Autore: Armando Barone
Pubblicato da Blonk - Aprile 2017
Pagine: 113 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
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Molecole in grado di influenzare le nostre emozioni, anzi proprio i nostri sentimenti, in grado di farci innamorare di più o di meno, di una persona, ma anche di un luogo, di un oggetto o anche di una situazione, di un contesto. Quando questa scoperta arriva all'attenzione di Cecilia, una brillante giovane ricercatrice, in lei scatta qualcosa: davvero domani sarà possibile sintetizzare un farmaco per amare di più, o anche per amare di meno? Così Cecilia mette in campo tutta se stessa, e parte per Chicago, per dirigere un programma di ricerca all'avanguardia. È il suo compagno a raccontarci cosa accade quando Cecilia comincia a sperimentare su di sé il farmaco e come tutto, grazie all'imprevedibile azione delle molecole, possa diventare bellissimo e terribile.
Ecco che c’è una medicina che, quando fai le cose che ti piacciono, con la persona che ti piace, ti permettere di godertele fino in fondo. Permette alle emozioni di affermarsi, anzi di gridare per farsi sentire sopra tutto il rumore.
Esiste davvero una molecola che può controllare l’amore? Esiste davvero una medicina in grado di farci amare o disamorare di qualcosa o qualcuno?
Cecilia, giovane ricercatrice biochimica che lavora soprattutto con i farmaci, ci crede fortemente a questa molecola, anzi è convinta che la nicolaurina – la molecola dell’amore – posso intervenire sui meccanismi della nostra psiche e modificare i livello di “amore” che proviamo verso le persone, le cose e le situazioni. Ma davvero l’amore si può calmierare, misurare, calibrare; davvero i sentimenti si possono accendere e spegnere con l’assunzione di una molecola?
È il compagno di Cecilia a raccontarci di come l’amore cambia sotto l’effetto di una molecola, e di come lei stessa cambierà, travolta dalla sua febbrile ricerca dell’amore perfetto; è un uomo semplice, abitudinario e ordinario a raccontarci come la volontà di controllare i sentimenti possa portare verso la catastrofe. Perché i sentimenti, e l’amore sopra tutti, sono troppo complessi per poter essere ingabbiati nei nostri schemi, sono troppo vasti e multiformi per poter essere controllati dalle molecole che, a tutti i costi, pretendiamo di utilizzare per avere la sensazione di controllare e contenere il nostro vivere quotidiano, emozioni comprese.
È una storia ordinaria quella che ci racconta questo romanzo, è la storia di una coppia ordinaria, dei giorni nostri, che d’improvviso si trasforma in paradosso e paradigma del nostro vivere l’amore, della nostra volontà di controllare, di modificare, di verificare ciò che, per sua natura, è imponderabile. E sullo sfondo di questo gioco al massacro, si muovono i protagonisti della storia, sballottati tra la ricerca dell’amore e la sua perdita; tra la volontà di riuscire ad amare di più ed in maniera più completa, e la consapevolezza che davvero l’amore prende strade e percorsi che a volte non riusciamo a capire, che nell’amore vi è un equilibrio sottilissimo tra noi e l’altro, un “dosaggio” da misurare al milligrammo per trovare la misura perfetta dell’amore.
Molecole è un romanzo che lascia molti spunti di riflessione, è il racconto di un amore ma anche del suo contrario, e di come a volte il troppo amore equivale quasi a non amare più, è la ricerca di un senso all’amore stesso e di come questo possa entrare nel nostro quotidiano e cambiarlo, scalfirlo, a volte persino distruggerlo. È un racconto moderno di una ricerca antica: quella dell’amore vero e più profondo, quell’amore che ci abbaglia e che non si consuma mai, che non diventa mai ordinario e quotidiano.
Approfondimento
Armando Barone ha una scrittura pulita, lineare, senza fronzoli, ma dura e schietta, tagliente ed efficace in grado di accompagnare il lettore verso un finale inaspettato, che lascia un po’ di amaro in bocca, ma che ci porta a riflettere su fino a che punto siamo disposti a spingerci per amore.
La battaglia silenziosa attraverso gli anni e i giorni di pioggia per poi, quasi a un tratto, senza averlo premeditato, entrare in risonanza l’uno con l’altro, come due diapason che fossero stati troppo lontani o troppo vicini. La staffetta dei vecchi atleti, mai forti come prima ma ancora temibili per la sincronia dei loro movimenti.
Romina Celani
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