
Autore: Martin Holmén
Pubblicato da Mondadori - 19/09/2017
Pagine: 288 - Genere: Thriller
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Omnibus stranieri

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Harry Kvist è un ex pugile che in una Stoccolma degli anni ’30 cerca di sopravvivere recuperando debiti e facendo a pugni per denaro. La sua vicenda ha inizio quando un giovane che aveva intimorito ferocemente, viene ritrovato morto. Kvist è però sicuro di averlo lasciato in vita, e sospetta quindi che qualcuno voglia incastrarlo e metterlo seriamente in pericolo.

Nella Stoccolma del 1932, l’ autore decide di creare un personaggio scialbo e inutile. Premetto che l’ idea e la narrazione sono molto buone. Ci sta anche la crudezza delle descrizioni, soprattutto quelle di sesso, e l’ abilità di creare personaggi brutti esteticamente e moralmente; ma la nota stonatissima è il protagonista e le sue azioni: Kvist agisce senza senso, in modo immotivato e senza capo né coda.
Harry Kvist è un disgraziato, un equilibrista scalzo sul filo sottile della sopravvivenza. Il passato di puglie imbattuto lo rende un affidabile picchiatore a servizio della malavita: Kvist minaccia i cattivi pagatori in cambio di denaro. Nessuna arma. Nessuna esitazione. Nocche serrate e ganci ben piazzati.È proprio questo discutibile modo di guadagnarsi da vivere a infilare Kvist in un pericoloso vicolo cieco. L’incarico è all’apparenza molto semplice: bussare alla porta di un certo Zettemberg e ricordargli il pagamento dovuto, non ancora versato, per una certa automobile. L’ex pugile fa il suo dovere. Trova il debitore, lo minaccia, lo percuote senza sconti e lo lascia a terra con la promessa di tornare presto a riscuotere il denaro. Viene ritrovato il corpo senza vita di Zettemberg e le indagini della polizia portano inequivocabilmente all’ex pugile.
Tra poliziotti, inseguimenti, pestaggi ed estenuanti ricerche, Harry Kvist si scoprirà vittima di un complotto da cui potrà uscire fidandosi solo di sé stesso.
Approfondimento
Un sigaro sempre acceso stretto tra i denti, la preferenza di compagnie maschili, la tendenza a parlare tra sé e sé, un passato di padre e marito avvolto nell’ombra, fanno di Herry Kvist un personaggio assolutamente inutile e statico. Un protagonista che non necessariamente riscontra l’approvazione del lettore, e che sicuramente penalizza il romanzo che è ben strutturato e con una narrazione scorrevole.
Nessun fiore sulle vostre tombe è un testimone della letteratura svedese, fatta di effetti chiaroscurali, precisioni chirurgiche, ritmi lenti e capaci di addensare il pathos.
Holmén imprigiona la vicenda in un susseguirsi di dettagliate descrizioni, ora di situazioni, ora di scorci. Pagina dopo pagina, il lettore si ritrova a camminare lungo le strade di Stoccolma, a percepire il freddo sulla pelle, a dover tenere a bada un irrefrenabile desiderio di fuga. Tuttavia, il personaggio principale , rischia di annoiare il lettore e di spegnere l’adrenalina. Il carattere del protagonista, sempre distaccato dalla vicenda quasi a volersene estraniare, contribuisce ad attenuare l’angoscia e la suspense, tipiche di gialli e thriller.
Nonostante Nessun fiore sulle vostre tombe sia l’apri fila di una trilogia firmata Holmén, il romanzo ha una struttura totalmente indipendente e può essere apprezzato come un racconto autoconclusivo. Nonostante susciti curiosità e affaascini lo stile, lo sconsiglio a tutti. Una lettura totalmente priva di attrattiva ed interesse.
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