
Autore: Paolo Malaguti
Pubblicato da Einaudi - Giugno 2020
Pagine: 200 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Supercoralli
ISBN: 9788806244088

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Ganbeto è un ragazzino curioso e, in piena età dello sviluppo, cerca la sua strada in un mondo che è in evoluzione.

Sono i mitici anni Sessanta, laddove il futuro inizia a insinuarsi con fermezza sul passato. La “Teresina” sta per diventare la casa del piccolo Ganbeto, che seguendo le orme di suo nonno e suo padre, una volta terminata la scuola diventerà sicuramente “barcaro”. La vita sul burcio è sempre un’avventura, tra le imprecazioni di Caronte e i sogni sulle “femane” incontrate lungo la rotta. Ed è proprio qui, su una vecchia imbarcazione di legno, che passato e futuro si scontrano inevitabilmente.
Caronte, nonno di Ganbeto, uomo navigato e brontolone non saprà cedere il passo alla modernità rimanendo fermamente ancorato ai suoi vecchi modi di fare che ormai poco spazio ritrovano in un mondo in costante sviluppo. Suo figlio, nonché padre del protagonista, risucchiato da una personalità tanto eccentrica, proverà a fare del suo meglio per donare un futuro migliore a Ganbeto. Quest’ultimo in un primo momento ingenuamente entusiasta della vita che gli si prospetta, sarà costretto poi a fare i conti con un’amara verità.
Una narrazione fluida fa da sfondo a un racconto inusuale e non banale che permette al lettore di conoscere una realtà passata poco conosciuta ai tanti. Un vecchio mestiere viene rispolverato dalle tradizioni orali e riportato in auge da questo racconto che ne elogia virtù e ne esalta i difetti. Un vero e proprio tuffo nel passato, reso verosimile dalle tante cadenze dialettali presenti durante la lettura, secondo me punto di forza della narrazione, nonostante la compressione possa risultarne, a volte, ostica.
I personaggi sono strutturati magistralmente, archetipi presenti e ben delineati. Ciò mi ha permesso durante tutta la narrazione di non avere solo ben chiare le svariate vicissitudini ma soprattutto di tenere sempre a portata di mano i sentimenti che animavano gli uomini di un tempo, emozioni difformi ai tempi moderni. Il nuovo e il vecchio, dunque, si incontrano e si scontrano lasciandoci scoprire che, infondo, l’acqua… non sempre ride.
Approfondimento
La parte che più ho gradito della narrazione sono i personaggi. Come evidenziato anche in precedenza ritrovo la presenza degli Archetipi, ma cosa sono? L’Archetipo è una forma di coscienza primordiale, niente di ben definito, semplicemente una sorta di consapevolezza che ci accomuna e ci accompagna dai tempi dei tempi. Nella scrittura conoscere gli Archetipi è fondamentale per la piena espressione dell’autore e per comprendere a fondo non solo le vicende ma anche le emozioni dei personaggi. Gli Archetipi principali sono dodici. Personalmente in “Se l’acqua ride” direi che Caronte potrebbe rappresentare il “Mentore riluttante”, quindi con accezione negativa. Caronte, infatti, è un Eroe (altro archetipo) a metà, sfiduciato dai tempi, scontroso e spesso riluttante alle novità, sia maestro che nemico del nostro piccolo protagonista.
Alessia Bellizzi