
Autore: Cathleen Schine
Pubblicato da Einaudi - Settembre 2016
Pagine: 296 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori italiani e stranieri

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Joy è moglie, madre, nonna e lavora ancora in un museo. Quando il marito muore, viene a mancare il suo ritenersi uti-le e per la prima volta, a 86 anni, inizia a sentirsi vecchia. I figli si aspettano da lei che continui a vivere come ha sem-pre fatto, solo comportandosi da vedova. Joy invece non vuole rassegnarsi a essere semplice spettatrice del tempo che passa, men che meno del suo.

Lei non voleva una residenza assistita; solo, a volte, un po’ di assistenza.
Joy Bergman è una frizzante signora di 86 anni ed è il fulcro della sua numerosa e allargata famiglia, il punto fermo per il marito, i figli, i nipoti, i compagni dei figli. Tutti fanno affidamento su di lei e ciò la rende felice e orgogliosa. Il marito è molto malato e lei se ne occupa amorevolmente senza voler chiedere aiuto a nessuno. Nonostante la sua età continua a lavorare per il museo della sua città a New York, cosa che le permette di sentirsi ancora giovane e indipendente.
Quando le condizioni di Aaron, il marito, diventano ingestibili, i figli Molly e Daniel, la convincono ad avvalersi di un aiuto domestico e medico. Pur essendo un sollievo, per Joy inizia un periodo di depressione, non si sente più indispensabile. La situazione peggiora dopo la morte di Aaron, la casa vuota, lei svuotata. Al telefono con i figli non mostra mai il cedimento che sente dentro perché crede che altrimenti la costringeranno a trasferirsi in un centro residenziale per anziani.
Tra il cercare di convincere i figli di stare bene e il non voler mollare, Joy incontra casualmente al parco un vecchio amico del marito, Carl, che era stato fidanzato con lei prima che conoscesse Aaron. I due, ormai anziani e consapevoli del poco tempo che gli resta, tornano a frequentarsi creando scompiglio nel clan della famiglia Bergman.
Le cose cambiano è un romanzo che narra il sopraggiungere della vecchiaia in modo delicato e rispettoso. È un libro umano, commovente; a volte mette un po’ di tristezza, ma non immaginatelo un libro pesante: è anzi punteggiato di ironia e al contempo educativo. Narra di quanto si facciano delicati i rapporti tra genitori e figli quando sono i figli che devono iniziare a prendersi cura dei genitori. Di come sia difficile il passaggio dall’accudire all’essere accudito e viceversa.
Diventare vecchi è una rivoluzione, come diventare grandi. La differenza sta nel fatto che quando cresci tutti si aspettano qualcosa da te, quando invecchi nessuno invece si aspetta più nulla. Joy è consapevole del fatto che non può restare giovane ma non vuole sopravvivere, vuole continuare a vivere.
Approfondimento
Daniel chiese a sua madre se era depressa. “Naturalmente” disse lei.
Il personaggio di Joy è davvero unico, è la donna che tutte vorrebbero diventare una volta raggiunti gli over80. Ci si affeziona a lei, ma anche ai suoi figli che si trovano disorientati quando si accorgono che la madre ha per la prima volta bisogno di loro. Non si smette mai di crescere né di cambiare, ogni passaggio della nostra vita impone il cambiamento. Ci s’illude di essere sempre figli per i genitori, di poter sempre fare affidamento su di loro.
Allo stesso modo i genitori sperano di non dover mai avere bisogno dei figli e di poter provvedere sempre ai loro bisogni. Metabolizzare la consapevolezza che le cose cambiano, è difficoltoso, ma l’amore tra genitori e figli non si sceglie, è innato, questo rende tutto più semplice e naturale.