Autore: Arno Saar
Pubblicato da Mondadori - Maggio 2016
Pagine: 166 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Omnibus
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Un omicidio così perfettamente architettato da sembrare un incidente, un poliziotto che non demorde e che continua a indagare, solo contro il mondo, una caccia all’assassino che il commissario Marko Kurismaa è deciso a vincere.
È una fredda notte d’inverno quando il treno proveniente da San Pietroburgo entra nella stazione di Tallinn. È il capolinea, tutti gli ultimi passeggeri si disperdono sotto la neve che cade, lasciando dietro di sé solo impronte subito cancellate da nuovi fiocchi: solo un uomo rimane al suo posto, pare addormentato, eppure non lo è. Quell’uomo, Igor Semenov, è morto, non d’infarto come si è pensato subito, ma avvelenato con della cicuta sciolta nella bottiglia di liquore trovata al suo fianco. Tocca a Marko Kurismaa, commissario di polizia della città, il compito di scovare il colpevole.
Iniziano le indagini, i primi interrogatori ai sospettati che avevano dei conti in sospeso con la vittima, che nel suo passato burrascoso si è fatto molti nemici. Marko si trova a dover affrontare, oltre ai turbamenti con cui convive nella propria quotidianità (in particolare una relazione da mantenere e una narcolessia che vuole a tutti i costi nascondere ai colleghi per evitare di essere relegato in un ufficio a sbrigare affari di burocrazia) anche il pensiero fisso di questa vittima, dei sospettati che si dimostrano trafficanti e spacciatori, gente che dovrebbe essere in prigione da anni ma che, anche a causa della corruzione dilagante presente nel corpo di Polizia, può far prosperare i propri affari senza paura.
Marko, che crede nella giustizia come perno fondamentale della società, sebbene rimanga inizialmente scioccato dall’inefficienza della Polizia e per quanto scopra che nessuno oltre a lui voglia scovare un colpevole, non può che arrabattarsi in cerca di una giusta condanna per chi la merita, ostacolato da tutti, mentre alcuni segreti nascosti tornano a galla davanti ai suoi occhi increduli.
Il treno per Tallinn. Un giallo con i fiocchi, avvincente ma non angosciante, che va letto tutto d’un fiato.
Approfondimento
È un viaggio nella Tallinn quella che ci propone Arno Saar, in un suggestivo giallo che ci fa scoprire una città nuova, silenziosa, dove tutto succede nell’ombra, di nascosto, lontano da orecchie indiscrete.
Un giallo che, senza divagare in particolari raccapriccianti, riesce a creare suspense, tensione, colpi di scena, che riesce ad ancorare gli occhi alla pagina senza essere però troppo angosciante: Arno Saar in Il treno per Tallinn riesce ad affiancare a pagine dense di intrighi, crimini e suspense pagine altrettanto dense di quotidianità, che stemperano la tensione accumulatasi e permettono al lettore di rilassarsi un po’, per poi far apparire un colpo di scena che rimette tutto in gioco e che ti invita a seguire il commissario Marko nelle sue avventure e peripezie.
Un viaggio che il lettore fa in compagnia del protagonista, costretto a dubitare di tutti e a non fidarsi di nessuno, un uomo che si trova a lottare solo contro un mondo fatto di affari sottobanco e corruzione quasi ostentata.
Il treno per Tallinn non è solo un giallo, ma anche una panoramica di quella che è l’Estonia oggi, i quartieri poveri e quelli ricchi, il divario fra estoni e russi, che ancora, dopo anni, non è per nulla scomparso. Un libro dall’equilibrio perfetto, un romanzo profondamente intriso di uno spirito poliziesco, con una sfumatura di geopolitica e ottime descrizioni di quella città che è Tallinn.
Un libro che vale la pena di leggere.