
Autore: Walter Veltroni
Pubblicato da Rizzoli - Marzo 2020
Pagine: 120 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Saggi italiani
ISBN: 9788817146630

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L'odio è la piaga sociale che contraddistingue i nostri tempi. In questo libro, Walter Veltroni lancia un monito al fine di evitare che la distruttività dell'intolleranza possa compromettere - in ogni derivazione - perfino il concetto stesso di democrazia. Tra passato e presente, Veltroni si sofferma - senza alcuna faziosità politica - sulle radici sociologiche di questo grande male, indicando la via in cui tutti noi, come individui e come collettività, dovremmo incamminarci con prontezza per manifestare un futuro caratterizzato da dialogo, unione e tolleranza reciproca.

La paura, il più pericoloso dei sentimenti che possano attraversare una collettività, confina con l’odio. E la paura nasce quando si ha la sensazione che le certezze che sono state conquistate, con la fatica di generazioni, siano in discussione.
Oggi parliamo del libro “Odiare l’odio”, scritto da Walter Veltroni. Nato senza alcun intento di introdurre ideologie di partito, esso si focalizza su una disamina onesta ed imparziale delle dinamiche sociali che possono sfociare in odio ed intolleranza, a prescindere dal colore politico. Oltre ad esaminare le complesse sfumature di questo fenomeno distruttivo, getta uno sguardo partecipe su altre questioni, come il cambiamento climatico, che il lettore avrà compito di ricollegare alla tematica principale.
Apprezzabili i cenni biografici in cui Veltroni parla delle esperienze familiari sotto il regime fascista, i quali servono a conferire maggiore forza espressiva al messaggio di uguaglianza che egli intende veicolare. Tutto questo, lo ripetiamo, senza mai schierarsi a favore dell’una o dell’altra fazione, ma sottolineando, attraverso un’analisi obiettiva e distaccata, come il seme dell’odio non possa e non debba mai essere giustificato, indipendentemente dall’appartenenza politica. Si tratta, a tutti gli effetti, di un libro che spinge a riflettere, anche tramite il sapiente uso di una comunicativa capace di toccare corde emotive molto profonde, quindi di saper coinvolgere, emozionare, ma soprattutto, come accennato, spingere a pensare al modo in cui tutti noi ci rapportiamo rispetto a ciò che consideriamo “diverso”. Ci troviamo di fronte ad una disamina completa, in quanto non si sofferma ad un’analisi dell’odio confinata al solo contesto politico, ma ne amplia la portata anche parlando delle sue derivazioni, come l’intolleranza che pervade la Rete, con particolare riferimento ai social network.
In sostanza, a lettura conclusa, avremmo avuto l’impressione di comunicare con un amico che avrà lasciato insegnamenti di cui fare tesoro, il quale estenderà l’invito, rivolto ad ognuno di noi, di ampliare la prospettiva verso una maggiore predisposizione all’apertura e al dialogo, così da rendere la “diversità” un valore di arricchimento reciproco, che possa finalmente generare “unione”.
Approfondimento
Se noi che odiamo l’odio troveremo le parole giuste, allora la libertà avrà un futuro. E nel futuro ci sarà libertà.
Trovo abbastanza impegnativo porre risalto agli aspetti salienti del libro. Non perché non ne abbia trovati, al contrario: non trattandosi di una storia convenzionale, ma di un libro interamente costituito da spunti che aiutano a pensare, esso presenta moltissimi aspetti degni di rilievo. Ciò che però traspare con maggiore forza è il genuino sentimento di empatia che l’autore è riuscito a trasferire nei concetti espressi. Una carica emozionale talmente efficace e potente, che non di rado riscontreremo elementi narrativi che potremmo definire poetici, pur essendo, ovviamente, molto lontano dal genere letterario che potremmo chiamare tale. Di fatto, ciò che mi ha particolarmente impressionato, è una prosa che suona come un invito gentile: essa infatti ci chiede, con rispetto e senza alcuna faziosità, di accantonare ogni fattore divisivo per concentrarci invece su tutto ciò che ci accomuna in quanto esseri umani. Un messaggio fondamentale, per i tempi odierni. Un invito che bussa garbatamente alla nostra porta, sperando che ci trovi pronti ad accoglierlo.
Alessandro Testa