
Autore: Giovanni Arena
Pubblicato da Mondadori - Ottobre 2024
Pagine: 224 - Genere: Narrativa, Narrativa Contemporanea, Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Novel
ISBN: 9788804787105
ASIN: B0DJM2DHKW

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Si dice che non si possa fuggire da sé stessi, che dovunque noi andiamo portiamo il nostro essere con noi e che lo spazio ed il tempo non hanno valenza. I problemi, le paure, i dubbi ti seguiranno in qualunque posto tu fugga perché essi sono dentro di te. Allora perché così tante persone all’improvviso decidono di sparire? Cambiano nome, identità, colore dei capelli e continenti per scappare da loro stessi oppure per trovare chi sono veramente?
Ritrovarsi in un luogo inospitale ma bellissimo uniti da una necessità di verità profonda unisce un gruppo di persone che in comune hanno una sola cosa: cercare un’opportunità. Ruberval, Tom, Cassandra, Maria, Matilde, tutti unici, tutti feriti, ma forti, inarrestabili, come la Foresta Amazzonica in cui si incontrano, lontani migliaia di miglia non solo dalle loro case ma da una civiltà che li ha segnati e resi quello che sono. A torto o a ragione, in un intreccio tra il valicare i confini delle proprie “confort zone” e l’ideale di una vita immaginata e sperata, questi personaggi catturano il cuore e l’attenzione portandovi in un viaggio unico, necessario da cui rinasceranno padroni di loro stessi senza più timori.

Quanti anni ho, io? A chi importa! Ho gli anni che servono per abbandonare la paura e fare ciò che voglio e sento.
José Saramago
Un uomo in fuga, Ruberval, un nuovo nome, nuovi documenti, un viaggio in uno dei posti più remoti della terra la Foresta Amazzonica. Un posto dove nessuno potrà trovarlo, dove “lui” non potrà arrivare. Seppur consapevole di recarsi in un posto che è agli antipodi del suo Ruber non può non essere meravigliato e anche un po’ spaventato da quello che trova al suo arrivo. Un mondo semplice fatto di cose essenziali dove il superfluo non esiste, non è nemmeno immaginato. Al momento di imbarcarsi per il suo viaggio avventuroso è sorpreso di incontrare altri italiani come lui: Tom, Matilde, Cassandra e Maria, tutti insieme per addentrarsi in una foresta profonda e pericolosa, tutti, come lui, alla ricerca di qualcosa.
Cosi quasi per scherzo, per darsi conforto in un luogo inospitale dalla natura selvaggia, ogni sera si riuniscono intorno alla luce di una candela, per raccontare a turno la loro storia, le loro paure, mormorare quello che hanno sempre taciuto per sentirsi liberi. Ma si sa le storie non sono mai semplici storie, sono percorsi, eventi, tristi, violenti, tragici o semplicemente monotoni e così ogni notte la magia della parola del confronto senza giudizio, dell’ascolto e dell’empatia trasformano il viaggio in qualcosa di molto più intenso e reale, la fine di una ricerca, la scoperta di un Eldorado, dove il tesoro più prezioso non è l’oro, ma il cuore e l’anima di ognuno di questi “strani viaggiatori”.
Approfondimento
Quando la necessità ci porta a usare parole sincere, cade la maschera e si vede l’uomo
Lucrezio
Il tempo di una candela è un romanzo corale ma allo stesso tempo individualista, le storie dei personaggi che sono toccanti e forse sono quelle di tanti di noi, uniscono il gruppo nell’ascolto; eppure, ognuno di loro ha la propria comprensione ed accettazione l’uno dell’altro. Le loro personalità non si confondono ma si fondono dando vita ad un legame basato solo sulla forza delle verità dette, non sussurrate con vergogna, ma raccontate ad alta voce senza paura. Non posso dire di non essere rimasta colpita dagli argomenti che trattano i racconti dei protagonisti, ma è stato il loro modo di raccontare che mi è piaciuto di più: franco, tranquillo, pulito.
La bravura di questo scrittore risiede soprattutto nel descrivere ai nostri occhi uno scenario selvaggio, puro, incontaminato da qualunque sentimento che non sia la necessità di sopravvivere e poi con la stessa grazia porta alla luce sentimenti contrastanti e profondi. Complice una scrittura fluida ed in alcuni punti poetica, la lettura di “Il tempo di una candela” risulta piacevole ma non superficiale.
Credo che il nocciolo del racconto sia il non aver più paura di mostrare sé stessi per ritrovarsi; infatti, il viaggio non è una fuga ma una ricerca, un’opportunità per capirsi, perdonarsi, perdonare, affrontare le proprie fragilità e prendersene cura. Una bellissima lettura molto consigliata perché leggendo il senso di conforto che se ne trae riempie il cuore di speranza e perché no di una piccola dose di coraggio per vivere meglio con noi stessi e con gli altri
Antonella Flavio