
Autore: Laura Madeleine
Pubblicato da Piemme - Giugno 2017
Pagine: 331 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida

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"Trovala".
Con queste parole il malato Timothy Vane, nell’estate del 1969, aveva consapevolmente messo nelle mani del giovane avvocato Bill Perch il futuro della propria famiglia e della sua adorata villa Hallerton. Pochi giorni prima infatti, a Bill era stato assegnato un compito ben preciso dal proprio datore di lavoro, l’arrogante Sig. Hillbrand: recarsi presso la villa in questione, trovare le prove dell’avvenuta morte di Emeline Vane – sorella maggiore del Sig. Vane misteriosamente scomparsa nel 1919 – e fare ritorno a Londra così da permettere all’avida signora Mallory – figlia dell’infermo Vane – di sbloccare il patrimonio del padre e vendere la proprietà. Eppure qualcosa di straordinario stava per accadere per Bill come per la giovane Emeline.

Alla luce del mattino la casa ha un aspetto lugubre, di lenta decadenza. Le pietre gialle intorno alle porte e alle finestre stanno cadendo a pezzi e sono ricoperte di licheni verdi, ma un tempo dovevano brillare sotto la luce di un giorno d’estate. I rampicanti che soffocavano i muri probabilmente erano fiori, e l’erba incolta del giardino un prato per giochi e picnic. Tutt’intorno gli alberi rieccheggiavano dei canti degli uccelli. Emeline Vane sentiva gli stessi suoni, cinquant’anni fa?
Il giovane e inesperto avvocato Bill Pertch si trovava nella fatiscente villa Hallerton, nella paludosa Saltedge, un luogo sperduto nel Norfolk inglese, alla ricerca di indizi sulla vita e sulla fine di Emeline Vane sorella, e dunque unica cointestataria dell’abitazione, del malato Timothy Vane. Egli infatti, costretto in un letto di un ospedale, non può nemmeno immaginare – se non grazie alla confessione da parte di Bill – che la figlia stia tentando di dimostrare la morte della zia per poter finalmente procedere con la vendita del terreno e la costruzione, al suo posto, di una zona turistica. Il Sig. Hillbrand, avvocato presso l’agenzia Hilbrand & Moffat, aveva deciso di assegnare al giovane Bill questa importante impresa ma, ciò che il presuntuoso titolare non poteva di certo immaginare, era che il ragazzo si sarebbe appassionato al caso al punto da non riuscire a mettere Hallerton e la giovane e malata Emeline nelle mani di quella scorbutica donna.
Qualcosa, una presenza all’interno della casa gli diceva di proseguire nella ricerca e di recarsi in Francia, luogo in cui la giovane fu vista per l’ultima volta nel Febbraio del 1919 presso la stazione ferroviaria di Lione. Eppure qualcosa non andò come l’avido zio, Andrew, aveva premeditato. Ma Bill tutto questo non poteva saperlo. Da quel momento per Emeline ebbe inizio una nuova vita verso il sud della Francia fino ad arrivare a Cerbère, un piccolo paese di pescatori al confine con la Spagna, quasi alla fine del mondo. Per la giovane la permanenza in questo luogo segnò l’inizio di una nuova esistenza come Emelie Fischer apprendista cuoca presso il Cafè di Clémence e del giovane figlio Aaró. Nel frattempo l’ossessione di Bill per il caso della giovane Vane andava aumentando sempre di più sino al momento in cui egli non decise di lasciarsi tutta la sua breve esistenza alle spalle e partire alla volta della Francia nel tentativo di ricostruire i movimenti compiuti da Emeline.
Dopo molteplici vicissitudini e ricerche che non riuscirono a fornire maggiori informazioni sul luogo in cui Emeline avrebbe potuto rifugiarsi cinquant’anni prima, a Bill capitò di trovarsi in compagnia di tre scapestrati figli dei fiori che lo accompagneranno in una strabiliante avventura fino all’ultima città francese al confine con i pirenei. Alzando la testa il giovane non potè fare a meno di leggere l’insegna di un Cafè il cui nome aveva già fatto capolino nella lettera scritta da Emeline al giovane fratello e che ora lui stringeva forte tra le mani: Cafè Fi del Món.
La ragazza delle ciliegie di Laura Medeleine è un romanzo che commuove per la dolcezza che i personaggi esternano attraverso i loro comportamenti; affascinanti sono i momenti in cui Emeline e Aaró dialogano silenziosamente pur scambiandosi profondi sentimenti. Emozionanti sono i momenti in cui Bill dichiara di percepire una presenza, dagli occhi scuri e impenetrabili, per la quale sente di dover reclamare giustizia.
La narrazione è inoltre stata esattamente studiata per avvenire su due piani temporali perfettamente uniti da semplici fogli di carta: il diario di Emeline o la lettera di Timothy, e la scorrevole scrittura cattura il lettore tra le sue pagine trascinandolo nel rocambolesco viaggio di Bill e nell’eroica fuga di Emeline.
Approfondimento
In La ragazza delle ciliegie, oltre all’avvincente ricerca compiuta dall’avvocato Perch e alla descrizione della lotta per la vita combattuta da Emeline, l’autrice decide di dare particolare rilievo all’aspetto culinario della permanenza di Emeline presso il Cafè Fi del Món diretto della rigida Clémence, vera e propria maga ai fornelli. Così, ad accompagnare la narrazione, curiose e invitanti pietanze vengono descritte con dovizia di particolari mettendo appetito al lettore. Bisogna tuttavia prestare molta attenzione ai cibi che vengono prepararti alla locanda poiché essi devono saper soddisfare le necessità dei clienti. Ciò detto è chiaro che, dopo una giornata passata a lavorare nei campi sferzati dal freddo vento di tramontana, i lavoratori che si recheranno presso la tavola di Clémence avranno bisogno di un pasto che li riscaldi, che li possa confortare della fatica che pesa sulle loro stanche membra e che ricordi loro il significato e il guadagno ricavato come ricompensa per il duro lavoro.
Quando una disputa tra due famiglie del vicinato trascinava tutti nel caos, Clémence preparava un enorme vassoio di riso per tutti. Lo condivamo con limone e zafferano, baccalà a bocconcini, cozze e telline, e commensali vi si radunavano intorno e mangiavano direttamente dal vassoio, si scambiavano i molluschi e ridevano usando le conchiglie come tenaglie. Quando moriva una donna anziana molto amata in città, servivamo brodo di pollo caldo e saporito, arricchito da brandy e aromi, per lenire la sofferenza
Noemi Veneziani
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