
Pubblicato da Rizzoli - Maggio 2016
Pagine: 231 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Saggi Italiani

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L’autore ripercorre i primi quarant'anni della sua vita, dalla nascita agli anni delle elementari, dalle medie alle vacanze in montagna dai nonni, alle meravigliose giornate a pesca con il papà che gli ha insegnato l’arte della pazienza, alla prima sua candidatura in una lista di studenti del liceo classico Manzoni, alla lunga militanza nella Lega nord, fino alla nomina di Segretario Federale . Ha lavorato al giornale della Lega, prima come inviato, poi come curatore di una rubrica di lettere che dava spazio alle opinioni dei lettori. È stato direttore di Radio Padania Libera.

In Secondo Matteo l’autore espone il suo pensiero politico che ripete da quando è leader della Lega e del centrodestra. I suoi cavalli di battaglia ci sono tutti: L’Europa, la moneta unica, la insostenibile pressione fiscale, la flat tax, il fondo salva stati, l’impoverimento dei lavoratori, l’immigrazione forzata, l’autonomia, il federalismo fiscale, la sicurezza, solo per citarne alcuni.
L’Europa “ è una gabbia che sta generando miseria a favore di pochi aristocratici che si dividono il potere”.
Dell’Europa sono stati esaltati aspetti marginali, l’Erasmus, l’abolizione dei passaporti, l’orgoglio di sentirsi europei….. Il silenzio, invece, è calato sulla stipula di trattati internazionali con cessioni di sovranità che il governo italiano ha sottoscritto senza sottoporli a referendum.
L’euro ha provocato il raddoppio dei prezzi e il contemporaneo dimezzamento del potere d’acquisto dei salari. “Lavoreremo di meno e guadagneremo di più”, nulla di più falso!
Per recuperare competitività nei confronti dei paesi emergenti, privi di tutele per i lavoratori, l’Unione può solo abbassare i salari. I lavoratori costretti ad accettare salari ridotti a fronte di delocalizzazioni selvagge. La riduzione dei salari, con mutui e rate sempre uguali, ha distrutto la forza lavoro, anzi l’ha resa schiava e inerme rispetto ad un’immigrazione forzata, scarsamente qualificata e disposta ad accettare paghe misere. “Gli stranieri fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare!”. No, gli italiani rifiutano di fare lavori precari, pagati una miseria, senza possibilità di propri progetti familiari! Buste paga fasulle, violazione dei minimi salariali e dei limiti di orario…
A lungo si intrattiene sulla sicurezza, tema che anima i dibattiti televisivi durante i quali la sinistra accusa Salvini e i suoi elettori di essere intolleranti, razzisti, fascisti. Salvini ricorda alcune vittime di ladri che sono entrati, di notte, non per chiedere una sigaretta come beffardamente ha sostenuto Luciana Castellina in una recente trasmissione televisiva, ma che sono rimasti colpiti da chi si è difeso e che per questo è stato punito: Graziano Stacchio, Antonio Monella,Ermes Mattielli sono vittime esemplari di norme che tutelano l’impunità.
La scalata al potere è avvenuta dopo anni di gavetta, di giorni e notti vissute tra la gente, ad ascoltare e condividere desideri, ansie, paure, speranze, delusioni, rabbia.
Si iscrisse alla Lega nel 1990, al quarto anno di liceo, affascinato dai temi dell’identità e dell’autonomia. Dal 2013 Segretario Federale della Lega e leader del centrodestra.
Approfondimento
Secondo Matteo è una libro in cui il protagonista si mostra non solo agli occhi del lettore, ma soprattutto ai suoi orecchi. Sembra di vederlo e di sentirlo, spettatori di un comizio di Salvini che dura 345 pagine. Il tono colloquiale da un lato imprime ritmo alla narrazione, dall’altro è la voce dell’autore che con passione ripete i temi che animano il dibattito politico. Racconta di un uomo educato ai principi cristiani, legato alla sua terra, orgoglioso delle battaglie fatte, critico nei riguardi della Lega e di alcune scelte fatte quando ancora non era segretario.
Parlando di autonomia e federalismo ammicca ai meridionali ostentando ammirazione per Salvemini. ”..L’Unità d’Italia è stata una forzatura economica e sociale…..lo Stato unitario e centralista promosso per decreto il 17 marzo 1861, poggia su una mistificazione storica, sociale e culturale..”. Sia più preciso, caro Salvini e parli del furto dei capitali e delle ricchezze del Sud da parte del Piemonte! I parassiti del Nord si sono impossessati delle ricchezze di un Regno fra i più ricchi d’Europa, dotato di industrie e statuti all’avanguardia. Un esempio? Lo Statuto di San Leucio, fiorente, operoso e autonomo borgo tessile del casertano! Lo legga, è imperniato di spirito cristiano e di forte e orgogliosa affermazione di identità.
La verità è un atto di coraggio!