Autore: Lucrezia Lerro
Pubblicato da La nave di Teseo - Maggio 2018
Pagine: 186 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Oceani
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Corinna si trasferisce a Firenze per inseguire il suo sogno: vivere di scrittura. Ma la sua stessa mente le si ribella contro, le parti oscure del suo animo e le ossessioni rischiano di distruggerla. E per sopravvivere, si aggrappa all'unica persona che sembra capirla: Jacopo.
Non nasce forse da lì l’ossessione per gli occhi che suggeriscono le trasparenze lievi dei paesaggi?
In L’estate delle ragazze Corinna lascia la propria casa a 18 anni; una ragazza fragile, di fatto incapace di affrontare la vita adulta. Immersa in una realtà come quella di Firenze, così diversa da quella dell’ infanzia, si troverà a lottare contro i suoi demoni, a combattere una malattia che la divora dall’interno. La battaglia appare persa in partenza, la giovane si chiude in se stessa, sfoga nella scrittura il dolore che prova. Per sopravvivere, e trovare un obiettivo da perseguire, si lega ad un uomo che rappresenta ciò che lei vorrebbe diventare: Jacopo, scrittore milanese affermato, più grande di lei. Lui sarà il suo sostegno, la spingerà a sfidare i suoi limiti e rappresenterà il principale propulsore della crescita di Corinna.
L’estate delle ragazze avrebbe potuto essere una grande storia di crescita, la narrazione di un disagio profondo che si può superare grazie all’amore.
Purtroppo, pur partendo da buone premesse, il risultato non soddisfa completamente. Nel complesso, il romanzo non è in grado di coinvolgere completamente il lettore, che percepisce tra sé e la storia raccontata una sorta di muro.
Approfondimento
Corinna, seppur interessante, risulta a tratti priva di una vera e propria motivazione: vengono adombrati episodi della sua infanzia, che dovrebbero giustificare i problemi che una volta cresciuta continuano a tormentarla, ma questi accenni al passato risultano troppo vaghi, e piuttosto che attirare il lettore finiscono per infastidirlo.
Il principale elemento di criticità, che avrebbe potuto essere sviluppato in modo diverso, è il rapporto tra Jacopo e Corinna. Inizialmente presentato in maniera velata, con il passare delle pagine si svelano dettagli sulla relazione, che assume sempre più tratti di morbosità. I due sono dipendenti l’uno dall’altro, e la voce narrante sembra voler giustificare la relazione, presentandola come romantica e “salvifica”. Essa viene raccontata da entrambi i punti di vista, e più volte viene ripetuto quanto il sentimento tra i due sia vero. In realtà, Corinna si attacca a Jacopo affermando di non poter vivere senza di lui, e i pensieri di lui per lei, apparentemente pieni d’amore, lasciano trasparire piuttosto l’aspetto inquietante della relazione.
È stata una scelta interessante portare sulle pagine di un romanzo un esempio di co-dipendenza, ma è stato un passo falso presentarla come una grande storia d’amore.
Lucrezia Lerro crea, in alcuni momenti, immagini molto affascinanti, in particolare quelle che descrivono il rapporto di Corinna con la scrittura:
Se suo padre recitava dei versi di nascosto Corinna poteva fidarsi, poteva dar credito alle parole. Aveva capito con il tempo che sarebbe stata una scrittrice e null’altro, e avrebbe raccontato della sua famiglia, e di ciò che vedeva o intuiva. La pagina sarebbe stata la sua ossessione.
I passi più avvincenti di L’estate delle ragazze sono proprio quelli in cui viene indagato questo rapporto e come la protagonista tenti, penna alla mano, di trasformare in arte il proprio dolore.
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