
Autore: Francesco Recami
Pubblicato da Sellerio - Ottobre 2019
Pagine: 400 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: La Memoria
ISBN: 9788838939846

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Un tourbillon di avvenimenti, apparentemente indipendenti uno dall’altro ma confluenti in realtà verso un unico centro, per una commedia degli equivoci in cui la verità – intesa in senso assoluto – non esiste ed in cui il bianco e il nero sfumano verso innumerevoli scale di grigi. Una casa di ringhiera ed i suoi abitanti, microcosmo di osservatori ed osservati, pronti ad ingannarsi a vicenda senza accorgersi che, spesso, i veri ingannati sono proprio essi stessi.

Angela Mattioli pare essersi consolata presto dopo la morte di Amedeo Consonni, assassinato sul ballatoio di casa ( omicidio raccontato nel precedente romanzo di Recami Morte di un ex tappezziere) a Milano, forse perché ha visto troppo.
…Amedeo Consonni in passato aveva intrattenuto una relazione sentimentale importante con Angela Mattioli, che era anche sua condomina.
Ora vive a Camogli con Alberto Scevola, in una villetta – pagata un milione di euro – con vista sul porto. La vita dei due scorre in maniera estremamente tranquilla: lei ogni tanto torna a Milano, nella casa di ringhiera in via Accademia 14, per sbrigare non meglio precisati affari, mentre lui si concede qualche passeggiata e, soprattutto, si annoia….. o almeno lo fa fino al giorno in cui un’intercapedine scovata per caso nella casa di Angela gli rivela una sorpresa…e che sorpresa: “Cacciò la mano nel buco e scattò tre, quattro, cinque volte con il flash. Tirò fuori mano e telefono e guardò le foto. Incredibile. ”
Nel frattempo, nel condominio milanese, teatro del misterioso omicidio di cui sopra, ciascuno degli inquilini è alle prese con le proprie fissazioni ed i propri misteri: la falsa paraplegica signorina Mattei- Ferri sta cercando in tutti i modi di liberarsi del suo badante, l’ex alcolista Claudio Giorgi, che la ricatta perché è a conoscenza del suo segreto; i cinesi del pianterreno lavorano infaticabilmente giorno e notte trasportando mattoni non si sa bene per quale motivo; Luis de Angelis, ottantenne appassionato di auto, teme che la sua casa sia infestata dai demoni e, allo stesso tempo, deve guardarsi dal nipote Daniel, imbroglione sfaccendato; Antonio , un manovale, ha portato a casa, da non si sa dove, una splendida valchiria tedesca di nome Yutta, “un fisico al tempo stesso slanciato e potente, gambe da atleta, un sedere perfetto e prominente e un seno stentoreo e ben rilevato” di cui tutti gli uomini nella casa di ringhiera , grandi e piccini, si sono ovviamente innamorati.
Varia umanità, quindi, le cui vicende si incastrano alla perfezione – e si incontrano sui ballatoi della casa di ringhiera – attraverso il dipanarsi della storia, in un gioco di specchi in grado di riflettere molti dei vizi, delle imperfezioni e delle bassezze umane, fino ad una conclusione inattesa, che lascia aperta la porta a possibili ulteriori sviluppi.
Subito dopo la fine del processo il Consonni, ancora in caserma, non mostrò particolare interesse a tornare nella casa di ringhiera, per riprendere possesso del suo bell’appartamento, per salutare i suoi vecchi amici e conoscenti, che invece non vedevano l’ora di abbracciarlo, parlare con lui, farsi raccontare, eccetera.
La verità su Amedeo Consonni è una storia divertente, ben scritta e dotata di ritmo narrativo pressoché perfetto. Si tratta di una lettura difficilmente inquadrabile in un preciso genere letterario, anzi pare farsi beffa dei luoghi comuni tipici delle varie categorie letterarie all’interno della quali potrebbe essere ascritta.
Approfondimento
La casa di ringhiera di cui Recami racconta segreti e nefandezze sembra un teatro: su diversi livelli, con finestre e porte che si aprono o si chiudono- spesso inopportunamente- in un andirivieni tipico della drammaturgia teatrale. Su questa casa/palcoscenico recita una compagnia di personaggi, variegata e straordinaria, che l’autore osserva con sguardo non sempre totalmente comprensivo, ma piuttosto sarcastico e cinico, tipico di un umorista piuttosto che di un vero e proprio scrittore.
Menzione particolare, poi, merita la splendida copertina del libro, elegante come spesso sono quelle di Sellerio : il disegno di un volto con la pipa in bocca ( Sherlock Holmes? Simenon?), in poltrona. Ma il volto in realtà è un orecchio, come a richiamare il senso dell’udito, l’ascolto, l’origliare…passatempo preferito – e principale fonte di guai- dei vari abitanti della casa di via Accademia.
Connie Bandini