
Pubblicato da Giunti - Marzo 2017
Pagine: 256 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: A
ISBN: 9788809817166
ASIN: B06XG1WSBY

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
I genitori di Lucia emigrano in Germania insieme al fratellino, lasciandola nel suo paesino in Sicilia con la nonna. La ragazzina si affaccia per la prima volta al mondo degli adulti in un contesto tutt’altro che semplice; la nonna è molto severa, i genitori le mancano molto e si sente abbandonata, c’è la nuova scuola, ma non solo: presto scoprirà che molte delle persone che la circondano, anche quelle più insospettabili, nascondono parecchi segreti.

Per non deluderla cercavo di crescere in fretta, e acceleravo per difendermi dai vari attacchi che potevano arrivarmi. A volte, in ragione di quello che passavo, non mi sentivo affatto una bambina. Ero costretta a fare ragionamenti che non avevano nulla a che vedere con la spensieratezza della mia età. E non so se questo fosse un male, o un faticoso bene.
Siamo a Leto, nella Sicilia del 1961. Un piccolo paese sul mare in cui si conoscono tutti, e dove tutti sparlano di tutti. Come molti altri nella zona, anche i genitori di Lucia si trovano costretti a emigrare in Germania alla ricerca di un lavoro, ma non possono portare entrambi i figli con loro: Pietro, otto anni, è ancora piccolo mentre Lucia, che ne ha già undici, rimane a Leto con la nonna.
Emerge subito la contraddizione tipica della preadolescenza: Lucia è considerata abbastanza grande per separarsi dai genitori, ma è comunque la “picciridda”, la piccolina, troppo giovane per avere voce in capitolo nelle decisioni della famiglia.
Nessuno si era preoccupato di domandarmi in anticipo: «Sei d’accordo picciridda? Ti va bene così?»
All’inizio il rapporto di Lucia con la nonna, Donna Maria Amoroso, è piuttosto conflittuale. Lucia la incolpa della partenza dei genitori, visto che è stata lei a spingere il padre a cercare un lavoro stabile per sistemarsi in modo definitivo. La nonna è anche una persona severa, che non lesina rimproveri (o novene, come le chiama Lucia) alla nipote. Pian piano, però, le due imparano a conoscersi e stringono un rapporto sincero e importante.
Le prime amiche di Lucia sono Nora e ed Emilia, le due zitelle del paese molto legate a Donna Maria, con cui la ragazzina stringe un rapporto d’affetto.
Ma per Lucia inizia anche una nuova avventura: le medie. Va bene a scuola, ma si deve alzare molto presto per prendere un pullman che rischia di fermarsi per via dei guasti tutti i giorni e la professoressa di italiano continua a metterla a disagio per via della sua condizione familiare, ma almeno conosce Rita, la sua compagna di banco che diventa presto la sua migliore amica. Almeno finché non contrae una malattia molto grave, per cui deve andare a curarsi a Milano.
La crescita è uno dei temi fondamentali del romanzo e non riguarderà solo la picciridda, ma anche tutti i personaggi che la circondano, nonna compresa.
Approfondimento
Picciridda è un libro in cui, personalmente, non sono riuscita ad immergermi. In parte è dovuto probabilmente al fatto che per buona parte del romanzo gli eventi che accadono si riflettono più sull’intorno della protagonista che direttamente su di lei. Un’altra causa è lo stile di scrittura: a tratti è colloquiale e ricco di termini dialettici, mentre in altri punti, di solito nei momenti introspettivi, si fa più poetico. Quest’ultimo è bello da leggere ma “stride” con il contesto della preadolescenza, avendo come conseguenza quello di rompere l’immersione creata con il primo. Sicuramente c’è chi lo apprezzerà, ma a me è purtroppo sembrato un po’ forzato, soprattutto visto che il romanzo è scritto in prima persona.
Una cosa che ho notato è stata la differenza di caratterizzazione tra i personaggi femminili e quelli maschili: quelli femminili sono molto curati mentre quelli maschili spesso restano a margine della storia, quasi come degli esseri mistici che vanno osservati da lontano. Questa non è una casualità ma una scelta precisa dell’autrice Catena Fiorello: la prima motivazione per questa scelta sembrerebbe essere quella del timore che Lucia ha nei confronti degli uomini, da cui la nonna mette continuamente in guardia, ma ve ne sono altre che il lettore capirà solo alla fine del romanzo.
Il personaggio più complesso, oltre a quello di Lucia, è quello della nonna. Donna Maria è una persona poco istruita – non sa nemmeno leggere – ma molto intelligente. Apprezza molto la letteratura e la poesia, infatti cerca sempre qualcuno che le legga i libri che possiede, e ha una comprensione della società del paese molto profonda. Da una parte è molto rispettata (molte donne vengono a chiedere consiglio da lei), dall’altra ci sono parecchie voci negative sul suo passato, che potrebbe riservare alcuni misteri. D’altronde è lei stessa che insegna alla nipote: “«Non tutto è come sembra, picciridda»”.
Ma il passato di Donna Maria non è l’unico a nascondere misteri…
Erica Carrara