
Autore: Leonardo Gori
Pubblicato da Tea - maggio 2015
Pagine: 352 - Genere: Gialli
Collana: Narrativa Tea

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È la storia del colonnello dei servizi segreti Bruno Arcieri, in fuga da chi lo vuole morto per una vecchia vicenda di spionaggio e di segreti mai rivelati. Un uomo in fuga da se stesso, ma anche coraggioso, pronto a rischiare tutto pur di riprendere in mano la sua vera identità.

… la vita lo aveva attraversato lasciandogli dei lunghi solchi dolorosi, come di pietre trascinate da un ghiacciaio.
Parigi, maggio 1968. Esplode la contestazione studentesca, una folla urlante di giovani si riversa nelle strade parigine, erige barricate, sfida i rappresentanti dell’ordine.
Bruno Arcieri, nell’insolita veste di aiuto cuoco presso un bistrot parigino con il nome fittizio di Marcel, assiste agli scontri tra studenti e poliziotti, mentre riflette su come porre fine alla condanna a fuggire e a come riappropriarsi della sua vera identità.
Ha superato i sessantacinque anni, per meglio mimetizzarsi si è fatto crescere la barba ed è stufo di vivere una non-vita da uomo braccato, di nascondersi, di guardarsi continuamente alle spalle nel timore che ogni giorno possa essere l’ultimo.
Fugge il colonnello Arcieri, dai nemici, ma anche da chi nei servizi segreti credeva amico, da chi vorrebbe ucciderlo perché conosce segreti inconfessabili. Si sente un sopravvissuto per essere già una volta scampato ad un attentato.
A Parigi ha trovato persone disposte ad aiutarlo, si è imbattuto nell’amore di Marie, più giovane di lui, persa nel trasporto per quell’uomo e niente affatto intimorita dai segreti che nasconde.
Pensa ad Andrea Viani, il giovane ucciso perché sospettato di avergli rivelato fatti e circostanze che nessuno doveva conoscere.
Da lì è partita una spirale di vendette, omicidi e tradimenti ai quali Bruno Arcieri ha assistito impotente, vedendo morire, sotto l’apparenza di presunti incidenti, vecchi amici e collaboratori del suo passato investigativo. Tutto gli ricorda che la fuga dai ricordi e dai rimorsi è impossibile e che occorre guardare in faccia la realtà e provare, semmai, a cambiarle forma.
Il colonnello Arcieri decide così di smettere di nascondersi e tornare in Italia, a Firenze, per affrontare i suoi nemici e fantasmi. Se ancora una vita è possibile, sarà lui a riprendersela, a rischio di tutto.
A Firenze è ricomparsa Elena Contini, il suo grande amore dagli anni della guerra, e lo sta cercando. È anche per rivedere lei che Bruno sfida la paura e affronta il suo passato.
Con il falso nome di Marcello Vanzetti fa il suo ingresso in una comune, per lui un rifugio ma anche il luogo da dove ha inizio la rinascita, grazie ai legami invisibili che stringe con i ragazzi che vi abitano.
Eppure quella Firenze aveva più gioia della città di adesso. Era tutto da ricominciare… Ma forse erano i ragazzi del ’68, adesso come allora, ad avere speranza in un mondo diverso.
Approfondimento
I ragazzi della comune, inconsapevolmente, danno a Bruno lo slancio finale per compiere il suo percorso di cambiamento. Ognuno di loro si trascina piccoli e grandi problemi, ma all’interno di quel microcosmo tutto appare facile, ogni sorta di libertà possibile; la musica e l’amore fanno da collante ai rapporti di amicizia, passione e solidarietà tra gli abitanti della casa. Lo stesso colonnello Arcieri, dopo un primo momento di diffidenza, viene calamitato in quella realtà a lui estranea, ma nella quale presto si trova a proprio agio e desideroso di dare il suo contributo affinché niente di quell’atmosfera venga messo in pericolo, soprattutto dalla sua presenza.
È lì che Bruno riscopre davvero se stesso e la forza dell’amore, per la vita, per quei ragazzi che tanto gli insegnano, spesso senza parlare. Soprattutto riscopre la sua verità di uomo, la tenacia dei veri sentimenti, le proprie debolezze di essere umano capace di guardare in faccia le paure e di affrontarle.
È un uomo nuovo il Bruno Arcieri che sfida i nemici, mentre una parte dei suoi pensieri sono rivolti a Marie che forse a Parigi ancora lo aspetta…
È anche, questa, la storia del cambiamento, della trasformazione di un uomo abituato a guardare la realtà sempre dallo stesso punto di vista e ora costretto per il mutare degli eventi a rivedere le sue vecchie convinzioni e ad aprire la mente a nuove prospettive e inedite soluzioni.
Per chi già conosce la scrittura di Leonardo Gori, Il ritorno del colonnello Arcieri rappresenta una vecchia conoscenza e quest’ultima avventura una conferma della maestria narrativa e stilistica dell’autore.
Quella che volevo dirvi è un’altra cosa, molto più importante: voi mi avete cambiato, in così poco tempo. È vero che quando sono arrivato qui ero già a metà strada…Grazie a un commissario di Pubblica sicurezza, pensate un po’. Ma voi mi avete fatto capire qualcosa che ancora mi sfuggiva. Prima non vedevo al di là della tana che mi scavavo furiosamente, andando diritto per la mia strada. Non mi giravo mai a vedere chi mi stava intorno. Ora ho capito, in sostanza, che non sono solo. È difficile da spiegare, ma insomma, voi mi avete insegnato l’amore.
Roberta Morico
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