Autore: Gilbert Sinoué
Pubblicato da Neri Pozza - Dicembre 2010
Pagine: 284 - Genere: Romanzo storico, Gialli
Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori delle tavole
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Jan, giovane apprendista nella bottega del già celebre Van Eyck, conduce una vita tranquilla nella fiamminga cittadina di Bruges, almeno fino a quando la notizia di uccisioni seriali non inizierà a portare agitazione nella casa-atelier dell'artista. Sarà proprio il giovane intraprendente a portare a termine, in un’avventura non priva di colpi di scena, la missione del padre tra Bruges, Lisbona e Firenze.
Si sta avvicinando. Anversa e Tournai, oggi Bruges.
Firenze, anno 1441. Un giovane ragazzo, presso la Locanda dell’orso viene brutalmente assassinato proprio mentre stava riferendo al celebre artista Ghiberti che Donatello, di ritorno da Lucca, desiderava incontrarlo urgentemente. Nel frattempo, tra Anversa e Tournai, due apprendisti del noto pittore fiammingo Van Eyck, vengono trovati sgozzati e con il medesimo pigmento in bocca: terra di Verona. Intanto, nella belga Bruges – Jan, figlio adottivo di Van Eyck – di ritorno da una commissione affidatagli dal padre, non può fare a meno di assistere a una scena raccapricciante e nei sui occhi di ragazzo si fissò l’immagine di quell’uomo che, riverso a terra con gli occhi strappati, aveva la gola tagliata e nuovamente il pigmento in bocca. Le informazioni iniziano a espandersi molto velocemente e Jan non può fare a meno di assistere agli interrogatori che strani agenti conducevano alla presenza dell’artista che, allo scopo di tutelare la propria arte, prende la difficile decisione di svelare al giovane apprendista il proprio Sancta Sanctorum a cui solamente l’artista poteva avere accesso e molto altro nascosto in criptiche frasi pronunciate da Van Eyck al cospetto di miniature o altre opere pittoriche di maggiore importanza. Poi, all’improvviso, ecco sopraggiungere la scomparsa di Van Eyck e per Jan restare a Bruges non ha ormai più alcuna importanza; l’unica soluzione sembra essere quella di partire, salpare per l’amata Venezia. Ma un’intera squadra di uomini si sarebbe messa sulle tracce del giovane con l’intenzione di perseguire un solo e unico scopo: ucciderlo. Perché tanto odio nei suoi confronti? Jan non riusciva proprio a comprendere la fonte di tanta determinazione e di male ma, con il passare del tempo, i tanti tasselli, sapientemente disposti dall’anziano Van Eyck, iniziano a prendere forma incastrandosi perfettamente gli uni agli altri.
Ragazzo mio, bisogna saper tacere, soprattutto quando si sa.
Ecco ritornare alla mente del giovane il ritornello che il padre, mettendosi l’indice della mano sulle labbra, soleva ripetergli. Comprendendo passo dopo passo anche i retroscena che l’artista aveva sempre nascosto con cura, Jan si trova a dover portare a termine la missione assegnatagli recandosi, dopo diverse e obbligate soste, nella Firenze governata da Cosimo De’ Medici.
Attraverso Il ragazzo di Bruges, Gilbert Sinoué intende offrire al lettore la possibilità di assistere a un vero e proprio “giallo medievale” che intreccia politica e arte, riservando particolare attenzione alle meticolose descrizioni pittoriche che, specialmente nella prima parte della narrazione, rubano di frequente la scena alla vicenda principale.
Approfondimento
Intricato e gradualmente coinvolgente, Il ragazzo di Bruges accompagna il lettore per le vie della cittadina fiamminga e tra quelle della florida Firenze medicea alla ricerca di un tesoro gelosamente conservato dall’autore, e svelato soltanto nel momento più inaspettato.
Vedrai. Così funzionerà meglio. A causa della sua volatilità, lo spigo evaporerà velocemente e sulla tela resterà solo una sottile pellicola d’olio cotto. Inoltre, mi sono accorto che la combinazione dei due resta stabile sulla tavola, mentre l’olio cotto da solo tende a colare.
Ripensando a queste parole pronunciate dall’artista, Jan riesce finalmente a comprendere la vera portata e la vera identità della propria eredità: “È il mio segreto…”
Così la storia sembra continuare, un segreto e un intrigo dopo l’altro, in perfetta sintonia con la cupa e misteriosa atmosfera che siamo soliti associare a questo periodo storico di transizione tra due importanti epoche storiche.
Noemi Veneziani