
Autore: Chiara Gamberale
Pubblicato da Feltrinelli - Febbraio 2019
Pagine: 224 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I narratori
ISBN: 9788807033407

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L'inquieta Arianna, neomamma e illustratrice di libri per bambini, sente all’improvviso l’urgenza di tornare sull'isola di Naxos, proprio lì dove, dieci anni prima, in quella che doveva essere una vacanza, è stata brutalmente abbandonata da Stefano, il suo primo, disperato amore. Sempre lì ha conosciuto Di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di sé che non conosceva e con la sfida più estrema per una persona come lei, quella di rinunciare alla fuga e restare. Ma come fa una straordinaria possibilità a rivelarsi un pericolo? E come fa un trauma a trasformarsi in un alibi? Che cosa è davvero finito, che cosa è cominciato su quell’isola? Solo adesso lei riesce a chiederselo, perché è appena diventata madre, tutto dentro di sé si è allo stesso tempo saldato e infragilito, e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficoltà a considerarsi una famiglia.

Se sapessimo di cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore.
La nascita di un figlio ci obbliga a fare i conti con le nostre storie passate, con il nostro modo di amare, con il nostro modo di essere, con le nostre idiosincrasie e con le nostre frustrazioni, ci rende vulnerabili, ci spella e ci butta in un mare nuovo di emozioni. Ed è proprio così che si sente Arianna, illustratrice di libri per bambini e neomamma, alle prese con tutto il suo amore per il figlioletto Emanuele, un amore così totalizzante e incondizionato da portare alla luce i fantasmi di un passato mai dimenticato e tale da incrinare anche il suo rapporto con il padre del bambino; e mentre annaspa confusa nel buco nero che si porta dentro, Arianna decide di tornare a Naxos, dove dieci anni prima è stata abbandonata da Stefano, il suo grande amore, il suo amore tossico che ancora continua a tormentare il suo presente, e dove ha incontrato Di, uomo diverso, uomo capace di un amore protettivo, uomo che resta e costruisce. Tornare dove si è stati abbandonati è una dura prova per Arianna, perché la obbliga ad indagare se stessa e il suo passato, la mette dinanzi alle scelte passate ed alla sua vita presente, la obbliga a pagare il conto al dolore per liberarsene, per smettere di soffrire e cominciare a vivere.
Nell’alternarsi di presente e passato, Arianna rivive la lunga storia d’amore con Stefano, un amore malato, totalizzante, distruttivo; impara a riconoscere l’amore in tutte le sue innumerevoli sfaccettature; diventa madre, diventa consapevole di se stessa e chiude un passato che torna a tormentarla. Arianna elabora finalmente l’abbandono, il distacco, la lontananza, rompe il meccanismo che la costringeva ad annullarsi in un amore malato e la faceva fuggire piuttosto che restare; trova in se stessa il filo che la lascia uscire dal labirinto per seguire il suo Teseo, consapevole che quella fuga può diventare un nuovo abbandono; trova in suo figlio un motivo per restare. Restare fedele a se stessa ed alla sua fragilità, restare in un amore “reciproco”, che non annulla l’altro ma lo accoglie, lo ripara ed allo stesso tempo lo invita verso il mare, non appena sale la prima onda buona per navigare.
L’isola dell’abbandono è un romanzo emozionale, che racconta della vita e delle grandi trasformazioni che la attraversano e ci cambiano; è soprattutto un romanzo sull’amore e per l’amore, sul dolore che inevitabilmente genera il troppo amore, ma è anche la consapevolezza che dal dolore si può rinascere, dall’abbandono si può tornare a galla, dalle proprie paure e dalle proprie ossessioni si può scappare per tornare sempre alla vita.
Approfondimento
Con un linguaggio semplice ed evocativo, Chiara Gamberale affronta il difficile tema della maternità e dell’abbandono, racconta la solitudine delle madri e il coraggio di ricominciare dopo il dolore, offre uno sguardo lucido e discreto sull’elaborazione del lutto, sul buco nero dentro cui l’amore può risucchiarci, ma dal quale si può uscire; perché la letteratura è anche questo: raccontare la vita così com’è, impastata di un folle dolore e di amore incondizionato, dove le onde devastano il cuore, ma la bonaccia arriva sempre a riportare un nuovo tramonto e ad allargare il cuore.
…chissà se è possibile trovare un altro verbo per riferirci agli amori nostri assoluti, perché avere non basta e nello stesso tempo è troppo. Oltre a fare paura. A quel punto, però, rimane solo essere, tutti gli altri verbi non esistono, sono troppo deboli, impallidiscono e stramazzano, lungo la strada diretta a chi amiamo.