Autore: Mario Baudino
Pubblicato da Bompiani - Gennaio 2016
Pagine: 237 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Brossura
Collana: Narratori italiani
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Il thriller letterario di Mario Baudino conquisterà chiunque sia abbastanza matto da volersi perdere in un libro.
In un piccolo paese del Piemonte si nasconde un’insospettabile perla: la cartolibreria Coraggi, luogo di raccolta di un gruppo di formidabili cacciatori di libri, noto anche come il Pio Convento. Ne fanno parte il factotum Demi K., narratore della nostra storia nonché scapolo impenitente, l’alpino Matteo, tornato dall’Afghanistan per occuparsi di libri, l’affascinante maestra di sci e implacabile lettrice Gegia, lo studente Silvio, il misterioso Monsignore, che si esprime di rado e solo per miagolii, e soprattutto il carismatico Capo, Duccio Tancredi, un vigoroso signore di mezza età che si diverte ad impersonare Sherlock Holmes, con forti tendenze al dispotismo e all’abuso alcolico. Sono i primi esemplari di una carrellata di memorabili ritratti che Mario Baudino traccia con abilità e grande senso dell’umorismo nel corso de Lo sguardo della farfalla.
Un giorno al Pio Convento viene affidato un nuovo e piuttosto intricato caso da un professore universitario. Il professor Giovanni Sterpa ha ricevuto un’eredità del tutto inaspettata da parte di una completa sconosciuta, la contessa Rita della Ruspa: una sterminata e preziosissima biblioteca. E per un motivo del tutto banale: molti anni prima il professore aveva scritto, in fretta e con ben poca attenzione, un articoletto in merito ad un libro di dubbio gusto e ambientazione cavalleresca, il Guardo della Farfalla. Il professore non si ricorda nulla di questo libro, che in ogni caso è sparito dalla circolazione. E, perlopiù, il lascito inaspettato della contessa inizia a rivelarsi sempre meno gradito:
La vincita alla lotteria, sulla ruota dell’aldilà, stava rivelando il suo volto inquietante, i libri forse non erano, almeno non tutti, i vecchi amici che ognuno di noi pensa debbano essere.
A detta del professore, la biblioteca è infestata da un fantasma. Per giunta di un tipo piuttosto originale: verde. Chi è in realtà questa poco amichevole presenza? Dove è finito il Guardo della Farfalla (che chissà perché è registrato da qualche bibliotecario distratto come Guado della Farfalla)? Chi è il suo autore? Perché la misteriosa eredità?
Con abbondanti dosi di barolo chinato i nostri eroi della cartolibreria Coraggi cercano le risposte a questi misteri, accompagnati da una serie di curiose figure: una prosperosa e indomita giornalista d’assalto, uno sfuggente capitano dei carabinieri, un’affascinante e oscura vampirona francese.
Lo sguardo della farfalla è un thriller letterario ben congegnato che non si fa mancare proprio nulla, neanche le maschere della tradizione popolare piemontese.
Approfondimento
L’autore de Lo sguardo della farfalla ha un modo di scrivere che all’inizio stordisce, per non dire inquieta il lettore, ma dopo un po’, inesorabilmente, lo conquista. Ironico, provocatorio, carico di allusioni e di citazioni, che alcune volte sono dichiarate apertamente e altre no. Baudino sfida il lettore a leggere tra le righe, quasi ne mette alla prova l’arguzia e il livello culturale.
Anche se la storia non si allontana mai dal piccolo paese e dalla vicina cittadina che ospita la biblioteca, si ha nell’opera un insospettabile mix di atmosfere che, pure, funziona: l’aria di una provincia sonnacchiosa, con personaggi assai peculiari e quasi felliniani, il Medioevo delle dame e dei cavalieri, le lugubri situazioni dei racconti di Edgar Allan Poe, e persino l’Italia degli anni di piombo.
Per quanto l’autore ami divagare e trasportarci da uno all’altro di questi mondi, Lo sguardo della farfalla ha senza dubbio un centro, da cui parte e a cui ritorna ogni divagazione, e questo centro sono i libri. I libri sono dappertutto nel romanzo di Baudino: libri vecchi e misteriosi, libri introvabili, libri pericolosi; professori di lettere, cacciatori di libri, appassionati lettori, e, soprattutto, una misteriosa e sterminata biblioteca. Si percepisce chiaramente che questo romanzo scaturisce da un infinito amore sia per la letteratura che per il libro come oggetto materiale.
“Tra i libri mi sento al sicuro. Mi sembra che il mondo sia meno schifoso.”
Il capitano era d’accordo. Non c’è niente di meglio dei libri, di questi tempi. Uno si siede, legge, si perde e per un bel po’ gli sembra che attraverso le vite dei personaggi, quel che fanno e quel che dicono, anche la sua abbia un po’ più di senso.
Qualunque lettore appassionato conosce bene questa sensazione.
Elisa Frilli