Autore: Alison Weir
Pubblicato da BEAT - Ottobre 2020
Pagine: 544 - Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Superbeat
ISBN: 9788865597057
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Il regno di Enrico VIII, celeberrimo sovrano d'Inghilterra e successivamente anche d'Irlanda, è un turbinio di intrighi, riforme, scandali e passioni. Non pochi ambiscono ad un posto a corte, che conferisca loro ricchezza e potere, ma non la pacifica Jane Seymour, il cui desiderio è quello di prendere il velo e sposare Cristo. Ma il destino, gli eventi e l'ambizione dei suoi familiari la porteranno lontano dai chiostri e al fianco del re, come sua terza sposa.
Jane Seymour di Wulfhall, una ricca tenuta nella campagna del Wiltshire, è una ragazza assennata e devota, la cui più grande ambizione è quella di servire il Signore prendendo i voti presso il monastero di Amesbury. Del resto, con i suoi “zigomi poco pronunciati, il naso troppo grosso, il mento troppo appuntito, la bocca troppo piccola, la pelle troppo bianca” non si sentiva troppo a suo agio con le schermaglie amorose in cui eccellevano gli altri giovani in età da matrimonio. La vocazione monastica di Jane tuttavia, pur non essendo apertamente osteggiata, si scontrerà con la grande ambizione dei suoi familiari; dopo un deludente tentativo di noviziato presso Amesbury, Jane guadagnerà invece un posto presso la corte di Enrico VIII come damigella della regina Caterina d’Aragona, grazie all’intercessione del loro lontano cugino Sir Francis Bryan. Nel 1527 Jane giunge dunque a corte, dove si respira già una turbolenta aria di cambiamento: non passerà molto tempo prima che re Enrico ripudi la cattolica moglie Caterina per sposare in seconde nozze Anna Bolena, damigella della stessa regina, e sostenitrice di idee religiose riformiste. Questa catena di eventi fu causa di sconvolgimenti tanto politici quanto religiosi, che culminarono nello scisma con la Chiesa di Roma.
Jane, da sempre sostenitrice della regina Caterina, non ebbe mai simpatie per la nuova regina, nonostante fosse diventata una damigella del suo seguito. Ma il turbolento dominio dell’agguerrita Anna non durò poi molto; mentre la considerazione che il re aveva per lei crollava giorno dopo giorno, anche per l’incapacità della coppia reale di generare un figlio maschio, il sovrano iniziò a trovare rifugio nella pacatezza d’animo di Jane Seymour. La famiglia di Jane la esortò a ricambiare tutte le attenzioni del re, trascinandola al centro di grandi e tragici eventi che videro la condanna a morte di Anna Bolena, e il matrimonio di Jane con Enrico VIII subito dopo l’esecuzione della seconda moglie.
Jane Seymour. La regina più amata ci offre un ritratto di uno dei personaggi più significativi – la madre dell’unico erede maschio di Enrico VIII – e allo stesso tempo più enigmatici della corte del famoso re Tudor. Dai primi tempi della sua giovinezza, nella quiete di Wulfhall, circondata da affetti familiari e immersa in un’esistenza pacifica, fino al tragico epilogo della sua vita, Alison Weir cerca di dare spessore e umanità ad una donna di cui si hanno ben poche informazioni, soprattutto autografe, ma la cui presenza ha lasciato un’impronta storica assolutamente non trascurabile.
Approfondimento
Alison Weir, scrittrice e storica londinese, già in tenera età sviluppò una grande passione per la storia, che la portò a diventare insegnante di storia presso il North Western Polytechnic di Londra, ed autrice di successo di romanzi e biografie storiche. Jane Seymour. La regina più amata è il terzo di una serie di sei libri, ognuno dedicato ad una delle mogli di Enrico VIII. La serie non è ancora completa, l’ultimo libro è previsto in uscita nel Regno Unito per maggio 2021.
Il progetto dietro a questa serie è affascinante, desiderando Weir dare voci alle donne, personaggi spesso poco considerati dalla storia ufficiale, ma cionondimeno essenziali per lo svolgersi degli eventi. La scarsità di dati oggettivi pone in ogni caso di fronte a scelte interpretative; Alison Weir ci spiega le sue nella ricca nota finale di cui è corredato il testo, permettendoci di conferire la maggior storicità possibile a una figura tanto centrale quanto evanescente come quella di Jane Seymour.
Valentina Bartoli