
Autore: Andrea Camilleri
Pubblicato da Mondadori - Marzo 2019
Pagine: 138 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Il giallo Mondadori

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Nella sua ultima fatica letteraria, il prolifico Andrea Camilleri ci fa immergere, come novelli detective, in una serie di intrighi che ci illudono, convinti di volta in volta di aver trovato la soluzione. Una storia perfettamente architettata di appena 138 pagine che ruota attorno all’infedeltà coniugale e al km 123 della strada statale 1. Un testo dove possiamo ritrovare tutti gli elementi tipici della scrittura dell’autore siciliano, fusi e armonici, tanto da non sentire la mancanza degli intermezzi dialettali così tanto cari a Camilleri. Il giallo si dipana, veloce e stringente, tra telefonate e email, messaggi istantanei e rapporti di polizia, discorsi diretti e articoli di giornale. In un vortice che ci porta, inesorabile, al finale che nessuno avrebbe immaginato.
La storia inizia con alcuni SMS da parte di Ester verso un telefono cellulare. Spento. Il telefonino appartiene a Giulio Davoli, famoso imprenditore romano, finito in ospedale, con numerose lesioni, in seguito ad un incidente sulla via Aurelia, nel tratto che porta da Grosseto a Roma. Il cellulare verrà riacceso da Giuditta, la moglie di Giulio, che di Ester non sa nulla. Con un esordio del genere saremmo portati a pensare a una storia di infedeltà coniugale ma un testimone, il signor Corradini, sostiene che non si è trattato di un incidente, ma di un tamponamento studiato ad arte per far finire la macchina, una vecchia panda, dritta nella scarpata. La stessa scarpata dove, tempo dopo, viene ritrovato il suv speronatore con all’interno il cadavere dell’amante. Negli stessi giorni, a Milano, in seguito a uno strano incidente, muore, cadendo sui binari della metropolitana, il marito della migliore amica di Ester.
Intorno a questi casi si muovono numerosi personaggi, legati da rapporti più o meno intimi, ognuno con qualcosa da nascondere e ognuno sospettabile di essere il responsabile di questa catena funebre.
Sarà Giuditta, la moglie tradita, fredda e calcolatrice, che mettendo in atto la sua vendetta si renderà sospetta di un coinvolgimento nell’incidente di Giulio e nel presunto suicidio di Ester?
Sarà Ester che, dopo aver scoperto di essere a sua volta tradita, ha causato il tamponamento e dopo, pentita, decide di suicidarsi all’esatto km dell’incidente” del suo amante?
Queste e altre domande si porranno gli investigatori in un succedersi sequenziali di eventi tragicomici… e solo una telefonata alla fine del libro ci rivelerà i veri colpevoli.
Approfondimento
Tutti ormai si stanno chiedendo: perché km 123?
Il km 123 è il protagonista assoluto del giallo, il fulcro della narrazione. Il luogo dove tutto avviene, in un circolo vizioso che da lì parte e lì ritorna: l’incidente, il cantiere chiuso dalla Guardia di finanza, la morte di Ester… Insomma un “magnete” che fa da punto focale allo srotolarsi degli eventi. Il luogo del delitto, il luogo di molteplici delitti…
Andrea Camilleri, ancora una volta, non delude i suoi fans e riesce a tenerci incollati alla pagina. Un giallo, tipicamente all’italiana, rapido e scorrevole, che finisce troppo in fretta, dove tutti gli elementi si fondono nella perfezione di un racconto a un tempo grottesco e tragico e con una vena comica di fondo in cui l’autore riesce a mettere in evidenza quanto non si riesca, in Italia, a fare giustizia e quanto invece i colpevoli riescano sempre a farla franca.
Alla fine del racconto un’appendice dell’autore, riguardante un intervento dello stesso ad un convegno su “Scrittori e critici a confronto” tenutosi presso l’Università degli studi di Roma nel marzo 2003, intitolata “Difesa di un colore”. Il discorso ruota sull’iconico colore giallo e sull’origine del suo legame con il genere omonimo. Un excursus, estremamente approfondito, che parte dalla sua “nascita” con la famosa Collana Mondadori, di cui ricorre il novantesimo anno di vita, passando dalla citazione degli autori più famosi a livello internazionale fino ad arrivare al giallo italiano, in cui, gli autori nostrani, con grande maestria e coraggio, sdoganano finalmente l’italica terra come luogo dove ambientare le loro storie. E non solo. I grandi autori italiani, quali Lucarelli, Carlotto, Fruttero e Lucentini e lo stesso Camilleri, riescono a inserire il romanzo giallo nel contesto della letteratura vera e propria, non più un filone dello scrivere di secondo piano ma un genere con una sua dignità e forza.
Genny Podda