, l’obiettivo con un sorriso deciso…
E quell’italiano è Ciro, un giovane uomo che tutti ricordano fischiettare e andare a recuperare i panni che Joana, la madre di Mateu, lavava e stendeva per gli italiani.
Questa è sì la storia di una ricerca delle origini, ma è anche il racconto di un episodio della Seconda Guerra Mondiale poco noto ai molti.
…quel maledetto pomeriggio del 9 settembre 1943, nel golfo dell’Asinara, Dio aveva smesso di essere immortale. O forse, semplicemente, non lottava più dalla loro parte.
Ed è anche un romanzo corale, che narra di soldati italiani che dovranno integrarsi in un piccolo paese spagnolo, ma anche di quelle famiglie spagnole che troveranno invase le loro terre da militari stranieri; è un romanzo che parla di amori e di conflitti, ma anche di integrazione e di addii.
Nella prima parte del romanzo Rafel Nadal compie una sorta di intervista ai protagonisti: sono loro a parlare, Mateu, la moglie Neus, il fratello, le figlie, come se stessero rispondendo a delle domande non formulate. Così ci raccontano la ricerca, i passaggi che hanno portato Mateu e Neus al viaggio dalla Spagna all’Italia, all’incontro con Ciro e la sua famiglia. Ma, dopo questa prima parte, il romanzo diventa una sorta di romanzo storico, il lettore viene trasportato sulla Roma e da lì ne segue le vicende, naufragherà con quei marinai e sarà salvato e trasportato a Caldes, in Spagna, cono loro. Qui conoscerà le famiglie che ospiteranno quei soldati, diventerà testimone dei nuovi rapporti che nasceranno e anche di due storie d’amore che lasceranno qualcosa ai giovani uomini che le vivranno. In uno, forse, un figlio, nell’altro, forse, un rimpianto.
Nadal nell’ultima parte del romanzo torna al presente e torna alla ricerca di Mateu cercando di portarla a termine. Qua la forma torna a essere quella del racconto in prima persona, questa volta a parlare è la famiglia di Ciro. E ancora una volta il lettore ha la sensazione di vedere i vari protagonisti, seduti su un divano intenti a rispondere alle domande di un investigatore, che in fondo è lo stesso scrittore. Scrittore che nelle ultime pagine si manifesta e interagisce con i suoi informatori.
Il figlio dell’italiano, nella prima e nell’ultima parte, quella narrata dai protagonisti, riesce a creare empatia e a coinvolgere il lettore. La scelta di stile adottata da Nadal è valida e in alcuni tratti riesce anche a emozionare. Meno efficace la parte centrale, che è la parte più consistente del romanzo: la parte storica. Qua lo scrittore si perde in troppi personaggi non approfondendone veramente nessuno. Gli eventi, la Storia, hanno la priorità e si perdono quelle che invece potrebbero essere delle storie (qua con la “s” minuscola) capaci di interessare e coinvolgere maggiormente il lettore. Il risultato sono dei personaggi poco visibili e dei brandelli di vita che sembrano non essere mai completati. Oltre al fatto che ci sarebbe stata la possibilità di regalarci due storie d’amore molto belle, che vengono quasi solo accennate, senza veramente indagarle: vengono racchiuse in poco tempo, in poche pagine. Di una delle due riusciremo a capirne l’intensità e a commuoverci solo nelle pagine finali.
Approfondimento
Il figlio dell’italiano è un romanzo che probabilmente soddisferà chi ama leggere le vicende della Seconda Guerra Mondiale, chi ama il romanzo storico e vuole scoprire un episodio del quale in pochi hanno parlato. Invece risulterà noioso e prolisso nei punti sbagliati a chi cerca un romanzo di sentimenti, un romanzo dove i protagonisti fanno la storia, dove ci si può affezionare ai personaggi. Al lettore resterà, forse l’immagine di due fotografie: quella di un gruppo di ragazzi dopo una partita di calcio e quella di una giovane donna.