
Autore: Valentina Ferrari
Pubblicato da Mondadori - Febbraio 2021
Pagine: 180 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narrative
ISBN: 9788804735267

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Amelia è stata una bambina studiosa e responsabile, poi un'adolescente studiosa e responsabile e oggi è una quasi trentenne delusa e responsabile. Tra sette giorni compie trent'anni e la sua nuova occupazione preferita è stilare liste dei suoi fallimenti. I migliori consulenti esistenziali che ha a disposizione sono i quattro pensionati con cui ha fatto amicizia al parchetto dei cani, e, come se tutto questo non fosse abbastanza, ha sette giorni per scrivere l'articolo più cool della sua carriera ed evitare di essere licenziata, sette giorni per cercare di capire se è ancora innamorata – e di chi – e cosa vuole veramente dalla vita: meglio continuare ad annaspare o tuffarsi e lasciarsi trasportare dalla corrente?

Da quando aveva sei anni Amelia era sempre stata […] una bambina studiosa e responsabile, un’adolescente studiosa e responsabile, una giovane adulta studiosa e responsabile […] Si era impegnata a diventare la versione migliore di se stessa…Le sembrava di aver fatto tutto nel modo giusto e non capiva in quale momento e perché la vita l’avesse tradita.
Amelia non è felice. Nonostante abbia fatto di tutto per essere perfetta, si trova alla soglia dei trent’anni senza aver raggiunto nessun traguardo. I suoi amici si sono sposati, hanno comprato una casa, hanno trovato un lavoro soddisfacente, alcuni hanno dei figli. Lei? Lei non ha proprio nulla di tutto questo nonostante i suoi successi scolastici e la benevola invidia che spesso il suo bell’aspetto suscita in chi le sta vicino.
Ha un fidanzato, si chiama Andrea, fa il poeta e non ha nessuna intenzione di sposarsi o di occuparsi di un loro probabile domani. E lei intanto cerca di vivere alla giornata, scrivendo articoli molto improbabili per una rivista, portando a spasso il cane della sua vicina di casa e servendo drink in un pub.
Abita nella cantina che le hanno messo a disposizione i suoi genitori e sogna una vita migliore mentre stila la lista dei suoi fallimenti.
Ha il morale a terra. Sembra che nessuno la capisca e, quando si ritrova con i suoi amici di sempre, si sente ormai una fallita. E mentre loro parlano di futuro, lei si trova arenata in un presente immobile che sembra succhiarle via tutte le speranze.
Non stava andando da nessuna parte. Non faceva altro che limitarsi a stazionare in quella specie di baratro senza appigli, ma con crepe in abbondanza, che non si faceva andare bene. Era vuota, senza prospettiva di un futuro, quantomeno di un futuro decente.
Gli unici con cui riesce a dialogare liberamente sono quattro vecchietti con i quali si ritrova spesso ai giardini pubblici quando porta a spasso Otto, il cane al quale fa da dogsitter. Loro la ascoltano, cercano di aiutarla a risolvere i suoi problemi, provano a darle dei consigli. Ognuno a modo suo riesce a spronarla e a farla riflettere. Milvia, Lidia, Alberto e Viola diventano per lei una sorta di seconda famiglia, il suo rifugio nei momenti più difficili.
Ma lei ha anche altre persone al suo fianco… Se solo non fosse troppo concentrata sulle sue disgrazie riuscirebbe ad aprire gli occhi e trovare quella felicità che tanto cerca.
Approfondimento
Con L’arte di restare a galla, Valentina Ferrari ci porta nel mondo dei ragazzi di oggi, giovani in cammino verso un futuro incerto, in attesa di prendere forma. Le problematiche che tratta, tuttavia, sono le stesse che hanno interessato la gioventù in ogni epoca. A tutti credo sia capitato di sentire il bisogno di sistemarsi economicamente e affettivamente, di sognare la vita che non si aveva e che magari i nostri coetanei avevano già realizzato da un po’. Col senno di poi quegli anni che tanto ci hanno fatto penare si rivestono di una patina di nostalgia che ci fa sorridere, ma al momento in cui li si vive sembra tutto così difficile da affrontare. La stessa cosa accade ad Amelia. Lei non si rende conto di tutto quello che ha e continua a vedere solo ciò che non ha. Eppure basterebbe cambiare prospettiva, guardare tutto da un’altra angolazione per capire l’immensità dei tesori che la circondano.
Per sua fortuna la sorte le ha messo accanto degli angeli custodi peculiari, dei maestri di vita che dall’alto dei loro capelli bianchi possono capire le paure e l’indugiare della ragazza. Loro le staranno vicino, a volte anche senza parlare, semplicemente inondandola di quell’affetto di cui inconsapevolmente è avida e bisognosa. Giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, capirà che a volte la vita ci mette di fronte a delle possibilità di cambiamento. Tocca a noi decidere se afferrarle e rischiare di incanalarci in un futuro incerto oppure semplicemente lasciarle passare, continuando a fossilizzarci in un presente che non ci soddisfa. Crescere significa anche affrontare l’ignoto, Amelia alla fine lo capirà e comprenderà pure che deve trovare il suo modo di stare al mondo.
Ogni tanto bisogna lasciar prendere al destino il timone della nostra esistenza, non si può sempre programmare tutto. Credo che questo sia il messaggio che l’autrice con L’arte di restare a galla ha voluto far risuonare nella mente dei suoi lettori. A conferma di ciò, termina il libro con una sorta di vademecum che ho apprezzato molto. Ne riporterò solo una parte per non togliervi il gusto di poterlo scoprire da voi.
Non abbiate paura che il mondo, oltre i confini che avete immaginato per voi stessi, sia un oceano in tempesta pronto a travolgervi e a trascinarvi a fondo. Dovete solo trovare il vostro personale modo di restare a galla. Questo basta per essere felici, almeno un po’.
Buona lettura a tutti!
Aira Ria