
Autore: Domenico Starnone
Pubblicato da Einaudi - Ottobre 2016
Pagine: 176 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Supercoralli

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Scherzetto, parola ricorrente tra i giochi di un nonno e di un nipote che vivono in città diverse e che sono quasi due sconosciuti l’uno per l’altro ma che si trovano a dover condividere qualche giorno da soli.

Il bambino restò per qualche secondo in attesa, emozionato. […] Intanto sentii con una punta d’angoscia di essere la parola nonno che gli si stava incarnando davanti – uno sconosciuto da cui ci si aspettava un flusso incontenibile di meraviglie – e spalancai le braccia un po’ teatralmente.
Daniele Mallarico, famoso illustratore che vive ormai da anni a Milano, dove ha una brillante carriera, è chiamato dalla figlia per badare al nipote Mario, che vive a Napoli, per alcuni giorni in cui lei e il marito, entrambi studiosi di matematica, saranno assenti per un convegno. A malincuore così il protagonista di Scherzetto, ormai anziano e abituato a vivere da solo dopo anni di vedovanza, accetta e così lascia le sue faccende quotidiane per andare a badare a questo bambino di quattro anni che per lui è un perfettto sconociuto. Non sarà certo facile il ritorno dopo anni a Napoli sua città natale con tutto ciò che questo comporta a livello emotivo.
Una trama semplice che si sviluppa in un arco di quattro giorni, in cui nonno e nipote imparano a conoscersi e ad amarsi talvolta, ma anche, molto più spesso, a non tollerarsi reciprocamente. Riuscire a far passare i giorni che li separano dal ritorno dei genitori diventa un’ impresa, il bambino desidera giocare, il nonno lavorare, soprattutto per potersi allontanare dal bambino per un pochino e negli intramezzi per meglio sopportarsi usano l’escamotage dello scherzetto tra di loro, anche se spesso il piccolo Mario essendo un bambino piccolo non riesce a capirne il limite e questo comporterà qualche problema. Così tra uno scherzetto e l’altro nonno e nipote cercheranno di riuscire a superare e sopportare qualche giorno in compagnia l’uno dell’altro.
Sospirai, stavo accampando scuse e lo sapevo.Ciò che veramente mi impediva di sbracciarmi e invocare aiuto era la vergogna. Io avevo voluto essere più di quello spazio dov’ero cresciuto, avevo cercato il consenso del mondo. E ora che ero alla fine e tiravo le somme, non sopportavo di apparire come un omino isterico che grida aiuto dal balcone della vecchia casa in cui è scappato pieno di ambizioni.
Scherzetto si snoda nella lotta tra passato e futuro, tra giovani e anziani, tra chi deve cominciare la vita e chi invece è arrivato al crepuscolo della sua carriera e cerca di farci i conti per quanto sia difficile.
Approfondimento
Il protagonista di Scherzetto, non più giovanissimo, è in un momento di crisi esistenziale: sta facendo i conti con il tempo che passa, sta tirando le somme di una vita e il ritorno nella casa dove è nato dove ormai vive la figlia da anni lo porta a combattere di nuovo con quei fantasmi della sua infanzia e adolescenza da cui era scappato e a fare un bilancio della sua vita. Ritorna a quando in una realtà difficile l’unica sua salvezza per riuscire a sopravvivere e crescere bene era stata la sua fantasia: il disegno.
Mario invece è un bambino molto intelligente e maturo, forse alcune volte anche troppo per essere un bambino di quattro anni, ma allo stesso tempo è un bambino alla ricerca di affetto e di attenzione da parte di quel nonno che non conosce quasi per niente. Ma alla fin fine il bambino non risulta effettivamente essere poi così grande e cresciuto come dice.
Domenico Starnone a volte sembra essere troppo crudo, schietto soprattutto nel rapporto tra nonno e nipote, disturba un pochino pensare a un nonno che non sia felice di passare un pochino di tempo con il nipote dopo tanto che non lo vede ma in fondo è anche realistico non tutti sono nati per essere nonni.
Scherzetto è comunque un romanzo che colpisce, con un significato profondo per quanto essenziale nella trama. Difficile non amarlo.
Maria Chiara Scotto