
Autore: Elena Ferrante
Pubblicato da E / O - Ottobre 2011
Pagine: 400 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Dal mondo

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"L’amica geniale" è il primo capitolo della tetralogia dedicata alle vicende di Elena e Lila. La Ferrante ha regalato una storia di amicizia e di sogni in un contesto di brutale e balorda violenza.

Salivamo lentamente verso il più grande dei nostri terrori di allora, andavamo a esporci alla paura e a interrogarla. Alla quarta rampa Lila si comportò in modo inatteso. Si fermò ad aspettarmi e quando la raggiunsi mi diede la mano. Questo gesto cambiò tutto tra noi per sempre.
C’è uno sfondo in questa storia: una sorta di palcoscenico sul quale i personaggi sembrano prendere vita. Lo sfondo è Napoli. Non parlo della Napoli ricca e sfavillante, quella di via Toledo e di Piazza del Plebiscito, ma di una Napoli più periferica. Guareschi avrebbe forse parlato di un “piccolo mondo”, fiero della propria singolarità. Elena Ferrante lo presenta come il “rione”, senza altre precisazioni. Un luogo, apparentemente anonimo, reso unico dai volti e dalle vicende di quanti lo abitano. Nuclei familiari, quello dello scarparo, dell’usciere, del falegname, della vedova pazza… che del rione hanno fatto il loro Universo, il loro unico centro di gravità.
Le prime a emergere, le prime a farsi strada verso di noi sono però due bimbe: Elena e Lila. Le incontriamo quando quel rapporto così speciale, destinato a legarle per decenni, non ha ancora avuto modo di allacciarsi. Le incontriamo immerse in uno scenario in cui violenza e desiderio di vendetta emergono come inossidabili costanti. Sono i primi anni ’50 ed Elena e Lila frequentano le scuole elementari. A Elena basterà poco per accorgersi della luce particolare che avvolge la sua compagna di classe. Perché in quella bimba, così apparentemente ordinaria, è in realtà racchiuso qualcosa di assolutamente straordinario. Lila dimostra, infatti, di possedere un’intelligenza e una creatività fuori dal comune. Per Elena diventerà Lila l’orizzonte cui guardare, la cartina di tornasole cui affidarsi. Ad attenderle saranno, però, destini divergenti: Elena, terminata la quinta elementare, continuerà gli studi mentre Lila si sposerà giovanissima, dopo aver lavorato per alcuni mesi nella bottega del padre. Nonostante questo, a Elena sembrerà sempre di non poter dare valore alle sue azioni in assenza dell’amica. Guardare verso Lila sarà per lei come osservare una vita che sarebbe potuta essere la sua, un destino da cui si è allontanata ma che in qualche modo continua ad appartenerle. Come se le due protagoniste fossero in realtà le due facce di una stessa moneta, i due volti di uno stesso personaggio… incapaci di vivere l’una senza l’altra.
Elena Ferrante ci sorprende con uno stile intenso e vivace, capace di catturare l’energia dell’istante ma anche di inseguire la latente sinuosità di un sentimento.
Approfondimento
Leggendo le pagine di L’amica geniale, non si può fare a meno di interrogarsi sul rapporto che lega le due protagoniste. La parola amicizia è forse insufficiente per descrivere un legame così incredibilmente intricato e complesso. Perché il rapporto tra Elena e Lila è una somma di contrari: un fuggirsi costantemente riequilibrato da un cercarsi. Un polo positivo che per natura non può fare a meno del suo corrispettivo negativo.
La scienza insegna che ogni contrario, per esistere, ha necessità del suo opposto. Non ci sarebbe luce senza buio, caldo senza freddo… e non potrebbe esserci Elena senza Lila. Come allora non immaginarsi le due protagoniste come i due volti di una stessa personalità? L’insicurezza di Elena, spazzata via da lampi di tenace orgoglio, sembra richiedere, per completarsi, il coraggio e l’incredibile acutezza di Lila. Dunque, dottor Jekyll e Mr. Hyde? Forse no, ma resta forte la sensazione che questi due personaggi rappresentino peculiarità e antinomie potenzialmente riconducibili a uno stesso individuo. Chissà, magari all’autrice stessa?