
Autore: Jennifer Tseng
Pubblicato da E / O - Giugno 2016
Pagine: 304 - Formato disponibile: Brossura
Collana: Dal mondo

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Mayumi, bibliotecaria quarant’enne, bloccata in un matrimonio instabile, incontra sul posto di lavoro colui che le fa rinascere sensazioni ormai assopite da tempo. La sua mente inizia a sognare, il suo corpo riprende a vibrare.

Mayumi ha quarant’anni. Rinchiusa in un matrimonio sterile e asessuato, con un marito che non la considera per niente e vive la sua vita in maniera distaccata, in una casa che è più una baracca che il marito ha costruito con gli scarti della altre case trovati in giro, Mayumi vive per la figlia piccola, che è il centro del suo universo, e per il suo lavoro che le permette di poter vivere a stretto contatto con la sua più grande passione, passione ereditata dal padre e trasmessa alla figlia: i libri.
Un giorno Mayumi vede entrare in biblioteca un ragazzo bellissimo e sente qualcosa dentro di sé rinascere. All’inizio pensa che non avrà mai speranza per via della bellezza e della giovinezza del ragazzo, ma il suo cuore, la sua mente e il suo corpo sono di pareri completamente diversi.
Lui ha solo diciassette anni, è timido, ma non può fare a meno di notare lei.
Tra i due nasce un sentimento profondo, una passione dirompente, un’ossessione che divora l’anima. La loro felicità però va contro ogni regola e ogni convenzione, ma a loro procura così tanta serenità. Riusciranno a viverla intensamente questa loro avventura, o si lasceranno condizionare dal mondo che li circonda costringendoli a rientrare negli schemi di una vita piatta?
Mi dissi: è fuori dalla mia portata, un pensiero che, se fossi stata più giovane, forse mi avrebbe spinta ad andare avanti, ma che nella mia mezza età fu come un ordine di ritirata.
Descrizione profonda nella sua semplicità che oltre a dare un riferimento sull’età della protagonista di Mayumi e il mare della felicità, dà anche un’immagine ben chiara del suo carattere, della sua timidezza e della sua insicurezza, che la portano a mettere in dubbio qualsiasi possibile attenzione da parte del prossimo.
Ero una bibliotecaria, dopo tutto, miope, occhialuta, seduta a una scrivania, le gambe accavallate e la mente alla deriva, una donna che, a qualsiasi altra cosa, preferiva leggere.
Ottima dimostrazione di Jennifer Tseng di come non servano poemi per fare una perfetta descrizioni. Poche parole, oltretutto pronunciate dalla protagonista stessa che è la voce narrante, bastano per completare il quadro fisico ed emotivo iniziato poche righe prima con un’altrettanta breve descrizione dichiarata più come una riflessione personale. Stile questo che permette una lettura omogenea, senza troppe digressioni o distrazioni.
A quel suono le lenti degli occhiali cambiarono di nuovo: non riuscivo più a vederlo come un normale utente. Come la spina di una fiaba che strega chi viene punto, così la sua voce mi trafisse. La seconda spina è più difficile da identificare. Forse furono gli occhi neri che guizzarono per incontrare i miei, o il modo in cui subito sfrecciarono di nuovo verso il modulo; forse inconsciamente mi ero accorta della sua ansia, oppure quella sensazione alloggiava dentro di me sin dal primo istante. Fatto sta che a pungermi di nuovo fu la consapevolezza: avevo ottenuto la sua attenzione.
Anche le descrizioni dei vari stati d’animo mantengono sempre quell’impostazione poetica usata per tutto il romanzo. Stile che riesce a trasmettere ancora più intensamente e in maniera più forte gli stati d’animo dei personaggi, così da comprendere fino in fondo le loro scelte e capire le loro azioni, anche se spesso contrarie a quelle che farebbe il lettore al loro posto.
Approfondimento
Mayumi e il mare della felicità è un romanzo avvincente e profondo, uno stralcio di vita quotidiana raccontato con maestria e profondità tali da entrare nel cuore del lettore e tenerlo legato e concentrato fino alla fine. Una storia che pur ricordando lo stile e il genere di Banana Yoshimoto, non ha nulla da invidiare grazie alla bravura dell’autrice che riesce a eguagliarla per stile, bravura e bellezza del romanzo.