
Autore: Velibor Čolić
Pubblicato da Bompiani - Settembre 2017
Pagine: 176 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Letteraria straniera

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Cosa prova un rifugiato di guerra? Come vive la nuova vita, quella che dovrebbe essere un porto sicuro rispetto al passato di violenza e dolore? È questa la storia del protagonista, ex soldato jugoslavo e scrittore affermato in patria, che per necessità si trasferisce in Francia e inizia una nuova avventura, in un mondo però che non gli appartiene.

Senza niente da fare, cerco tutte le parole possibili per definire la solitudine.
Il protagonista di Manuale d’esilio è un ragazzo di ventotto anni, che arriva in Francia chiudendo la sua prima vita. Viene dalla Jugoslavia, dove ha fatto il soldato combattendo una guerra dolorosa e sanguinosa, ma lui in realtà è uno scrittore di talento. Ha disertato l’esercito e quindi è obbligato a scappare e cercare riparo in Francia, dove inizia questo manuale. A Rennes, per la precisione.
Inizia la difficoltà della vita, una difficoltà diversa da quella che ha conosciuto fino a quel momento. In patria ha detto addio a tutto quello che conosceva, alla famiglia, agli amici, per arrivare in un paese di cui non conosce nemmeno la lingua con tutto il suo passato chiuso in una valigia.
È la fine del 1992. Nel corso degli anni successivi, e nei trentacinque capitoli di cui è composto questo capolavoro, fa gli incontri più disparati cercando un nuovo equilibrio in un paese che ha paura di quelli come lui: alto, biondo, imponente, con tratti espressamente slavi, incapace di comunicare e farsi capire.
Tra storie d’amore improbabili e sempre legate alla fantasia, rifugi, lunghe passeggiate e conoscenza con un sottobosco sociale che rimane sempre ai margini di ogni città, riesce a rimanere legato a se stesso grazie alla letteratura, il suo vero ossigeno e linfa vitale. Questa è il suo appiglio e il suo sogno, in realtà già realizzato in patria dove ha vinto un premio per il suo libro. Cosa si prova quindi a vivere in un Paese che ti considera analfabeta, quando qualche anno prima invece eri uno scrittore vero e proprio?
Queste trentacinque lezioni spiegano come arrivare a fine giornata, ritrovare il proprio posto in un mondo molto scomodo per alcuni, e cercare la via del ritorno a se stessi.
Lo stile è molto morbido, si legge tutto d’un fiato grazie anche alla brevità dei suoi capitoli. Ci si immedesima facilmente, perché il soggetto non ha nome ma ha una storia che molti europei conoscono bene, almeno come spettatori, anche se sembra sia successo in un momento lontano nel tempo. E nonostante tratti di una vicenda di un quarto di secolo fa, è incredibile come leggendolo si possa riconoscere qualche tratto di qualche ragazzo arrivato nel nostro quartiere o nella nostra via da qualche parte del mondo, scappando da qualcosa che molti di noi non sono nemmeno in grado di immaginare, figuriamoci ricordare.
Manuale d’esilio è un libro toccante, affascinante e ci si ritrova a fare il tifo per questo ragazzo, quasi uomo, ma un uomo senza più passato, cancellato da macerie e polvere.
Approfondimento
La vicenda che viene raccontata in questo libro è una sorta di autobiografia dell’autore, diventato apolide nel 1992 in seguito alla guerra in Jugoslavia e approdato in Francia, lasciando dietro di sé oltre a tutto quello che conosceva, anche i suoi manoscritti. In Francia comincia la dura salita per ritrovare e riconquistare ciò che aveva già, ma come per il suo protagonista arriva l’agognata vittoria e ottiene di pubblicare il suo manoscritto.
Nonostante queste premesse non bisogna aspettarsi un autore che rimane fisso sugli aspetti negativi di questo cambio di rotta, anzi. Accoglie tutto e vive tutto con immensa presenza di spirito e sconfinato coraggio nel domani, ma soprattutto in se stesso. Sa di poter ottenere quello che merita, sa di poter tornare un giorno nelle proprie terre ancora distrutte e zoppicanti, ma pur sempre parte di se stesso. La guerra nei Balcani è un ricordo che fa ogni tanto capolino, che rappresenta un passato e un incubo da cui è riuscito a scappare, ma il suo presente è lì in Francia ed è lì che deve riuscire a ottenere il proprio riscatto e la rivincita contro un destino incontrollabile.
Le persone come me, dice, sono fatte di carne e sangue, qualche libro d’acqua, di un po’ di calcio e di una fibra miracolosa che si chiama coraggio.
Jessica Garino
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