
Autore: Andrea Vitali
Pubblicato da Einaudi - Agosto 2020
Pagine: 192 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura
Collana: Stile libero big
ISBN: 9788806245849

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
In un piccolo borgo di montagna, a pochi passi dalla frontiera, viene scoperto il cadavere di una ragazza. Il caso non sembra neanche poter essere considerato tale: ad ucciderla infatti tutti pensano sia stato il fratello, un giovane con disturbi mentali, che nel frattempo si è reso latitante. Per mettere la parola fine a un’indagine già conclusa prima ancora d’iniziare viene mandato un ispettore di città. Ma davvero è tutto così semplice? O le montagne celano molti più segreti di quelli che possono apparire ad un primo sguardo distratto?

Quando uno crede di vedere un limite forse si rende conto che quel limite non c’è.
Sei mesi di servizio d’ufficio: è questa la punizione che un giovane ispettore deve scontare per aver ferito un passante nel corso di una retata. Ma ora i mesi sono passati e sembra finalmente arrivato il momento di tornare in azione.
C’è stato un omicidio. Una ragazza di ventitré anni è stata uccisa a colpi di bastone. Il delitto è avvenuto in un borgo sperduto: un piccolo villaggio di montagna a pochi passi dalla frontiera, Spatz. Tutto potenzialmente avvincente se non fosse che il caso sembra esser stato già risolto. Il fratello della ragazza infatti, un giovane con seri problemi mentali, si è reso irrintracciabile. Sembra chiaro che l’uomo, accecato da un attacco d’ira, abbia ucciso la sorella per poi darsi alla fuga. Probabilmente adesso sta vagando tra i sentieri di montagna. Confuso e spaesato. Basterà effettuare qualche ricerca per trovarlo.
Ciò nonostante l’ispettore di città viene sollevato dal suo incarico d’ufficio e inviato a 1700 metri di quota: dovrà recarsi a Spatz e chiudere definitivamente il caso, consegnando il colpevole alla giustizia.
Una volta arrivato in quel borgo isolato, in bilico tra il tutto e il niente, la suggestione inizia ad avere il sopravvento. Nella pensione in cui alloggia, l’ispettore farà subito la conoscenza con alcuni degli abitanti del luogo e, nonostante l’apparente cordialità, qualcosa gli sembra stonare. Da subito si rende conto di quanto la sua presenza non sia gradita. D’altra parte, perché si trova lì? Per risolvere un caso già risolto? Ad apparirgli ancora più singolare è l’altro ospite della pensione: Ermini. È giunto a Spatz per accompagnare il fratello nella clinica vicino al paese. Una clinica? Sì, una clinica specializzata in casi estremi, “quelli che altrove vengono definiti senza speranza”. Una sorta di ultima spiaggia. Una tenue luce cui aggrapparsi prima di arrendersi.
Sarà per il lungo viaggio, sarà la stanchezza, saranno le poche parole di Ermini, ma l’ispettore continua a percepire intorno a sé un’atmosfera inquietante, a tratti lugubre. E quando è convinto di poter finalmente farsi abbracciare dal sonno, viene invece svegliato da alcuni strani versi. Animali selvatici? E allora come spiegare il fatto che sembrino provenire dalla stanza affianco alla sua? Ma la notte riserva ancora altre sorprese. Da uno stralcio di telefonata udito per caso, l’ispettore scopre che qualcuno si sta per recare nella casa della vittima. Cosa sta succedendo? C’è qualcosa che deve essere nascosto? Qualcosa che lui non deve trovare? Ma il caso non era già chiuso? Forse no. Forse quella morte nasconde molto più di quanto apparisse ad un primo sguardo. Forse l’intera Spatz cela qualcosa. Qualcosa di sconvolgente.
Approfondimento
Un’indagine semplice, apparentemente già risolta, si trasforma in un viaggio dentro il male. Il male assoluto. Quella del protagonista di Il metodo del dottor Fonseca sarà un’esperienza breve, capace però di stravolgere la sua vita. Un’esperienza che lo costringerà a scontrarsi con la paura. Quella grande, quella vera. La paura dell’ignoto, del futuro, della morte.
I pochi giorni trascorsi a Spatz saranno anche utili per capire che non sempre è possibile dar credito alla prima impressione. A volte il nostro istinto si sbaglia e ci ritroviamo a diffidare proprio di chi invece ci saremmo potuti fidare ciecamente. Ma non solo. Perché in alcuni casi è necessario anche mettere da parte il nostro scetticismo e dare spazio a quei fenomeni che abbiamo sempre ritenuto inverosimili, lasciandoci stupire e sconvolgere da ciò cui non eravamo preparati.
Andrea Vitali ci consegna un racconto da leggere tutto d’un fiato (magari in un nebbioso pomeriggio autunnale), capace d’interrogarci sulla natura umana e sulle sue infinite debolezze.