
Autore: Rosa Montero
Pubblicato da Salani - Maggio 2012
Pagine: 480 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Romanzo

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Stati Uniti anno 2109: il mondo è ora abitato dagli esseri umani e dai replicanti, esseri dalla breve vita, creati per svolgere lavori troppo pericolosi per l’uomo. Bruna Husky, un’investigatrice replicante, inizia a indagare sulla morte di alcuni suoi simili, morti suicidi dopo aver ucciso qualcuno in seguito ad un momento di pazzia. Riuscirà a risolvere il mistero?

Anno 2109. L’attuazione pratica del teletrasporto ha dato la possibilità all’uomo di raggiungere altri sistemi solari entrando in contatto con esseri di altri pianeti, come Marte e le due lune di Giove.
Tutti i paesi sono uniti in una federazione denominata Stati Uniti del Mondo, che convive con altri pianeti abitati dell’universo. La vita scorre relativamente bene per la solitaria detective Bruna Husky, (una replicante creata dalla tecnologia umana, con caratteristiche umane, adatta a svolgere lavori che gli umani non possono o non vogliono fare), romantica, leggermente alcolizzata, che continua a ripetersi nella mente i giorni che le restano da vivere, perché i replicanti vengono costruiti venticinquenni e vivono fino ai 35, quando per loro arriva la morte o il Tumore Totale Tecno.
Ma accade qualcosa: una replicante irrompe in casa sua e si uccide in modo abbastanza violento. Poco dopo si verifica un altro delitto nel metrò, e poi un terzo e tutti hanno come denominatore comune il fatto di essere stati perpetrati da replicanti contro altri replicanti o “tecnoumani”, e il fatto di essere responsabili individui dipendenti da pastiglie di memoria o memo (droga di moda che procura ricordi felici). Viene assunta da Myriam Chi, un’altra replicante. La Chi è a capo di un Movimento Radicale Replicante ed è preoccupata per i casi dei replicanti impazziti. Bruna inizia così una difficile indagine che, malgrado gli attacchi di panico derivanti dalla paura della morte e grazie a qualche umano buono, la porterà a una soluzione inaspettata.
Approfondimento
Lacrime nella pioggia di Rosa Montero è una fusione di diversi generi (fantascienza distopia, noir, storia d’amore “interrazziale”) e intreccia temi sociali (il rapporto con il diverso e le discriminazioni), politici (il suicidio della libertà) e strettamente individuali, psicologici, esistenziali, come la solitudine, la memoria e l’identità.
Rosa Montero, via via che ci racconta la storia di Bruna e degli altri personaggi – alcuni con nomi letterari come Nabokov o Ovejero – costruisce a poco a poco una città, un tessuto sociale, ricrea un mondo irreale che ci permette di riflettere su quello in cui viviamo. Per esempio, quando Montero ci racconta che bisogna pagare per l’aria pura, mette il dito su una piaga della nostra società odierna: “inquinamento ambientale”.
Lacrime nella pioggia è un romanzo pieno di pianeti lontani ed esseri sperduti che poco possono fare contro lo scorrere del tempo e che, fra scene d’azione, ci parla soprattutto della fugacità e della fragilità della vita, temi attuali anche nel mondo reale.
Insomma: Bella la storia, il racconto però si presenta al lettore piatto e stenta a decollare.
Rosanna Cirma