Autore: Eka Kurniawan
Pubblicato da Marsilio - 31/08/2017
Pagine: 498 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Romanzi e Racconti
“Il pomeriggio di un fine settimana di marzo DewiAyu risorse dopo ventun anni che era morta.”
Inizia così il libro “La bellezza è una ferita” dello scrittore indonesiano Eka Kurniawan, che ci catapulta sull’isola di Giava, nella cittadina immaginaria di Halimunda.
La bellezza è una ferita, ambientato a Giava, attraversa quasi sessant’anni di storia indonesiana, che fanno da sfondo alla saga familiare di Dewi Ayu; dal periodo dell’avidità del colonialismo olandese, all’occupazione nipponica durante la seconda guerra mondiale, alla liberazione da parte degli Alleati, fino dall’eccidio di quasi un milione di comunisti nel 1965 e al dispotismo di Suharto.
“La fine della guerra portò una strana quiete, la calma che si impadronisce delle persone quando tirano i remi in barca…”
Su questo sfondo storico, si racconta la storia di Dewi Ayu, frutto di una relazione incestuosa tra fratellastri, costretta a far la prostituta per i giapponesi durante la guerra, attività che poi porterà avanti per scelta.
La “bellezza” del titolo è il nome della quarta figlia di Dewi Ayu, che muore dandola alla luce: è la bambina più brutta del mondo, così orrenda rispetto alle precedenti sorelle, tutte di una bellezza irreale, che:
“la levatrice… non capiva se fosse una bambina o un cumulo di feci”
Tutto il libro sembra surreale, popolato da decine di personaggi, di fantasmi, di miti, di storie sovrannaturali e oniriche.
Dewi Ayu si rallegra di aver dato alla luce una bambina bruttissima, perché convinta che sia una tragedia avere figlie bellissime in un “mondo di infoiati”; una bimba alla quale, prima ancora di vederla, ha dato il nome di Bellezza.
“Sedeva spesso in veranda dopo il calar delle tenebre, per prendere un po’ d’aria senza timore che il suo viso mostruoso turbasse qualcuno. Nel buio si sentiva al sicuro e la notte era la sua migliore alleata.”
In La bellezza è una ferita troviamo anche storie fantastiche, come quella della principessa Rengganis, “la Bella” che sposò un cane perché nessun uomo era degno di lei e di un guerrigliero che cerca con il sogno di sposarla; e la storia di Ma Iyang, che volò via da una rupe dopo una vita da concubina.
Approfondimento:
In “La bellezza è una ferita” dominano il fantastico, il gotico, il sovrannaturale, definiti da Eka Kurniawan “realismo magico”. Storie leggendarie che si intrecciano con la storia Indonesiana del Novecento e con la storia di DewiAyu.
Ironia e romanticismo, ma anche tragedia, si mescolano, e la leggenda si alterna alla realtà in una danza che cattura il lettore fin dalle prime pagine.
I personaggi vivono in preda alla passione e alla violenza, prigionieri del fato e della superstizione, innamorandosi, commettendo crimini, fomentando la rivoluzione, lottando e complottando gli uni contro gli altri. Bellezza e bruttezza non dipendono dalla fortuna di nascere belli o meno, dipendono dalla capacità di guardare le cose in un altro modo, da un altro punto di vista.
“Un giorno Bellezza gli aveva chiesto: “Perché mi vuoi?” Lui aveva risposto, non sapendo se era vero o no: “Perché ti amo.” “Ami una donna orrenda?” “Sì”. “Perché?” “Perché la bellezza è una ferita”
Per i personaggi di questo romanzo possedere o non possedere la bellezza è indifferente, perché devono ugualmente affrontare le medesime difficoltà. Nella lotta di potere vi sono diversi personaggi maschili che aspirano al controllo e alla supremazia in quanto maschi; ma sono i personaggi femminili che alla fine sopravvivono.
Il libro non sfugge al controllo di Eka Kurniawan che riesce a collegare tutti i fili come in una ragnatela, anche se sembrano apparentemente lontani e slegati tra loro.
Il linguaggio di Eka spazia dallo spietato e brusco al tenero e doloroso; anche dove vengono raccontate scene brutali, come stupro, incesto e altre bestialità, si può ravvisare a volte un umorismo macabro.
In “La bellezza è una ferita” il sovrannaturale si combina con la forza evocativa di un passato brutale e di eventi significativi che hanno contribuito a plasmare l’Indonesia così come oggi la vediamo, con le sue contraddizioni e la sua complessità sociale e culturale.
Paola Magnani Marazza
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