
Autore: Mathias Enard
Pubblicato da Rizzoli - 2013
Pagine: 188 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scala stranieri

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Parlami di battaglie, di re e di elefanti è la storia di Michelangelo Buonarroti che soggiorna ad Istanbul, Costantinopoli, ospite di Bayazid il Santo. Scopo della sua permanenza è il progetto per la costruzione di un ponte sul Corno D’Oro. Un ponte regale che deve unire due fortezze.

Michelangelo sbarca al porto di Istanbul il 13 maggio 1506. Bayazid II detto il Santo, uomo discreto che apprezza il vino, la poesia, la musica, le scienze e le arti, riconosce nel 31enne fiorentino il più grande artista del tempo. E propone a Michelangelo il progetto per la costruzione di un ponte che avrebbe unito le sponde di Costantinopoli, divisa in due da una lingua di mare. Il Corno D’Oro. Il Khrusokeras dei bizantini.
Parlami di battaglie, di re e di elefanti è un vero viaggio nella mente e nell’esperienza di Michelangelo che vive il suo mese nella capitale dell’impero di oriente. Ma è un Michelangelo pieno di astio e di rancori quello che ci viene presentato. Un uomo che insulta nella sua mente l’architetto Bramante, Raffaello, un Michelangelo che accetta di servire il sultano per vendicarsi del pontefice Giulio II che l’ha fatto cacciar via come un pezzente. E che può vendicarsi anche con Leonardo da Vinci, suo diretto nemico nell’arte italiana, realizzando quel progetto che già a Leonardo era stato proposto ma che non venne realizzato.
Parlami di battaglie, di re e di elefanti è il racconto di un mese di vita, giorno dopo giorno, in cui Michelangelo descrive la corte del sultano, la Istanbul del tempo, le sue locande e le sue strade. Manuel, il dragomanno greco che l’aspetta al suo arrivo il 13 maggio, lo accompagnerà nella visita della città, tra Santa Sofia e la moschea appena costruita da Bayazid, il porto, i bastioni. Quando viene convocato dal visir Ali Pascià conosce Falachi, uno schiavo genovese del sultano, catturato da giovane ma che gode di una condizione invidiabile. Alla firma del contratto gli viene presentato Mesihi da Pristina, un letterato artista protetto dal visir che ama i piaceri della vita, l’oppio e il vino. Saranno questi, i personaggi che seguiranno Michelangelo nella Istanbul di allora.
La storia è verosimile, Enard nelle note finali del libro cita una serie di fonti storiografiche e fatti documentati con cui costruisce il telaio della storia. L’invito del sultano è reale e documentato dalla storiografia, le lettere al fratello di Michelangelo e a Sangallo sono autentiche, come i rilievi di Santa Sofia spediti a Sangallo. E il progetto di un ponte per il Corno d’oro attribuito a Michelangelo è stato recentemente scoperto negli archivi ottomani. La scrittura è descrittiva, descrizioni accurate di luoghi momenti e sensazioni. Ma la sua particolarità sta nella base storica della vicenda. Libro consigliato, soprattutto a chi ha buona cultura sull’argomento.
Giuseppe Chindamo