Autore: Corrado Formigli
Pubblicato da Mondadori - Gennaio 2014
Pagine: 116 - Genere: Non fiction
Collana: Strade Blu
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Formigli racconta le storie di otto imprenditori italiani di ogni parte d’Italia che sono riusciti a far crescere il loro fatturato e ad ampliare le loro aziende andando contro corrente nel bel mezzo di una situazione tragica per l’economia come quella che ben conosciamo. Ci sono riusciti nonostante le leggi avverse, la burocrazia elefantiaca e farraginosa e la tassazione spropositata – e forse con una buona dose di masochismo nel loro continuare a credere nel made-in-Italy senza delocalizzare.
C’è un Italia che rimane nascosta, che non finisce in tv né tra le pagine dei giornali. Non è un’Italia timida, tutt’altro: è forte, coraggiosa, ma è piccola. O meglio, appare tale davanti a quella disperata che ci fanno vedere ogni giorno, quella che rappresenta la maggioranza. “Non si può parlare solo di sfiga”, ha detto la sorella Federica a Corrado Formigli. E così lui ha deciso di prendere la macchina, partire alla scoperta di quella ristretta fetta d’Italia, e raccontarla. Andare alla ricerca di piccoli e medi imprenditori che, sparsi da Nord a Sud, lottano ogni giorno per fronteggiare la crisi e dare una nuova opportunità a questo Paese calpestato dalla politica e abbandonato dalle istituzioni. Il libro è perciò la raccolta di otto storie straordinarie, di imprese veramente “made in Italy” e di uomini e donne forti, combattivi, innovativi.
Impresa impossibile di Corrado Formigli sono storie di di imprenditori diventati tali col tempo, per aver creduto in un sogno o in un’idea, essersi rimboccati le maniche, aver messo insieme persone, ricerca, innovazione e attenzione per il particolare e esser riusciti a creare qui, nella nostra terra, delle imprese con tanto di cappello. Da chi produce borse che raccontano la fine delle storie d’amore, passando per chi tenta di vendere le proprie praline al cioccolato anche ai titubanti americani che ci vorrebbero il bacon dentro e chi si fida solo dei propri pomodori e melanzane, fino ad arrivare a chi produce caffettiere, posate e spremiagrumi ma, se c’è bisogno, vernicia le scuole della città per non mandare gli operai in cassa integrazione. Sono tutte persone che lavorano sette giorni su sette, senza orari; persone che hanno studiato, sono andate fuori a fare esperienza o a specializzarsi, ma poi hanno scelto di tornare per riprovarci, per dare una seconda opportunità alla loro Italia e a se stessi.
Hanno creato delle vere e proprie fabbriche supertecnologiche e ad impatto zero, costituite per la gran parte da giovani ventenni e trentenni realmente competenti (talvolta istruiti già dai tempi della scuola/università, così da evitare la fuga di cervelli); hanno scelto di non delocalizzare le produzioni, di usare solo materie prime locali e di realizzare così qualcosa di speciale, di unico, fatto solo ed esclusivamente in Italia. Ogni mattina si svegliano felici perché sanno che gli toccherà fare qualcosa che gli piace, che hanno scelto e sognato, nel quale hanno investito anima, corpo e soldi (tanti). L’autore ci porta alla scoperta di una realtà fatta di fatica e sogni, di gente un po’ matta che, anche se ha perso la fiducia nello Stato, crede in se stessa e nelle potenzialità del nostro bel Paese. Uno schiaffo alla crisi, una lezione per chi crede che andar via sia l’unica soluzione. Formigli, da sempre impegnato nel raccontare l’Italia stremata dalla crisi, stavolta con Impresa impossibile ha preso in considerazione l’altra parte, quella che passa inosservata, e ha dato vita ad una sorta di pozione magica che aspettavamo da tempo per convincerci che quello in cui viviamo può ancora essere un Paese per giovani. Sempre che i giovani abbiano voglia di impegnarsi per realizzare i propri sogni, anche se non gli garantiranno – a tutti i costi – il posto fisso.