
Autore: Patrick McGrath
Pubblicato da La nave di Teseo - Maggio 2021
Pagine: 272 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Oceani
ISBN: 9788834608555
ASIN: B094JKH2CL

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Mentre in Spagna il generale Francisco Franco si prepara a morire, a Londra l’anziano poeta Francis McNulty è tormentato da un senso di colpa che lo accompagna dai giorni della Guerra Civile spagnola. Improvvisamente la sua tranquilla casa di Cleaver Square inizia ad essere visitata da una presenza: uno spirito con le sembianze del Generalissimo ormai allo stremo. Si tratta di allucinazioni? O quell’ombra cela dietro di sé quel terribile segreto mai confessato?

Quello che temo di più è che mi considerino fragile. Fragile! È una parola che odio. Chiamatemi pazzo, piuttosto; ma fragile, no.
Nell’autunno del 1975 ad accomunare le sorti di Francis McNulty e di Francisco Franco, entrambi fragili e debilitati, è l’avvicinarsi della morte. Gli occhi del mondo intero sono naturalmente puntati sul secondo: l’uomo che dalla fine degli anni Trenta tiene in pugno il destino della Spagna. Ma Franco è ormai l’ombra di sé stesso, un corpo fragile che attende di terminare i suoi giorni. La sua Nazione guarda già oltre: al futuro, alla democrazia.
A guardare indietro è invece McNulty, l’anziano poeta il cui destino si è già incrociato in passato con quello di Franco. Durante la Guerra Civile spagnola, infatti, un giovane Francis decise di arruolarsi come volontario nelle Brigate Internazionali per dare il suo contributo alla causa antifascista. Ed è il ricordo di quei mesi che ora torna a tormentare la sua vecchiaia. Un ricordo assillante legato ad un senso di colpa che sembra impossibile superare.
A peggiorare la situazione si aggiunge lo spirito che infesta la sua casa: l’ombra del Franco morente che visita il suo giardino e anche il suo letto. Che significato può avere? È un’anima che si prepara a lasciare il corpo che ha abitato per anni? Un’anima capace di vagare per il mondo nonostante le sue spoglie mortali siano ancora in vita? McNulty tenta di trovare una spiegazione e, intanto, cerca conforto nella sorella e nella figlia ma entrambe sembrano non volergli credere. Vanamente, tentano di convincerlo si tratti unicamente di visioni dovute probabilmente ad un indebolimento delle sue facoltà mentali.
Francis non demorde e si sforza di trovare nuovi alleati. Da prima si tratta di Hugh Supple, un giovane giornalista interessato a scrivere un articolo sull’esperienza spagnola di McNulty. E poi di noi. Sì, l’anziano poeta cerca un sostegno diretto nei suoi lettori. E a noi che indirizza le sue rievocazioni e le sue confessioni. E a noi che chiede complicità e sostegno. E siamo proprio noi che non possiamo non notare le continue ripetizioni presenti nel suo racconto, i vuoti di memoria e le sbavature. Nonostante si ostini a cercare di nascondere le sue reali condizioni, il narratore le denuncia con le sue stesse parole. E noi abbiamo così la certezza di avere davanti un uomo tenace ma ormai fragile, perseguitato da un segreto che non vuole abbandonarlo. Un segreto inconfessabile che lo tormenta e che forse deciderà di rivelare proprio a noi, suo fedele e silenzioso pubblico.
Approfondimento
La delicatezza con cui Patrick McGrath descrive le fragilità del suo protagonista credo sia l’aspetto più commovente dell’intero romanzo La lampada del diavolo. Nelle lacune della memoria, in quell’ostinata volontà di appellarsi alla propria lucidità, nei dettagli ripetuti fino allo sfinimento, rivediamo tutta lo smarrimento di un uomo ormai anziano ma ancora combattivo.
Ci sono però anche gli attimi in cui la mente riacquista tutta la sua potenza e i ricordi tornano nitidi. E il passato appare più vero del presente. Ed ecco che allora un’immagine legata ad un episodio accaduto quasi quarant’anni prima può fare ancora incredibilmente male. Tanto da togliere il sonno o da far apparire un orribile spettro nel giardino della propria casa.
Nonostante questi aspetti indubbiamente lodevoli, il romanzo sembra mancare un po’ di completezza. Ci sono diversi spunti potenzialmente interessanti che non hanno però trovato pieno sviluppo all’interno della narrazione. Veniamo catturati in alcuni tratti ma è poi facile perdersi. Si ha alla fine la sensazione di una storia che avrebbe potuto regalare al lettore qualcosa di più: come per una promessa portata a compimento solo a metà.