
Autore: Francesco Sole
Pubblicato da Mondadori - Novembre 2018
Pagine: 150 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Novel

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C'è un ragazzo speciale che di giorno aggiusta telefonini e la sera scrive poesie mentre parla con le stelle. Per ascoltarle meglio ha montato un'altalena sul tetto di casa sua. Loro lo chiamano "Piccolo Poeta" e ormai questo è diventato il suo nome. Il Piccolo Poeta ha un segreto: nel suo negozio lui non aggiusta solo i cellulari. Ad alcuni clienti, quelli più tristi e ammaccati, aggiusta anche la vita. Per compiere questa magia gli bastano cento poesie: non una di più, non una di meno. Una al giorno per cento giorni. Le invia sul cellulare di chi ne ha bisogno per aiutarlo a riflettere, per riordinare le sue priorità o riconquistare la fiducia smarrita; per fargli ritrovare l'amore, che sia per qualcuno, per se stesso o per la vita.

Protagonista di L’aggiustacuori è un ragazzo speciale chiamato Piccolo Poeta la cui peculiarità è accorgersi subito quando un cliente ha bisogno di essere salvato. Lo capisce sbirciando dentro i loro cellulari, che come scrigni custodiscono pensieri, desideri, insomma le emozioni più intime e nascoste. Sceglie tutte persone che hanno bisogno di qualcosa ma non sanno precisamente cosa, persone che possono fare delle sue poesie l’uso migliore. Usarle per vivere, amare, curarsi, innamorarsi, chiedere scusa. Eppure, anche lui ha bisogno di essere salvato. L’ha capito grazie a tre storie, tre vite che ha aggiustato e che, alla fine, incredibilmente, hanno aggiustato lui. Ha capito che deve partire per ritrovare la sua Anna, senza la quale non può più vivere.
Francesco Sole fa tremare i poeti e sospirare le ragazzine. Nonostante il buonismo e la prevedibilità dei contenuti, i suoi libri vendono, ed è interessante cercare di capire come questo avvenga.
L’aggiustacuori è un libro pieno di poesie abbozzate, concilianti e, soprattutto condivisibili nel contenuto (l’amore è bello, la famiglia è bella e tu sei bella) quanto scontate e persino goffe nella struttura e nelle immagini evocate. L’antitesi della poesia, insomma: laddove il poeta racconta lo straordinario attraverso l’ordinario, questi pensieri raccontano il reale travestito in una patina zuccherosa tardo-adolescenziale composta di frasi fatte. E se la poesia rimane un mercato di nicchia, i versi di Sole vendono. Tanto. Ed è interessante cercare di capire come questo avvenga: com’è possibile creare attorno a un ragazzo un’aura da guru dei social e fare in modo che questa funzioni a livello commerciale, anche quando queste massime non raccontano effettivamente nulla, o quasi?
E dire che gli adolescenti, in cerca di un’identità e propensi a sperimentare con essa, sono anche pronti a una certa ricerca dell’estremo. Basti pensare agli autori cult di ogni teenager che si rispetti ma anche ai recenti fenomeni teen spesso un po’ troppo spinti . Come può trovare posto in questo mondo la gentilezza melensa di Francesco Sole?
Se c’è una cosa che dà corpo ai fan di questi sorridenti influencer è proprio l’influencer stesso. Viviamo in un momento in cui tutto ci è accessibile con un click e, quindi, ogni stranezza può essere reperita in pochi secondi. Un momento globalizzato e ricco di stimoli: gli adolescenti di oggi non hanno difficoltà a reperire uno splatter inedito in Italia o a idolatrare un idolo pop coreano le cui canzoni non passano in radio. In questo caleidoscopio di stimoli multiculturali, figure come Sole sembrano riconciliarci con la semplicità della felicità come ci è sempre stata raccontata: il principe azzurro, carino, delicato e galante…
Le poesie di Sole, decontestualizzate, perdono totalmente il loro storytelling. Sono opere che vivono anche al di là della carta su cui sono stampate, incarnate dal mondo del personaggio-autore: idealizzato, che pare uscito da un vecchio film per adolescenti. Un mondo che non può che essere sognato da chi guarda, che non ha nulla di sorprendente ma che, in questo caos di stimoli e link, pare essere per molti la vita degli altri che vorrebbero avere.
In generale un libro pieno di banalità e noioso. Sconsigliatissimo!