
Autore: Joe Abercrombie
Pubblicato da Mondadori - Ottobre 2014
Pagine: 298 - Genere: Fantasy
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Omnibus

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Yarvi non voleva essere re. Non era nelle sue intenzioni. Lui si preparava a diventare un ministrante. Era nato con una mano deforme, non era per lui combattere e governare. Ma a volte qualcun altro decide per noi.

Soffiava un vento crudele la notte in cui Yarvi apprese di essere un re. O mezzo re, perlomeno.
La vicenda de Il mezzo re si srotola nel tempo e nello spazio fantastici del fantasy, tra re e regine, maghi e maghe (i ministranti), elfi, schiavi e mercantesse-pirata spregiudicate e crudeli.
Yarvi è nato con un grave difetto fisico che lo rende inabile al combattimento. Cresce con la convinzione di essere una nullità, straziato dal disprezzo che percepisce nello sguardo della madre: la bellissima e fiera Laithlin. Si sente accettato solo dalla ministrante madre, Gundring, e si appresta a seguirne le orme.
Ma un’altra storia è scritta per lui perché, il giorno prima della sua prova di ministrante, la morte in un agguato del padre e del fratello, erede al trono, lo catapultano sullo “scranno nero” con il potere e gli obblighi di un re. È lui che dovrà guidare la spedizione punitiva contro i vanster e i traditori del padre e del fratello. La vendetta è necessaria al suo stesso popolo, per dimostrare di essere un vero re. Ed è sempre lui che dovrà sposare la cugina Isriun già promessa al fratello per rinsaldare il patto di collaborazione delle due famiglie.
Yarvi è sconvolto e si domanda come la madre possa rimanere impassibile di fronte ai corpi inermi del marito e del figlio per esortarlo a compiere il suo dovere: «Almeno uno di noi due deve essere uomo.» È la sua fiera risposta che lo precipita ancora di più nello sconforto.
Ma nell’ombra qualcuno trama contro di lui, qualcuno tradisce ancora e Yarvi si ritrova gettato in mare, salvo solo per essere ridotto schiavo rematore sulla nave della mercantessa Ebdel Aric Shadikshirram. Dovrà usare tutte le sue qualità di ministrante e percorrere un lungo cammino reale e simbolico prima di approdare ad un epilogo inaspettato.
Il mezzo re è un fantasy psicoanalitico (un che di amletico aleggia su tutta la vicenda), e allo stesso tempo un romanzo di formazione (al termine Yarvi avrà messo alla prova se stesso e sarà adulto).
Yarvi è un anti-eroe. La sua deformità lo relega all’ombra della vita, un reietto disprezzato dal padre e dal fratello, non amato dalla sua stessa madre. Eppure è nell’ombra in cui è relegato che svilupperà le sue doti umane, aguzzerà l’ingegno e sarà in grado di compiere l’impresa eroica in cui il re padre e il figlio primogenito avevano fallito.
Ci conquista subito Yarvi, per la sua rassegnata accettazione della sua deformità, per il dolore antico che leggiamo in lui. Lo seguiamo nelle sue avventure e con i suoi occhi percepiamo il mondo e i personaggi che lo circondano. Facciamo il tifo per la sua goffaggine di adolescente e per la sua ingenuità, per il coraggio che lo spinge a non arrendersi e a scegliere i compagni per i quali e con i quali lottare e vincere e perdere e ancora vincere. Ne siamo affascinati e avvinti pagina dopo pagina fino all’ultima riga.
Approfondimento
A volte la strada che scegliamo è solo un tentativo di evitare il dolore o quella che altri hanno già scelto per noi. Il genere fantasy è qui sapientemente modellato a narrare il percorso di un adolescente verso la maturità, attraverso le esperienze classiche del tradimento, del viaggio, delle prove da superare, dell’incontro con l’amore e l’amicizia fino all’epilogo finale affatto scontato. Una lettura avvincente per tutte le età.
«Mi dispiace» sussurrò Madre Gundring, con il fiato che si faceva affannoso.
«Anche a me. Non troverai un uomo più dispiaciuto in tutto il Gettland.»
«Non penso.» Lei accennò un debolissimo sorriso. «Sarai un ministrante perfetto, Padre Yarvi.
E. Silvana Baldari