
Autore: Clive Cussler e Graham Brown
Pubblicato da Longanesi - febbraio 2017
Pagine: 382 - Genere: Avventura
Collana: La Gaja scienza

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
Una misteriosa organizzazione terroristica, dopo aver messo le mani su una pericolosa arma chimica proveniente dall’Antico Egitto, trama per destabilizzare il Nordafrica e unificarlo sotto il proprio dominio. Ma dovrà fare i conti con la NUMA e i suoi due migliori agenti: Kurt Austin e Joe Zavala.

Kurt Austin e Joe Zavala, i migliori agenti della NUMA, sono impegnati a scandagliare i fondali marini nei pressi di Lampedusa, quando ricevono via radio una richiesta d’aiuto proveniente dalla stessa isola. A chiedere soccorsi è una dottoressa italiana, Renata Ambrosini.
Sbarcati a Lampedusa, i due agenti si trovano davanti a un’isola disseminata di corpi inanimati. Dopo aver raggiunto l’ospedale e liberato, con non pochi problemi, la dottoressa Ambrosini, Jurt e Joe scoprono che gli abitanti di Lampedusa non sono morti, ma in un profondo stato di coma. La causa, una misteriosa nube abbattutasi sull’isola a seguito dell’esplosione di un’imbarcazione a largo della costa.
Kurt e Joe decidono di collaborare nel tentativo di scoprire qualcosa sulla pericolosa sostanza e, magari, di recuperare un antidoto. In questa sfrenata lotta contro il tempo, i due agenti conducono la propria indagine tra reperti archeologici messi all’asta sull’isola di Malta e diari e corrispondenze di età napoleonica.
Diversi gli ostacoli sulla loro strada, rappresentati da Osiride, una pericolosa organizzazione terroristica che fa base in Egitto e che, soffiando sul fuoco della Primavera araba, mira all’unificazione del Nordafrica sotto la propria egemonia.
Per la fortuna di Kurt e Joe intervengono in loro aiuto, oltre alla dottoressa Ambrosini, altri due agenti NUMA: i coniugi Paul e Gamay. Questi, in Libia per una vacanza, cominciano a indagare sulla misteriosa – e quasi istantanea – scomparsa dei bacini idrici naturali che rifocillano d’acqua numerose città.
La lotta tra NUMA e Osiride è quindi inevitabile e a farle da scenario sono le misteriose e affascinanti piramidi egiziane.
Quello di Cussler, più che un romanzo, sembra la sceneggiatura di un frenetico film d’azione prodotto da Hollywood. L’arco narrativo de Il segreto di Osiride è un unico lungo climax che non prevede pause. Eppure, di pause se ne sente un gran bisogno: per conoscere meglio i personaggi, ad esempio, o per scoprire i magnifici luoghi che ospitano gli eventi: Lampedusa, Malta, il Nordafrica, la Francia… Questi, infatti, rimangono solo dei nomi e sono del tutto ininfluenti al prosieguo della storia.
I personaggi sono piatti e bidimensionali, riconducibili in due categorie: i buoni che sono soltanto buoni e i cattivi che sono soltanto cattivi. Ma Clive Cussler sembra interessato unicamente a mettere in scena adrenalinici combattimenti subacquei o inseguimenti fluviali.
Il romanzo si rivela quindi estremamente leggero e prevedibile, per il semplice fatto che si sa già come andrà a finire e quello che succederà, in un modo o nell’altro. Tutto va come deve andare, e non potrebbe essere altrimenti. Si naviga a vista nella banalità.
Il segreto di Osiride è un romanzo che non lascia margine alla riflessione, né lascia traccia di sé dopo essere terminato.
Approfondimento
Ciò che ho davvero odiato de Il segreto di Osiride sono stati i dialoghi: un batti e ribatti di banalità e battute. Kurt e Joe hanno sempre la risposta pronta e non ci sarebbe nulla di male se non fosse sempre la stessa. Lo humor è una cosa seria e, se non se ne ha la padronanza, il risultato è raccapricciante.
La caratterizzazione dei personaggi è nulla. Kurt e Joe sono gli eroi e per Cussler questo è sinonimo di invincibilità. La letteratura, invece, nei secoli ci ha insegnato che ciò che di più bello hanno gli eroi, è proprio l’essere vincibili. Il loro essere umani, le loro debolezze e le loro contraddizioni rendono affascinanti gli eroi. Cosa ci farebbe amare Achille, se non il suo tallone? I protagonisti di Cussler sono invece così perfetti da risultare antipatici e questo non è un problema da poco, dato che ci accompagnano per quasi quattrocento pagine. Allo stesso modo, i cattivi sono al pari dei supercattivi dei cartoni animati per bambini.
Menzione d’onore per la sfilza di luoghi comuni, a partire dall’onnipotenza degli Americani, per finire con la povera dottoressa Ambrosini che, in quanto Italiana, non poteva che essere bellissima e con un passato da modella. È infatti risaputo che in Italia una dottoressa debba darsi alle sfilate per arrotondare il proprio stipendio.
Andrea Colosimo