
Autore: Stephen King
Pubblicato da Sperling & Kupfer - Marzo 2021
Pagine: 320 - Genere: Horror
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Pandora
ISBN: 9788820071189

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Jamie Conklin è un bambino con una dote molto particolare, una capacità che sarebbe meglio tenere nascosta. Ogni personaggio di Later nasconde qualcosa, la madre di Jamie, la compagna di sua madre, persino i morti, a volte, nascondo cose terrificanti. Il piccolo Conklin cresce assieme al mistero che lo circonda, il Conklin ragazzo impara a lottare come un uomo.

In realtà, ero un ragazzo in ottima salute che vedeva i morti, ma evitai di precisarlo.
“Vedo la gente morta” era la frase che nel celebre film di M. Night Shyamalan fungeva da cardine alla trama narrativa in un crescendo ben orchestrato sino alla rivelazione finale. Stephen King, in Later, racconta di un bambino in grado di vedere i morti, ma da un punto di vista differente. Il centro della giostra su cui l’autore ha messo il protagonista non è la facoltà paranormale, ma l’inestricabile connubio tra il bene e il male, il moralmente lecito e il suo contrario. King stesso cita il film Il sesto senso, e con tocco leggiadro ironizza sul mondo letterario che tanto ama.
Le pagine scorrono via veloci, godibili. È incredibile quanto Stephen King imprima freschezza in quasi tutto ciò che scrive. Later è un ottimo entertainment, è scrittura ad alti livelli tecnici, è l’ennesimo esempio di come l’autore riesca a modificare il proprio stile per renderlo funzionale allo scopo che si è prefissato. L’empatia con il protagonista scatta immediatamente, e il fatto che la storia sia raccontata in prima persona infonde pathos al momento giusto.
Sapete cosa vi dico? La cosa peggiore che ti succede, quando diventi grande, è che di certe cose non puoi più parlare.
Il male, quello vero, demoniaco, si intravede e aleggia come un presagio. Jamie ne è terrorizzato ma inevitabilmente spinto verso di esso dal destino.
Se siamo dotati di libero arbitrio, allora anche il male può invadere la nostra vita solo dietro invito.
Lo stile di Later è ruvido, schietto come lo è il linguaggio di un ragazzino che non ha bene capito cosa gli stia capitando. Il racconto è anche ricco di frasi taglienti, nette come linee su cui l’autore ci tiene in bilico.
Il libro è piacevole e si arriva alla fine domandandosi se il libro sia già finito.
Approfondimento
Mi sembrava di essere appena stato colpito in testa con un martello. Certe idee fanno quest’effetto.
La costruzione del racconto è lineare, tutto sommato semplice ed è proprio questo che piace. Leggendo Later ho avuto la sensazione di leggere poche pagine, una sensazione piacevole. King, fedele a sé stesso, riesce a essere incisivo e leggero, autoironico, spudoratamente cinematografico e perennemente affascinato dal mistero, dal paranormale. Il protagonista sembra subire ciò che accade attorno a lui, ma la sua storia è una storia di crescita, di una crescita conquistata a piccoli passi e con un salto nel vuoto. La salvezza di fronte e il baratro sotto i piedi.
Alle cose incredibili si finisce per fare l’abitudine. Fino a darle per scontate. Si può provare a evitarlo, ma succede lo stesso. Ci sono troppi misteri, tutto qui.
È difficile che i lettori si stanchino di Stephen King, per tanti motivi, uno per tutti, è maledettamente bravo.
Come vi ho detto sin dall’inizio, questa è una storia dell’orrore.
Cristiano Dall’Asta