
Autore: Ildefonso Falcones
Pubblicato da Longanesi - Settembre 2019
Pagine: 696 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: La Gaja scienza
ISBN: 9788830452923

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📍 Comunicato - Booktrailer
🎬 La video recensione su Youtube
Nella Barcellona d’inizio Novecento le lotte diventano sempre più accese. Un’enorme massa di operai è ormai stanca delle vessazioni cui per troppi anni è stata costretta a sottomettersi. È arrivato il momento di far sentire la propria voce e far valere quei diritti disconosciuti per secoli. Dalmau Sala, ceramista e pittore di enorme talento, si trova suo malgrado soffocato tra due fuochi. Da una parte la famiglia anarchica dalla quale proviene e dall’altra il mondo borghese e apparentemente dorato in cui il suo mentore, don Manuel Bello, vorrebbe introdurlo. Ma far confluire quei due mondi in un’unica vita si rivelerà presto impossibile.

Barcellona, pensava Dalmau scuotendo la testa, era una città crudele e spietata con chi la rendeva grande sacrificando la vita, la salute, la famiglia e i figli.
Dalmau Sala vive l’ebrezza di chi sa che da un momento all’altro la sua vita potrebbe cambiare. Fino a quel momento la sua non è stata un’esistenza semplice. Dopo la cattura e la condanna comminata al padre per la sua militanza tra le file degli anarchici, ha vissuto con la madre e la sorella, nel tentativo di sbarcare un giorno dopo l’altro.
L’incontro con don Manuel Bello, che ha subito intravisto in lui un grande talento, ha segnato una svolta radicale. Il ricco borghese l’ha preso sotto la sua protezione, assumendolo nella sua fabbrica di ceramiche. Qui, oltre al lavoro che gli viene commissionato dai diversi committenti, Dalmau può coltivare la sua grande passione per la pittura. Tutto sembra finalmente aver iniziato a girare nel verso giusto.
Nella sua città, Barcellona, imperversano intanto le lotte operaie. Rivendicazioni portate avanti con forza e coraggio. Ad occupare le prime linee ci sono spesso donne e bambini. Anche Montserrat, sua sorella, e Emma, la sua fidanzata, sono tra loro. E per quanto vederle in quelle situazioni lo preoccupi, non può che sentirsi inondato dall’orgoglio.
Durante una manifestazione, Montserrat viene arrestata. Dalmau non sa cosa fare. L’idea di quella giovane donna, poco più che bambina, violentata e umiliata da una massa di volti sconosciuti lo dilania. Per questo non esita a chiedere aiuto al suo protettore. Don Bello è un uomo potente, con conoscenze importanti: potrà sicuramente trovare una soluzione. E infatti la trova ma è disposto ad offrirgliela solo a patto che si tratti di un baratto, non di un semplice regalo. Montserrat sarebbe stata liberata solo se sia lei che il fratello si fossero impegnati ad abbandonare ogni forma di anarchismo e ateismo per riavvicinarsi a Dio. Dalmau acconsente. Sua sorella no. Lui mente, pur di liberarla da quell’inferno. Poi però è costretto a chiedere a Emma di spacciarsi per lei, frequentando al suo posto il catechismo. Il compromesso accettato dai due ragazzi non viene compreso da Montserrat che mai e poi mai potrebbe rinunciare ai suoi ideali. Le due donne si ritrovano a litigare a pochi passi da una delle tante barricate sorte tra le vie di Barcellona. Non riescono più a capirsi. Distratte dalla discussione, non si accorgono della mitragliatrice che ha iniziato a sparare. Per Montserrat sarà la fine.
Ancora increduli, Dalmau e Emma ripensano a quella ragazza che per entrambi era stata più di una sorella. Si sentono responsabili per la sua morte. Ed è questo a provocare il loro primo allontanamento. Ma presto sarà il mondo borghese a fagocitare, con inaudita ingordigia, Dalmau. È un mondo che sembra volerlo accogliere con grande rispetto, quasi idolatrandolo. Davanti a lui, si stanno aprendo porte che mai avrebbe pensato di poter varcare. Tutto il resto rimane indietro. Anche sua sorella. Anche Emma. Ma quel mondo così luccicante saprà presto tradirlo, pugnalandolo alle spalle fino a rubargli anche l’anima. E a quel punto Dalmau dovrà risalire la china, da solo, potendo contare unicamente sulla sua forza di volontà e sul suo talento.
Approfondimento
La Barcellona che Ildefonso Falcones ci racconta in queste pagine è una città colma di contraddizioni. È la Barcellona che accoglie con entusiasmo e meraviglia l’avvio di una nuova stagione artistica: il Modernismo. Ma è anche la Barcellona spaccata in due dalle lotte operaie. Una città in cui le classi più misere sono stanche di dover tenere il capo chino. Hanno sete di vendetta. Desiderio di rivalsa. E il loro odio si riversa contro quelle classi che per decenni hanno tenuto le redini del gioco.
Ma è soprattutto contro la Chiesa che si accende un risentimento incontenibile. Perché è alla Chiesa che vengono imputate le colpe più gravi. Uomini, donne, bambini: sono tutti in prima fila, pronti a riprendersi ciò che gli spetta di diritto. Pronti a mettere a ferro e a fuoco la città.
È un momento storico in cui non sono ammesse esitazioni. Bisogna aver chiaro da quale parte della barricata si vuole stare. Dalmau si concede invece qualche secondo di troppo nella speranza forse di poter tenere ancora a lungo i piedi su due staffe. Ma anche lui, come tutti, non può farlo. E sarà proprio il suo tergiversare a costargli caro, facendogli rischiare di perdere tutto.