
Autore: Emiliano Poddi
Pubblicato da Feltrinelli - Febbraio 2016
Pagine: 291 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori

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Le Olimpiadi di Monaco del 1972 hanno fin troppi elementi per far parlare di sé. Una strage agghiacciante che sporca di sangue i giochi olimpici, una partita di basket passata alla storia per aver portato allo schieramento in campo di due superpotenze: USA e URRS. E mentre la guerra fredda inonda le narici della storia, fa il suo gioco beffardo il conto alla rovescia di un timer di gioco.

USA 49 – URRS 49. È la prima parità dallo zero a zero di partenza. Ma è anche il mondo diviso in due parti uguali e contrapposte. L’equilibrio delle superpotenze su un tabellone luminoso.
Saša Belov e Kevin Joyce sono due protagonisti dell’impresa olimpica di Monaco ’72, che vide, in un campo di basket sotto gli occhi del mondo, da una parte gli USA e dall’altra l’URRS. Di nuovo. Due ragazzi come tanti, con i propri sogni e le proprie vite, descritti in pennellate energiche ed emozionanti che li fanno apparire normali.
Monaco ’72 è stato l’anno dell’attacco terroristico del Settembre Nero, in cui undici atleti israeliani furono spazzati via da una strage inaspettata e terribile. Saša Belov e Kevin Joyce faranno parte di tutto questo, ognuno con il proprio background culturale, accomunati, però, dalla sensazione amara che inevitabilmente delle Olimpiadi così contraddittorie non possono che lasciare, nell’anima e nella memoria. La fretta di assorbire quanto accaduto a undici vite spezzate dalla follia umana, un quadro di gioco totalmente ribaltato in tre secondi, probabilmente i più leggendari della storia dello sport.
Emiliano Poddi dà vita a un romanzo in grado di intrattenere, strappando più di un sorriso durante la lettura, ma che soprattutto aiuta a riflettere su quanto la vita sia capace di giocare con i propri intrecci. C’è una malinconia radicata durante l’evoluzione de Le vittorie imperfette, capace di suscitare nell’animo di ogni lettore una indagine introspettiva di spessore: i tre secondi più lunghi e leggendari della storia dello sport vengono minuziosamente descritti, tutta la loro intensità è perfettamente riprodotta dalla penna vivace di Poddi. Ma, dopo che la partita è finita, i demoni, gli scheletri nell’armadio, i pensieri e i problemi sono pronti a investire di nuovo chi quei tre minuti li ha vissuti sulla propria pelle, segnando inevitabilmente la loro vita e, addirittura, quella di chi ancora non è venuto al mondo.
Approfondimento
Le vittorie imperfette potrebbe spaventare chi non è appassionato di sport e, soprattutto, chi del basket non conosce praticamente niente. In realtà, in questo romanzo, lo sport è solo il trampolino di lancio per fare un salto verso una riflessione ben più profonda che si concentra sulla vita e, perché no, sul destino.
Oltre ad avere un andamento narrativo estremamente piacevole e ascendente, riesce a spingere il lettore a voler leggere, nero su bianco, quanto è riassumibile nei tre secondi di quella partita di basket leggendaria: una partita che mette in gioco molto di più di un semplice pallone arancione. Superpotenze schierate l’una contro l’altra, con le proprie culture così diverse, con le proprie anime incendiate dal desiderio di prevalere anche dal punto di vista sportivo: dando un’occhiata al video, facilmente reperibile in rete, è possibile comprendere a pieno la cura e la maestria dell’autore che ha saputo descrivere con pagine intense, tre, minuscoli, ma interminabili, secondi.
Molto apprezzabile è la chicca finale, la nota dell’autore che ci racconta del suo incontro con Kevin Joyce avvenuta nell’estate del 2015 a Long Beach, in California: appostato con la sua compagna in una strada alberata, Emiliano Poddi ha avuto modo di scambiare due chiacchiere con lo sportivo di cui ha immaginato la vita nel corso del suo romanzo.
Eleonora Vaiana