
Autore: Barbara Baraldi
Pubblicato da Giunti - Giugno 2021
Pagine: 564 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: M
ISBN: 9788809905061
ASIN: B094RB813Y

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Il sostituto procuratore Francesco Scalviati è sulle tracce di un mostro che terrorizza la sua città, Torino. A lui spetta il compito di catturarlo: ci riuscirà?

No, non si trattava di un comune delinquente, ma di un ragno che stava tessendo la sua tela, allargandola in più direzioni, visibili e invisibili agli occhi.
Torino, 1988. Siamo in un mondo a tratti alieno, lontanissimo eppure così vicino, in cui cominciano a fare capolino i primi computer e spopolano i videogiochi, i walkman e i film a noleggio. È una notte di fine estate, quando un ragazzo fotografa il ponte Vittorio Emanuele I interamente ricoperto di ragni. Un evento insolito, inspiegabile, inquietante. Mai quanto quello con cui si trova alle prese il sostituto procuratore Francesco Scalviati: l’omicidio di una coppia di fidanzati uccisi mentre si erano appartati in macchina. Purtroppo, al magistrato la scena del crimine che si trova davanti non è affatto nuova, dato che sono già state uccise altre due coppie. Cominciano a emergere inquietanti analogie, e si inizia a parlare di un mostro che sarebbe l’autore di questa scia di sangue. Nella sua caccia all’uomo, Scalviati verrà affiancato dalla giornalista investigativa Leda De Almeida e dall’agente dell’FBI Isaak Stoner: anche se agli antipodi, i due contribuiranno in modo prezioso alle indagini…
La stagione dei ragni è un romanzo che rapisce e convince, perché è vero, autentico, onesto. L’autrice riesce ad affrescare magistralmente un’epoca di grandi cambiamenti, in cui si affacciano le nuove tecniche di indagine basate sulla profilazione criminale. È un periodo, quello degli anni Ottanta, di grande incertezza, dove è difficile sentirsi al sicuro. Un clima di angoscia e pericolo incombente che si respira in ogni singola pagina. Ed è proprio questa la grande forza di questo libro.
La stagione dei ragni alterna momenti di concitazione ad altri di calma, che però è solo apparente. Infatti, il mostro continua a tessere la sua tela e noi lettori siamo sempre guardinghi, in allerta, sul chi va là. La scrittura è fluida e scorre veloce, proprio come gli avvenimenti che racconta, inframmezzata da momenti di riflessione dei protagonisti che si interrogano con tantissime domande. La potenza evocativa dirompente delle immagini descritte e la scelta mirata delle parole danno vita a un libro incisivo, che conquista.
Approfondimento
Ho amato alla follia il personaggio di Leda: giornalista anticonvenzionale, temeraria, determinata e con la fama da dura. L’alter ego di Scalviati, l’unica voce femminile che si fa sentire forte e chiara. Senza nulla togliere alle altre toste che si alternano sulla scena, in primis la moglie del magistrato e l’agente scelto Diana Fornasier, che rimangono però sullo sfondo.
Suo padre, fotoreporter di origine catalana, l’aveva rassicurata in un modo che non aveva mai dimenticato. Le aveva detto che il suo sguardo, certi giorni, era così luminoso perché aveva il sole negli occhi. E che ogni volta che si fosse sentita triste o arrabbiata, avrebbe potuto afferrarne un raggio, e sarebbe bastato per illuminare qualsiasi posto oscuro.
Con i suoi “occhi castani così chiari da sembrare gialli”, Leda è luce e fa brillare la verità. La scrittura è impressa nel suo destino, e il suo amore per le parole la accompagna fin da piccola.
All’interno di quella grande sala, tra i linotipisti alle prese con le matrici e l’odore acido dell’inchiostro, non facevo che riflettere sulle parole che venivano composte tramite un ingegnoso sistema inventato cinquecento anni fa, stampate e poi diffuse in tutto il paese. Parole così potenti da essere in grado di descrivere il mondo. E a volte cambiarlo, persino.
Sì, cambiare il mondo. In fondo è quello che tutti i protagonisti si impegnano a fare: Leda, Francesco, Isaak e tutti gli altri vogliono rendere giustizia alle vittime e fare in modo che il responsabile paghi per gli atti orribili che ha commesso. Insieme, vogliono riportare la luce. Ricominciare. Rinascere. Vedere albeggiare un nuovo giorno, una nuova vita.
Barbara Pellegrini
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