
Autore: Massimiliano Nuzzolo
Pubblicato da Marlin Editore - Dicembre 2018
Pagine: 169 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura
Collana: Il portico

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Marco non ha più certezze nella vita. Ha perso sua moglie e ogni ragione per vivere, così come i suoi tre amici. Vittime dell’inerzia passano i giorni, fino a quando hanno un lampo di genio: l’agenzia della buona morte. Nata per scherzo, l’agenzia ha successo tanto da suscitare l’interesse dei media. Marco partecipa, suo malgrado, ad un programma tv al limite del paradosso e lì incontra una persona con la quale scopre di avere in comune molto più di ciò che pensava.

“VUOI MORIRE?
ALLORA CHIAMACI O SCRIVICI
SIAMO QUI PER TE
AGENZIA DELLA BUONA MORTE”
Questo era l’intento dell’agenzia fondata da Marco Antonini e dai suoi 3 collaboratori. Dopo aver attraversato momenti difficili, ognuno ha tentato il suicidio per diverse motivazioni. L’idea dell’agenzia nasce per il bisogno di sentirsi meno soli con il proprio dolore e, forse, anche per avere un motivo per rimandare l’atto finale.
Come spesso succede però, un innocente proposito viene completamente capovolto e diffuso dai mass media fino a provocare la reazione opposta a quella sperata. L’apice del paradosso si verifica durante la trasmissione televisiva grazie ai “preziosi” contributi degli altri ospiti che hanno come unico interesse quello di promuovere i loro libri. Si creano quindi due schieramenti di opinioni riguardo alla moralità dell’operato dell’agenzia fino a giungere a un epilogo esilarante.
L’abile conduttrice cerca di scavare nell’animo del protagonista che imperturbabile riesce a sviare le domande sul suo passato. Non riesce però a ricordare dove ha già sentito quella voce, fino a quando non ha la giusta intuizione che scatena in lui una miriade di emozioni.
L’autore Massimiliano Nuzzolo, dopo aver abilmente indagato l’animo umano in tutte le sue sfaccettature, dalla morte, all’odio, all’amore, conclude il racconto con un capitolo intitolato “Breve epilogo senza alcuna morale”, per ricordarci che tutti noi nella vita abbiamo attraversato dei momenti difficili, ma come i protagonisti de L’agenzia della buona morte, dobbiamo ricordarci che non siamo soli.
Approfondimento
La narrazione si svolge in parallelo su 3 canali diversi, fino alla terza parte del romanzo, quando si uniscono in un unico racconto.
Il canale principale è quello del momento presente, in cui Marco Antonini partecipa al programma televisivo. Un secondo canale è dedicato all’antefatto, cioè alle vicende che portano i quattro amici a ritrovarsi nella stessa condizione e poi a fondare l’agenzia della buona morte. Il terzo canale riguarda invece la conversazione telefonica che il protagonista ha con una donna misteriosa.
In alcuni momenti vengono inserite nel testo alcune nozioni quasi documentaristiche con sfumature ironiche, proposte come intermezzo tra momenti più seri.
«È una berta maggiore, un uccello marino. Può capitare a volte di vederne in terraferma, soprattutto quando devono riprodursi. Talvolta risalgono persino i fiumi per chilometri e chilometri. Da sotto, tutto bianco com’è, appare simile a un gabbiano, ma sopra il suo piumaggio è scuro. Dicono sia in grado di “camminare sull’acqua”. E il suo verso, un canto tanto strano da sembrare un lamento umano, è legato a molte leggende…»
Sorrido un po’ imbarazzato. E io che pensavo fosse un semplice gabbiano! Sigh. Sono riuscito a sopravvivere per anni senza avere la minima conoscenza di ornitologia e di avifauna. Chiedo formalmente scusa alla Lipu.
La trama si intreccia senza sforzo lasciando spesso una certa suspense che tiene efficacemente agganciati al romanzo. I momenti drammatici sono comunque presentati con un velo di cinismo che rende la lettura più scorrevole, e spesso sono alternati a momenti di più leggera ironia.
Non mancano i colpi di scena. In alcuni casi alcune anticipazioni sono sapientemente camuffate nel testo, ma comunque identificabili dal lettore più attento.
Martina Buchetti