
Autore: Elfriede Jelinek
Pubblicato da La nave di Teseo - Ottobre 2020
Pagine: 224 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Oceani
ISBN: 9788834603642

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“la nostra storia inizia nell’oasi di pace della città. terminerà presto. se qualcuno vive un destino, non è certo qui. se qualcuno ha un destino, è un uomo. se qualcuno si vede imposto un destino, è una donna. disgraziatamente, qui, la vita passa, solo il lavoro resta. a volte, una delle donne cerca di unirsi alla vita che passa e di fare due chiacchiere con lei. purtroppo la vita scappa al volante di una vettura, troppo veloce per la bicicletta. arrivederci!”

Paula e Brigitte vogliono sposarsi. Paula e Brigitte non possono desiderare altro perché sono donne. Heinz e Erich sono uomini. Heinz e Erich possono aspirare ad un lavoro importante che li porti ad avere una bella casa e una famiglia. Ma Paula e Brigitte no. Loro sono femmine e devono solo pulire la casa, avere figli e soddisfare il loro uomo.
Man mano che andavo avanti nella lettura di Le amanti, una rabbia sorda si impadroniva della mia mente che rifiutava a priori quello che leggeva. La vita di queste due donne valeva solo in relazione a quella dell’uomo che volevano sposare. Non era importante per loro amare o essere amate. L’amore non era un lusso che potevano permettersi. Dovevano solo scegliere la persona che volevano accanto. Brigitte non si cura dell’aspetto fisico del suo compagno. Quello che per lei conta è solo che Heinz abbia la possibilità di avere un buon lavoro che le permetta di lasciare il suo e di vivere meglio. Lotterà per questo e, alla fine, si farà mettere incinta per legare a sé l’uomo che ha scelto. Brigitte vuole una famiglia che la riscatti dalla miseria in cui si trova. Vivrà come una signora, non ha importanza che sia felice o no, d’altronde non esiste felicità senza una buona posizione economica.
Al momento b. non ha altro che il suo nome, nel corso della storia brigitte prenderà il nome di heinz, che è più importante del denaro e della proprietà perché può procurare denaro e proprietà…brigitte vuole che qualcuno le procuri il suo futuro. da sola non può procurarselo.
Paula invece sceglie il suo Erich perché lo trova bello. Lui neanche la vede, ma lei continua a seguirlo ovunque finché non riesce a trascinarlo in un fienile e a farsi mettere incinta. Paula non è come Brigitte, lei ha dei sogni anche se presto capirà che sognare non le è permesso.
Paula è migliore delle altre perché, al momento giusto, avrà dentro di sé l’amore. prima di tutto paula è migliore perché fa la sarta, e poi perché verrà nobilitata dall’amore. l’amore sostituirà il lavoro di sarta. non vede l’ora.
A lei le cose non andranno bene come a Brigitte. Erich dipende in tutto e per tutto da sua madre e, quest’ultima, non ne vuole sapere di avere Paula in mezzo ai piedi. Picchiata, maltrattata dai suoi, viene costretta a fare i lavori più pesanti con la speranza che perda il bambino. Ma, nonostante tutto, partorisce una bella bimba e solo allora, aiutata dall’intervento di sua zia, riesce a farsi sposare. Tuttavia la vita di Paula non riuscirà mai a imboccare la giusta direzione portandola solo a sofferenze protratte nel tempo…
Approfondimento
Quando ho cominciato a leggere Le amanti ho subito capito che l’intento di Elfriede Jelinek era quello di colpire il lettore in ogni modo possibile. Frasi corte, spesso ripetute o che comunque vengono riformulate esprimendo lo stesso concetto, imprimono alla lettura un ritmo serrato, ruvido, che non permette repliche. La mancanza di lettere maiuscole all’inizio di ogni frase fa sembrare la storia una ripetizione continua, che non lascia fiato, così com’è la vita delle due protagoniste: un continuo annaspare nel nulla. Entrare nelle menti di Paula e Brigitte veramente logora chi legge esattamente come i loro pensieri plasmano e imprigionano le loro idee e la loro esistenza.
Queste sono ragazze che non sanno immaginare un futuro se non legandolo a quello di qualcun altro. La società dove vivono non permette loro di riscattarsi, di elevarsi o di darsi un valore. Possiamo dire che sono rassegnate a quel tipo di vita, non ne vedono una diversa. Prenderanno botte dai loro mariti, le daranno a loro volta ai loro bambini, ma è questo per loro l’amore, non ne conoscono altro. E per questo amore lotteranno con le unghie e i denti, si umilieranno, consce di farlo, perché l’unica cosa che conta è arrivare all’obbiettivo che si sono prefissate: sposarsi!
Inutile dire che non mi trovo d’accordo con nessuna delle idee che qui vengono evidenziate. Credo che Elfriede Jelinek, con questo libro, abbia voluto inscenare una protesta muta nei confronti di chi nelle donne vede solo un oggetto non indispensabile. È una denuncia verso la violenza di ogni genere, verso i preconcetti e il lavaggio del cervello che porta chi si trova immerso in un determinato mondo ad adeguarsi alle sue leggi e ad approvarle nonostante tutto.
È riuscita nel suo intento, perché sfido chiunque legga questo libro a restare indifferente alle vicende narrate. Io non ci sono riuscita. Voi?
Aira Ria