
Autore: Edgar Allan Poe
Pubblicato da Newton Compton - Gennaio 2012
Pagine: 224 - Genere: Classici
Formato disponibile: Brossura
Collana: Grandi tascabili economici

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Arthur Gordon Pym, giovane amante dell'avventura, figlio di un commerciante di beni marittimi di Nantucket, si imbarca clandestinamente a bordo della baleniera "Grampus" e che si ritrova a vivere una serie di disavventure in mare. Scampato a un naufragio, viene salvato dall'equipaggio della nave "Jane Guy", insieme al quale farà rotta verso il Polo Sud alla ricerca di terre inesplorate.

Le avventure di Gordon Pym vengono narrate in prima persona da Gordon Pym stesso e si svolgono da Nantucket ai mari del Sud, nel quale il protagonista annota, come fosse un diario di bordo, ogni sua sensazione, impressione. Tutto ha inizio quando Gordon Pym, una sera, si ubriaca insieme ad Augustus, il suo miglior amico, e presi dall’euforia decidono di organizzare una piccola gita in barca, in piena notte. Ma una tempesta li sorprende in pieno mare, fortunatamente una baleniera che naviga da quelle parti, li intravide e va in loro soccorso, riportandoli a riva la mattina successiva.
Attratto ancora di più dal mare Gordon Pym si imbarca clandestinamente sulla baleniera Grampus, con l’aiuto di Augustus, rimanendo nascosto nella stiva per tutto il resto del viaggio, mentre Augustus, appena possibile, si reca da lui per portargli da mangiare. Da qui iniziano per Gordon Pym una serie di avventure con ammutinamenti, pirati, tempeste spaventose fino all’arrivo a un’isola abitata da indigeni che all’inizio sembrano pacifici, ma che poi sterminano tutto l’equipaggio, eccetto uno, Peters. Dopo essere sfuggito, insieme a Peters, dalla furia sanguinaria degli abitanti dell’arcipelago rubando una canoa, decidono di proseguire verso Sud, l’unica direzione che sembra garantire la salvezza dal rigido inverno polare.
Man mano che la canoa si avvicina al Polo Sud, la temperatura dell’acqua e della aria aumentano con rapidità e una fitta precipitazione bianca, simile a cenere, ricopre l’intero oceano. La canoa viene spinta rapidamente da una corrente ignota verso il punto da cui sono emanati tutti questi strani fenomeni.
Il racconto di Pym termina bruscamente con l’apparizione di una misteriosa e gigantesca figura bianca, avvolta in un sudario.
22 marzo. La tenebra era notevolmente aumentata, mitigata solo dalla fosforescenza dell’acqua, su cui si rifletteva la bianca cortina spiegata davanti a noi. Giganteschi uccelli d’un livido biancore volavano incessanti da dietro la cortina e ripetevano l’eterno Tekeli-li, a mano a mano che si allontanavano dalla nostra vista….. Ma noi già precipitavamo nell’amplesso della cataratta, dove si spalancò un abisso, pronto a riceverci. Ed ecco sorgere sulla nostra rotta un’ammantata figura umana, di proporzioni ben più vaste di qualunque abitante della terra. E la pelle di questa figura aveva il colore delle nevi immacolate.
Nelle prime pagine del romanzo si legge che Pym è ritornato a casa sano e salvo, ma nelle ultime viene spiegato dal suo editore che le trascrizioni delle sue avventure non sono state completate. Egli è infatti morto accidentalmente prima di poter completare i quattro rimanenti capitoli, e persino le bozze sono andate perdute nell’incidente che lo ha ucciso.
Il viaggio di Pym iniziato per gioco, per il desiderio di avventura si trasforma in tragedia, quasi in un horror. Arthur Gordon Pym proverà la sensazione soffocante della claustrofobia, l’implacabilità dei morsi della fame, la tormentosa inesorabilità della sete, il gelo della paura. Tutte queste sensazioni vengono trasmesse anche al lettore, che si ritrova a divorare le pagine con il fiato mozzo e la pelle d’oca, ma ritroviamo anche l’eterno contrasto tra la vita e la morte e la lotta contro la volontà del destino
Nella fase finale ritroviamo, infine, la simbologia (grafica e filologica) ricavata dalla conformazione dei luoghi è la chiave interpretativa per risolvere un mistero.
Approfondimento
Che dire, Le avventure di Gordon Prym è un racconto incalzante, coinvolgente, continuamente avvolto da un’aura di mistero e tensione. Ma sono convinta che quello del protagonista è un viaggio, anche se non sappiamo di che natura, fisica o spirituale, non sappiamo verso dove, e non sappiamo ovviamente cosa alla fine questi raggiunge dato il finale sospeso, che ci lascia con l’amaro in bocca e a dover fare i conti con una curiosità impossibile da appagare se non affidandoci alla nostra fantasia.
È qui la grandezza di Poe, ed è per questo che Gordon Pym fa ancora oggi parlare di sé, in un modo o nell’altro.
Rosanna Cirma