
Autore: Maria Rosa Cutrufelli
Pubblicato da Frassinelli - febbraio 2017
Pagine: 167 - Formato disponibile: Brossura
Collana: Romanzi e letterature

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Cresciuta senza mai aver conosciuto il padre, Anna Paola sente dentro di sé un vuoto che deve essere colmato. Una decisione improvvisa la porterà in Australia alla ricerca del padre e di risposte che sua madre non è mai stata in grado di dare.

Avevo prenotato un biglietto di andata e ritorno, perché era necessario per ottenere il visto ma anche perché non intendevo accamparmi nel bel mezzo della vita di mio padre. Un incontro, una visita: non volevo niente di più. Non mi interessava la sua libertà. Poteva tenersela. Io avevo la mia.
Anna Paola ha ventiquattro anni e la precarietà è il suo stile di vita: fidanzato precario, lavoro precario, città precaria. Non ha mai conosciuto suo padre, partito per l’Australia poco prima che lei nascesse e non tornato più.
Si è sempre sentita diversa, non completa. La madre è stata presente solo fisicamente nella sua vita, caduta in depressione dopo la partenza del padre. Ha una laurea e un lavoro provvisorio come barista nella capitale ma un giorno prende la decisione improvvisa di partire alla ricerca di quel padre che conosce solo tramite lettere e messaggi di auguri.
Il viaggio che dovrebbe rappresentare una svolta nella sua vita, in realtà non cambia nulla. Non muta il suo modo di vivere la vita alla giornata, col costante senso di precarietà che ha contraddistinto tutte le scelte fatte fino a quel momento.
Anna Paola ha da tempo imparato a tenere sotto chiave le sue emozioni più profonde, incapace e timorosa di farle uscire fuori ora che è adulta. Oltre all’azzardo del viaggio in Australia, rimane sempre sempre impassibile di fronte agli eventi. Guarda la vita che scorre, ascolta le storie degli altri, senza mai lasciar trapelare un barlume di emozione, una scintilla di passione.
Non ha nemmeno il coraggio di indagare a fondo sulla sua sessualità. All’inizio de Il paese dei figli perduti la troviamo fidanzata con un ragazzo per il quale sembra non provare nulla. Si è ritrovata a stare con lui senza sapere come, e anche in questo si registra l’atteggiamento passivo di Anna Paola nei confronti della vita. Si adagia sulle situazioni e le lascia fluire, senza avere il coraggio di provare a cercare qualcosa o qualcuno che possa farle provare qualcosa di intenso e profondo. Precaria dunque è anche la sua eterosessualità, che sembra venire messa in discussione da una ragazza che conoscerà durante il viaggio e per la quale prova una particolare simpatia. Tutto può cambiare da un momento all’altro, sempre in maniera passiva.
Tale comportamento forse può essere compreso leggendo le poche righe che la protagonista dedica alla madre. Anche lei ha avuto un atteggiamento passivo nei confronti della vita e ha lasciato che questa la abbandonasse a poco a poco.
Mia madre abitava con me, questo è un fatto. Eppure anche lei, come mio padre, viveva da un’altra parte: nel suo irraggiungibile paese dello sgomento, ecco dove viveva. Più forestiera di una forestiera: continentale.
Anna Paola è giovane, e come tutti i ragazzi crede che ci sia sempre tempo per fare qualcosa, un passo, una decisione, ma intanto lascia che siano gli eventi a decidere cosa fare, dove stare.
Approfondimento
Il paese dei figli perduti è incentrato sul viaggio che la ragazza intraprende, con diversi flashback riguardanti la sua vita da bambina e la madre.
La temporaneità con cui Anna Paola affronta la vita potrebbe rivelarsi un atteggiamento positivo: libera dall’ansia del domani la vita potrebbe finalmente essere vissuta con gioia e serenità. Ma la protagonista invece la affronta in maniera passiva. Si fa forte della sua indipendenza, ma a mio avviso è totalmente incapace di gestire le emozioni e rifugge costantemente da esse.
Non ho molto apprezzato questo atteggiamento e nemmeno la scelta stilistica di Maria Rosa Cutrufelli di accennare tutta la storia senza mai soffermarsi, nemmeno nel momento in cui la ragazza finalmente incontra il padre.
Tuttavia, si aprono piccoli spiragli di interesse quando viene accennata la storia degli emigrati italiani in Australia e dei loro primi insediamenti.
Danila Pisano