
Autore: Viola Ardone
Pubblicato da Einaudi - Settembre 2019
Pagine: 248 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Stile libero big
ISBN: 9788806242329

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
🎬 La video recensione su Youtube
Per sfuggire alla miseria del periodo del secondo dopoguerra nel meridione, tanti genitori accettarono di mandare per l’inverno i figli presso famiglie del Nord. La voce narrante del romanzo è quella di Amerigo, un bambino napoletano di sette anni combattuto tra l’amore per la madre e la felicità e l’agiatezza della vita così diversa con una famiglia di Modena.

Subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale a Napoli la vita non è facile, soprattutto per i bambini che corrono scalzi per i vicoli, hanno sempre fame e non frequentano la scuola. Il Partito Comunista ha l’idea di organizzare dei treni con destinazione famiglie del Nord Italia per permettere ai bimbi del Sud di mangiare, essere vestiti e studiare in modo adeguato, anche se solo per un inverno.
Le madri sono combattute e titubanti, i bambini in bilico tra entusiasmo e timori, ma alla fine Amerigo e tanti altri salgono sul treno e lasciano il calore delle loro famiglie per un salto nel vuoto. L’accoglienza nelle famiglie di Bologna e Modena è molto calorosa e generosa, tanto che fin da subito tanti cominciano a chiamare babbo e mamma questi nuovi genitori. Amerigo si trova bene, ma ha sempre nel cuore il pensiero della mamma. La sua nuova famiglia è composta, a differenza di quella napoletana, anche da un babbo e tre fratelli: la figura paterna che Amerigo a Napoli non ha mai conosciuto svolge un ruolo importante nel fare crescere in lui l’autostima necessaria a cominciare a studiare musica e a capire che esistono possibilità e progetti per il futuro anche per lui.
Mi pare di essere pure io uno strumento scordato e che lui mi rimetterà a nuovo anche a me, prima di farmi tornare indietro da dove sono venuto.
Non tutti i bambini tornano a Napoli, ma Amerigo corre da sua madre per restare con lei, e tutto ciò che chiede è di conciliare queste sue due vite: Napoli, la mamma, studio, il violino, la famiglia di Modena.
La mamma napoletana purtroppo non riesce a capire questo suo bambino tornato trasformato, e farà di tutto per fargli dimenticare l’inverno passato a Modena. Però in questo modo ferisce profondamente Amerigo, che non riuscirà a perdonarla, neppure dopo tanti anni, quando la vicenda ha la sua dolorosa conclusione nella lotta interiore di ormai adulto tra le sue due vite.
L’accoglienza, la solidarietà, come dici tu, ha anche un sapore amaro, per entrambe le parti, per quelli che la danno e per quelli che la ricevono.
Approfondimento
Il valore aggiunto di Il treno dei bambini è senza dubbio la scelta di narrare la vicenda vista attraverso gli occhi del bambino protagonista e il suo sentire di bimbo, unita allo stile colloquiale inframmezzato da errori grammaticali e parole dialettali napoletane in modo da ricreare perfettamente i sentimenti e le emozioni del bambino.
Amerigo ci viene restituito a tutto tondo, il lettore si sente anch’egli un po’ Amerigo, sia quando corre tra i colorati vicoli di Napoli, sia quando cammina tra le nebbie della pianura padana; quando affonda il viso e annusa il profumo della sua “mamma” modenese e quando incolla suole di scarpe a bottega noi siamo lì con lui e respiriamo gli odori che sente lui.
L’autrice riesce a fare percepire al lettore il dolore della separazione del bambino, prima dalla sua vera madre, poi dalla sua famiglia ospitante, e, anche se Amerigo lo comprenderà solo da adulto, si capisce anche lo strazio della madre napoletana che deve accettare di mandare il figlio lontano per il suo bene, la sua gelosia quando il figlio torna felice, il suo tentativo di fare dimenticare al figlio il calore della famiglia di Modena, anche questo sempre “per il suo bene”.
Le dinamiche famigliari sono analizzate in ogni sfumatura sempre con la leggerezza dei bambini, la loro ingenuità, il loro non comprendere a fondo le motivazioni.
Consiglio Il treno dei bambini a chi vuole fare un salto in un periodo storico doloroso ma pieno di speranze e a chi ama la narrativa dal punto di vista dei più piccoli.
Elena Naldi