
Autore: Marie Ndaye
Pubblicato da Giunti - Settembre 2016
Pagine: 400 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori Giunti

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Clarisse Riviere, un tempo Malinka, tiene nascosta l'esistenza di sua madre alla sua nuova famiglia borghese; viceversa Ladivine, la madre, è all'oscuro della vita della figlia che ha modo di vedere solo nell'incontro del martedì. Una storia sul peso delle proprie origini e su quanto può influire anche dimenticarle.

Tornava ad essere Malinka non appena saliva sul treno, e la cosa non le suscitava né piacere né disagio, poiché da molto tempo aveva smesso di farci caso.
L’incipit di Ladivine descrive nel migliore dei modi la situazione di Clarisse Riviere, un tempo Malinka, una donna che ha lasciato il passato dietro di sé per una nuova vita, credendo di poter riporre in un cassetto la propria identità, nascondendo le proprie radici, nascondendo nel cassetto anche una madre odiata, commiserata, compatita e umiliata, ma anche amata in modo particolare a tratti.
Clarisse vuole lasciarsi alle spalle il fardello di non avere una madre come le altre e vuole nasconderla prima alle compagne di scuola, poi ai colleghi di lavoro. Inizierà una vita parallela in cui il suo nome sarà Clarisse, lei che alla madre non deve la sua bellezza e nemmeno il colore della pelle, cercherà di essere una persona normale, dolce, calma, senza problemi, ingenua. È così che tutti la descriverebbero, come una donna incapace di ferire: ama il marito, Richard, come una moglie devota lasciandolo all’oscuro della sua vera identità, perfino a sua figlia non riuscirà mai a raccontarsi e a far conoscere Ladivine, eppure hanno lo stesso nome, la figlia e la nonna. Riesce, però a ferire per tutta la vita, la donna che l’ha amata più di ogni altra cosa al mondo: Ladivine. Lei ha cercato di rassegnarsi al fatto che Malinka ad un certo punto non fosse più sua figlia, si fosse allontanata da lei, ma non sapere nulla della figlia la tormentava e soffriva in silenzio. Clarisse ogni martedì, senza dire nulla alla sua famiglia andava a trovarla, senza parlare con sua madre della sua vita, lasciandola all’oscuro di tutto e di ogni affetto, riusciva a ferire la persona che la amava di più e Richard intuiva che c’era qualcosa in sua moglie che non poteva andare bene, ma non era riuscito a capire che cosa potesse essere.
Tre donne (Ladivine madre, Clarissa/Malinka, Ladivine figlia) le cui esistenze sono legate le une alle altre con un filo invisibile e spesso nemmeno conosciuto, in un legame di affetto non corrisposto, in vite diverse da quelle che dovevano essere, mai pienamente svelate e soffocate in silenzi e rancori. Non ammettere la propria identità, non riuscire a farsi conoscere nemmeno nella cerchia degli affetti più cari diventerà per Clarisse una trappola e non una liberazione come aveva pensato inizialmente. La sua vita terminerà in modo tragico, colpevole di essere troppo amata. Un peso che erediterà anche la figlia inconsapevolmente, col rimpianto di non aver mai aiutato sua madre, di non aver mai scavato a fondo per trovare in lei un confronto sulla vita.
Anni più tardi Ladivine, figlia di Clarisse, ormai adulta, tornerà per ironia del destino in quelle terre di origine e lì troverà la sua vera casa.
Approfondimento
Ladivine narra in terza persona le vicende prima di Clarisse, poi della figlia e infine di Richard Riviere, marito di Clarisse; in tutti e tre i casi i pensieri dei personaggi sono quasi tangibili, si fanno vivi e spesso danno inquietudine anche al lettore. Non è sicuramente un libro da leggere superficialmente, perché all’interno ci sono riferimenti profondi ai sentimenti e alla psicologia dei rapporti umani.
Il tema cardine del romanzo è la perdita delle proprie origini e la sofferenza che ne deriva, non a caso Clarisse ritroverà nella terra di sua nonna, che non conosce nemmeno, la sua vera essenza. È senza dubbio un tema caro alla scrittrice nata da padre senegalese, vissuta in Francia come i protagonisti del libro e che ha vissuto direttamente la colpa di non essere uguale agli altri.
In questo libro ribadisce a mio avviso l’importanza dell’integrità morale anche nei confronti del nostro passato. Essere sinceri con se stessi per poter affrontare anche un rapporto sano nei confronti degli altri. Inoltre un tema strettamente legato è quello dei legami e dell’amore o affetto che si dimostra in mille modi e che spesso se celato porta solo a molte sofferenze. Nonostante le tematiche importanti e anche una narrazione diversa dal solito, il romanzo a tratti risulta noioso e claudicante soprattutto nella parte centrale e sul finale.
Gloria Rubino
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